XXXIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
XXXIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
17 novembre 2024
LA FRAGILITA’ E LA SPERANZA
La lettura della parola del Signore, in questo tempo di guerre, conflitti, divisioni, impressiona fortemente: sole, luna, astri che cadono… Stiamo facendo esperienza della precarietà delle cose. Vale la pena vivere e sperare, per noi e per i nostri figli? La speranza rinasce dalla fiducia nella Provvidenza, attraverso la parola del Vangelo e la presenza di Gesù. Insieme con i nostri fratelli e sorelle, aiutiamoci a ricominciare, per riconoscere il germoglio che fiorisce dentro ogni giornata come il ramo di fico.
Domenica prossima 24 novembre
ultima domenica dell’ anno liturgico
celebriamo la solennità di
NOSTRO SIGNORE GESU ’ CRISTO RE DELL ’ UNIVERSO
In questa domenica si celebra nelle nostre comunità la
GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
Vengono portati all’altare i frutti della terra,
del mare e del lavoro dell’uomo.
Ognuno può partecipare portando all’altare una spesa in generi
alimentari che poi sarà devoluta alla Caritas locale.
Al termine della Messa, sul piazzale delle rispettive Chiese,
sarà impartita la benedizione alle macchine,
agli automezzi e ai mezzi di lavoro.
Giovedì 21 novembre
Nel giorno in cui si celebra la
Presentazione al Tempio di Maria SS.ma,
nel Veneto si celebra la festa della
Madonna della Salute
a cui è intitolata
la Casa di Cura di Porto Viro.
In tale circostanza, alle ore 16,00
il Vescovo Giampaolo celebrerà la Messa
(saletta al 2° piano).
Nelle Parrocchie di Porto Viro
viene sospesa la Messa vespertina.
TAVOLO GENITORI
Teatro oratorio San Giusto
Sabato 23 novembre / 18.45 – 20.15
Presentazione ed elaborazione
di un itinerario formativo (mensile)
e di servizio a partire dalla propria
identità di genitori ed educatori.
Per info:
don Vanni 348.3162360
sr Marcella 349.1359343
Si prega di comunicare
la partecipazione.
Viene offerto un servizio
di animazione per i più piccoli.
I sacerdoti di Porto Viro sono disponibili per le Confessioni
nelle Parrocchie di:
* Donada al lunedì dalle 9,30 alle 12 e al sabato mattina dalle 8,30 alle 11
* Fornaci al venerdì dalle 9,30 alle 12
* Scalon al mercoledì e al sabato dalle 9,30 alle 11
* Taglio di Donada al mercoledì e al sabato dalle 9,30 alle 11
* Contarina al venerdì e al sabato dalle 16 alle 17,30
* In Oratorio San Giusto al mercoledì dalle 16 alle 18
In suffragio dei propri defunti
si propone, nel mese di novembre, l’iniziativa
“I fiori della preghiera e della carità”
– nella parrocchia di Donada al martedì alle ore 8,00
– nella parrocchia di Scalon al giovedì alle ore 17,30
– nella parrocchia di Contarina al mercoledì alle ore 18,00
Ci sarà la recita delle Lodi o del Vespro e la celebrazione della
S.Messa con la catechesi sulla Lettera Pastorale del Vescovo:
“Sulla roccia della Parola”.
Si propone inoltre l’iniziativa “I Fiori della carità”
Sul foglio che troviamo in Chiesa, per aderire all’iniziativa, possiamo
scrivere i nomi dei defunti che desideriamo ricordare nella
S.Messa e consegnarlo al Sacerdote. L’offerta che consegniamo è per contribuire alle necessità della Chiesa
Recapiti telefonici:
don Gianluca 334 1969222;
don Carlo 324 8619958;
don Vanni 348 3162360
don Alfonso 338 1875211;
don Gastone 334 8025217
don Corrado 340 9873440;
don Gianantonio 333 4310678
Giornata Mondiale dei Poveri
Si celebrerà in questa domenica 17 novembre 2024 l’ottava edizione della Giornata Mondiale dei Poveri. L’iniziativa, proposta per la prima volta nel 2017, è stata voluta fortemente da Papa Francesco per sollecitare la Chiesa a “uscire” dalle proprie mura per incontrare la povertà nelle molteplici accezioni in cui essa si manifesta nel mondo di oggi.
