NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

23 novembre 2025

GUARDANDO CRISTO RE IN CROCE

Due immagini. Gesù in croce promette il paradiso al ladrone; lettera ai Colossesi: Gesù dominatore della creazione e capo della Chiesa. Attraverso la consegna di sé al Padre, Gesù salva il mondo e conquista i nostri cuori. Chi è ‘il Signore’ della nostra vita? Ci lasciamo dominare da chi ci ricatta nel lavoro, nelle amicizie, nella politica, nelle tentazioni, nelle ricchezze e potenze? Quale cammino abbiamo fatto in questo anno liturgico, per riconoscere e seguire Gesù come re della nostra vita?
Il popolo unito al re Davide, ci richiama l’unità con Cristo re.

GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
questa domenica
in occasione della solennità di Cristo Re dell’Universo
celebriamo la
Festa del Ringraziamento
Invitiamo tutti a partecipare portando all’altare dei generi alimentari
che saranno devoluti in opere di carità.
Al termine della Messa, sulle piazze delle rispettive Chiese
sarà impartita la benedizione alle macchine
agli automezzi e ai mezzi di lavoro

I nostri Vescovi
ci invitano a partecipare alle elezioni regionali del Veneto
– 23-24 novembre 2025 –
“Non è un invito facoltativo: è un dovere cristiano.
La politica non è cosa da delegare ad altri.
Ogni cristiano ha la responsabilità di contribuire
al bene comune secondo le proprie possibilità”.

Lunedì 24 novembre ore 20,45
rosario in oratorio San Giusto ragazzi
genitori, educatori sono invitati a
questa preghiera mariana
per i nostri giovani e per chiedere
il dono della pace

Giovedì 27 novembre
alle ore 20,45, in oratorio
incontro formativo per famiglie

Venerdì 28 novembre
alle ore 20,45, in oratorio
incontro formativo per giovani

Sabato 29 novembre
spazio Link per i ragazzi

Domenica 30 novembre
festa del pescatore a
Porto Levante
Ore 18,30 S. Messa con il Vescovo

Incontro con l’autrice
…con il suo stile ironico,
affilato e profondamente umano
Costanza Miriano
ci guida in un percorso inatteso:
una guarigione del desiderio.
giovedì 4 dicembre
alle ore 20,45
presso le opere parrocchiali
San Bartolomeo

ADORAZIONE EUCARISTICA
Presso il Monastero delle Clarisse
ogni giorno dalle 7.30 alle 18

Ogni giovedì sera
dalle 18 alle 19
presso la chiesa
parrocchiale di Donada

Parola e Santità Cammino di Avvento
Iniziamo il percorso
venerdì 28 novembre alle ore 20,45
NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI SAN BARTOLOMEO
con la presentazione del Vangelo di San Matteo da parte di
don Gastone

Mercoledì 3 dicembre alle ore 20,45
NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI TAGLIO DI DONADA
“Vegliate per essere pronti” (Mt. 24,37-44)
L’esperienza del beato don Sandro Dordi

Sabato 6 dicembre alle ore 18,00
CHIESA PARROCCHIALE DI TAGLIO DI DONADA
Santa Messa in occasione del 10° anniversario
della Beatificazione di don Sandro Dordi

Mercoledì 10 dicembre alle ore 20,45
CHIESA PARROCCHIALE DI FORNACI
“Sei tu colui che deve venire…” (Mt. 11,2-11)
L’esperienza di San Carlo Acutis

Un femore fratturato e le sorelle Kessler

Nella difficile disputa sull’origine della civiltà, vi è un argomento di particolare suggestione. Nel corso di una conferenza alla Yale University, una studentessa ebbe a chiedere alla famosa antropologa statunitense, Margareth Mead, qual fosse stato il primo segno di civiltà in una cultura. Secondo l’antropologa il primo segno di civiltà in una cultura antica fu un femore fratturato, curato e poi guarito. La studiosa spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori: non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere o cercare cibo. Quando qualcuno si rompe un femore – proseguiva Mead – non può sopravvivere per cacciare, pescare o sfuggire ai nemici a meno che non abbia ricevuto l’aiuto di qualcun altro. Pertanto, un femore guarito, indica che qualcuno si è preso cura della persona ferita, rimanendo con lei e offrendole aiuto, protezione fisica e solidarietà. Cinquantaquattro anni dopo quella conferenza, assistiamo alla santificazione mediatica delle gemelle Kessler. Un certo mondo, progressista e materialista, ha orchestrato la santificazione di un suicidio assistito, l’asetticità di una rapida cremazione e l’inumazione indistinta delle ceneri, come un segno di assoluta modernità, civiltà, coerenza. In questa atmosfera acclamante, le due gemelle, non sono state capaci di affrontare ciò che ci fa umani, il nostro fine vita, la mortalità. Questo limite, è difficile da riconoscere ed accettare. Questo mi fa paura, l’ansia diabolica del preferire di morire per una iniezione di Pentobarbital che affrontare un duro percorso di confronto con la malattia, l’infermità, la vecchiaia, la morte e ciò che viene dopo. Provo grande rispetto per la paura del dolore e la necessità di dignità nella sofferenza ma per nessun motivo queste prove estreme del nostro essere umani potranno essere risolte dalla mitizzazione nel momento estremo, dalla moderna comodità del non accorgersene neanche, una punturina, dal sonno chimico al sonnellino eterno. Nella vicenda delle Kessler ho trovato poi umiliante la scelta dell’inumazione comune delle ceneri, ho pensato ai gemelli siamesi che sbocciano alla vita proprio quando si separano. Alice e Ellen Kessler meritano prima di tutto cordoglio sincero, per quel che mi riguarda, delle preghiere per mondare le loro anime da questa tragica scelta errata. Questa morte orrenda, feroce, antietica, nulla aggiunge alla vicenda umana di Alice ed Ellen Kessler; io che non posso e non voglio ricordarle così, ma conservarle nella mia memoria di bambino come ballerine leggiadre, per loro reciterò la preghiera che si offre ai defunti, riflettendo sullo straordinario passaggio della seconda lettera di San Paolo ai Corinzi che recita: “la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza” (12:9).
Padre Benedikt, monaco ortodosso