Quest’anno, in vista dell’inizio del Giubileo Ordinario 2025, il Santo Padre ha scelto come motto il passo del Libro del Siracide: «La preghiera del povero sale fino a Dio» (cfr. Sir 21,5). Questa espressione, che proviene dall’antico autore sacro Ben Sira, diventa immediata e facilmente comprensibile. Il Papa ribadisce che i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, che è attento e vicino a ognuno di loro. Dio ascolta la preghiera dei poveri e, davanti alla sofferenza, diventa “impaziente” fino a quando non ha reso loro giustizia. Infatti, attesta ancora il Libro del Siracide, «il giudizio di Dio sarà a favore del povero» (cfr. 21,5).
Come di consueto, Papa Francesco presiederà la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro alle ore 10.00. Prima della Santa Messa, simbolicamente il Santo Padre benedirà 13 chiavi, che rappresentano i 13 Paesi in cui la Famvin Homeless Alliance (FHA), della Famiglia Vincenziana, con il Progetto “13 case” per il Giubileo, costruirà nuove abitazioni per persone disagiate. Tra questi Paesi c’è anche la Siria, le cui 13 case saranno finanziate direttamente dalla Santa Sede come gesto di carità per l’Anno Santo. Questo grande atto di solidarietà è stato reso possibile grazie alla generosa donazione da parte di UnipolSai, che con entusiasmo ha voluto contribuire in vista dell’Anno Santo a questo segno di speranza per una terra ancora martoriata a causa della guerra. A seguire, in Aula Paolo VI il Santo Padre pranzerà insieme a 1.300 poveri. Il pranzo, organizzato dal Dicastero per il Servizio della Carità, sarà offerto quest’anno dalla Croce Rossa Italiana e sarà allietato dalla loro Fanfara Nazionale. Al termine del pranzo a ciascuna persona sarà distribuito uno zaino offerto dai Padri Vincenziani (Congregazione della Missione), contenente dei viveri e dei prodotti per l’igiene personale.
XIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
XIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
30 giugno 2024
GESU’ IN MEZZO A NOI
Ci è caro questo Vangelo, con Gesù tirato qua e là dalla gente, toccato e quasi strattonato, e poi chiamato in una casa a salvare una ragazzina…
E’ un’immagine vera e concreta della fede: Gesù in mezzo a noi, una presenza che ci accompagna a vivere ogni giorno. Impariamo a riconoscerlo, pas-sando attraverso i sacramenti, la parola, l’eucaristia. Lui ci chiama a collaborare con la sua azione, come fa con Pietro Giacomo e Giovanni. La salvezza inizia già dal riconoscerlo e dalla nostra unità con Lui.
Domenica 30 giugno 2024
Giornata per la Carità
del Papa
Aiutiamo il Papa ad aiutare in
ogni momento con un piccolo
gesto.
Martedì 2 luglio
convocazione
Consiglio Pastorale
alle ore 18.30 dopo la Messa.
Ordine de giorno:
* festa di San Bartolomeo e
* breve introduzione alla festa
della Patrona di ottobre.
MONASTERO CUORE IMMACOLATO di MARIA
I Giovedì di santa Chiara dell’anno 2024
1° Giovedì di santa Chiara
4 Luglio alle ore 21
Vita di S. Chiara
alternando brani letti e musicali
con la Banda Musicale Cittadina
Altri appuntamenti nei Giovedì
11 Luglio
Chiara e il Crocefisso
18 Luglio
Come Chiara pregava
25 Luglio
Preghiera di lode in Chiara e Francesco
1 Agosto
Va’, ripara la mia casa…
8 Agosto
Poni la tua mente nello specchio dell’eternità
Gesù ci prende per mano e ci dice: alzati!
Il vangelo presenta due miracoli: la risurrezione di una ragazzina e la guarigione di una donna. Non è la loro straordinarietà che deve attirare l’attenzione, ma «chi» essi vogliono rivelare e «che cosa» essi vogliono indicare. Essi manifestano la fragilità della condizione umana soggetta alle malattie e alla inesorabilità della morte e, allo stesso tempo, parlano della potenza di Dio posta in Gesù a servizio della liberazione e guarigione dell’uomo. Lo scopo dei miracoli è svelare «chi» si nasconde dietro la persona che li compie.
Gesù cammina verso la casa di Giairo dove la figlia di dodici anni è agli estremi, cammina accanto al dolore del padre. Ed ecco una donna si avvicina a Gesù e sceglie come strumento di guarigione un gesto commovente: un tocco della mano. L’emorroissa scardina la regola che gli imponeva di non avvicinarsi e toccare nessuno con il gesto più tenero e umano per dire: ci sono anch’io! Gesù approva il gesto trasgressivo della donna e le rivolge parole che valgono anche per ciascuno di noi: Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male. Gesù le dona non solo guarigione fisica ma anche salvezza e la tenerezza di sentirsi amata. Mentre stanno per giungere alla casa del capo della sinagoga, vengono a riferire che la ragazzina è morta. Gesù invita però Giairo ad aver fede, e alla gente che piangeva dice: Perché piangete? Questa ragazzina non è morta, ma dorme. Lo deridono con la stessa derisione con cui talvolta dicono anche a noi: Tu credi nella vita dopo la morte? Sei un illuso: Finito io, finito tutto. E Gesù a ripetere: Tu abbi fede, Dio è il Dio dei vivi e non dei morti. Gesù caccia fuori tutti, prende per mano la ragazza e le dice: Talità kum, ragazzina alzati! E la ragazzina si alza e si mette a camminare.
Chi è dunque Gesù? È colui che intreccia la sua vita con la nostra vita, il suo respiro con il nostro, le sue forze con le nostre. È una mano che ci prende per mano. A ciascuno di noi qualunque siano i problemi, le sofferenze o il dolore che portiamo dentro, Gesù rivolge quelle stesse antiche parole: Talità kum, cioè alzati, riprendi la forza, la lotta, la vita, torna a ricevere e a restituire amore.
d.G.
X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica X del tempo ordinario
9 giugno 2024
Chiunque fa la volontà di Dio, questi è per me fratello, sorella e madre
Il vangelo presenta tre momenti: nel primo i parenti di Gesù vogliono condurlo a una vita più «normale»; il secondo riferisce le calunnie degli scribi contro Gesù; il terzo indica chi sono i veri parenti di Gesù. Il giudizio della gente su Gesù: È fuori di sé, è motivato dal suo modo di comportarsi che esce dagli schemi comuni. I parenti temono che questo modo di fare di Gesù comprometta il buon nome del clan familiare, per questo decidono di intervenire e portarlo via. Se i parenti cercano di neutralizzare l’azione di Gesù in nome della normalità, gli scribi, più raffinati, lo accusano di essere «posseduto da Beelzebul» e di cacciare i demoni con l’aiuto di Satana. La risposta di Gesù alle loro accuse è precisa. Con le immagini del regno diviso e della casa divisa, mostra che non può essere un agente di Satana, perché sarebbe autolesivo scacciare i demoni in nome del principe dei demoni. Se Gesù caccia i demoni è perché lo Spirito di Dio opera in lui. Gli scribi, rifiutando di accettare il potere dello Spirito di Dio che agisce in Gesù, si macchiano di un peccato imperdonabile: Chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo non otterrà mai il perdono. Dire che Gesù è posseduto da un demonio è bestemmiare contro lo Spirito Santo. Il peccato contro lo Spirito consiste, quindi, nel rifiutare l’azione salvifica di Dio, nell’escludere volontariamente se stessi dalla salvezza, nell’ostinarsi a combattere contro l’inviato di Dio e contro lo Spirito che opera in lui.
Dopo che Gesù ha risposto all’accusa di agire per conto di Beelzebul, l’evangelista presenta il giusto modo di rapportarsi a Gesù. La madre e i «fratelli» di Gesù vengono a fargli visita. Gesù si era allontanato da loro per eseguire la missione che il Padre gli aveva affidato. Ora mostra di essersi separato da loro anche interiormente, non per disprezzo dei legami familiari, ma per appartenere completamente a Dio. Gesù si è scelto una famiglia «spirituale» e volgendo lo sguardo sulle persone sedute accanto e attorno a lui dice: Chiunque fa la volontà di Dio, questi è per me fratello, sorella e madre. Gesù insegna che l’amore a Dio e a Gesù Cristo è il valore assoluto. La vera famiglia di Gesù è costituita da coloro che fanno la volontà di Dio e ascoltano la sua parola. Chi ascolta e compie la volontà di Dio fa crescere e approfondisce la sua amicizia con Dio e diviene suo familiare.
Giovedì 13 giugno
Festa di S. Antonin da Po
ore 20,30 S.Messa
presieduta dal nostro Vescovo
Mons. Giampaolo Dianin
segue la processione
Frazione Mea
Domenica 9 giugno
la frazione Mea celebra la festa dei
Santi Patroni Felice e Fortunato
alle ore 18,00 Mons. Vescovo
celebra la Messa nella
piazzetta antistante la Chiesa.
Nella Chiesa di San Bartolomeo
viene sospesa la Messa delle 18,00
e tutti siamo invitati ad unirci a questo
momento di fede e di festa.
Il Vescovo ha inviato a tutte le
parrocchie della Diocesi una
nota pastorale sulla
Celebrazione delle Esequie.
Avremo modo di leggerla e di
applicarla.
Il pellegrinaggio
MACERATA – LORETO
Il Gesto
Il Pellegrinaggio è un gesto di fede popolare a cui partecipano ogni anno migliaia di persone, soprattutto giovani. Il cammino notturno verso la Santa Casa di Loreto si snoda per 28 chilometri tra le colline marchigiane: la Santa Messa, le testimonianze, i flambeaux per illuminare la notte, la benedizione eucaristica, i fuochi d’artificio, i canti, la recita del Rosario accompagnano il cammino
aiutando tutti a domandare e ringraziare.
Il cammino è occasione di incontro e di conoscenza, di aiuto reciproco, di condivisione, e la preghiera diventa il tessuto connettivo di un popolo, che si scopre mendicante e, dando voce al bisogno che vive in ogni uomo, chiede aiuto e sostegno alla Vergine per sé e per tutto il mondo.
Il Pellegrinaggio è nato e tenuto vivo dal carisma di don Giussani che nel 2000 scriveva: “Tra i meriti grandi della vostra amicizia semplice e fedele c’è quello di avere reinventato per tutto il popolo il Pellegrinaggio come esempio della vita cristiana, un cammino come di notte verso l’alba della soddisfazione finale, che vive nei passi di ogni ora l’anticipo sicuro della meta”.
Carlo Acutis sarà proclamato santo
Questa la decisione presa da Papa Francesco che ha riconosciuto un miracolo attribuito al giovanissimo beato nato a Monza e che ora riposa in pace ad Assisi, terra cara alla famiglia Acutis e al beato
patrono di Internet.
Dire che Carlo Acutis era un adolescente come tanti sarebbe corretto: amava il calcio, i Pokemon, i film d’azione e gli animali, ma il suo amore più grande era il Eucaristia.
È nato a Londra nel 1991 da genitori italiani, con la famiglia poi si è trasferito a Milano, in Italia, dove è cresciuto. Carlo è stato un esempio di santità e continua a ispirare i giovani di tutto il mondo. Durante la sua breve vita, Carlo ha amato e venerato profondamente l’Eucaristia. Diceva spesso: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Paradiso”, e “Se stiamo davanti al sole, diventiamo marroni, ma quando stiamo davanti a Gesù nell’Eucaristia, diventiamo santi”.
5^ DOMENICA DI QUARESIMA
5^ DOMENICA DI QUARESIMA
17 MARZO 2024
VOGLIAMO VEDERE GESÙ!
Vogliamo vedere Gesù!”:
esiste desiderio più vero e domanda più bella?
Ogni azione ci porta a desiderare incontri belli e veri:
al fondo di ogni attesa e desiderio ‘è Gesù che noi cerchiamo’ diceva Giovanni
Paolo II ai giovani.
Con discrezione e decisione non perdiamo
l’opportunità di testimoniare Cristo.
Forse qualcuno chiederà anche a noi:
Vogliamo vedere Gesù. Gesù ci apre la via, che attraverso la croce
conduce alla risurrezione di una vita nuova.
Anche le difficoltà, gli ostacoli, le sofferenze che incontriamo ogni giorno, aprono all’urgenza di incontrare il Signore che salva.
IL RITORNO
Martedì 12 marzo ultimo scorso sono ritornati nella chiesa di San Bartolomeo
gli antichi inginocchiatoi del coro, i quali, fatti disinfestare dai
tarli e solidificare a spese personali dal vescovo emerito Adriano Tessarollo,
poi erano stati trasferiti nella chiesetta dei Ss. Pietro e Paolo in
Chioggia il I° aprile 2020, con il consenso del Consiglio pastorale parrocchiale,
mentre la Curia si faceva garante che gli stessi sarebbero
rimasti di proprietà di San Bartolomeo. A Chioggia sono serviti durante
il lungo periodo della pandemia da Covid, dal momento che la suddetta
chiesa era l’unico luogo sacro accessibile ai fedeli della Città,
essendo facilmente disinfestabile; in essa il vescovo Tessarollo aveva
presieduto anche ad alcune brevi liturgie penitenziali. Ora, passato il
contagio, la Soprintendenza ha pensato che i due manufatti lignei dovessero
essere riconsegnati alla chiesa d’origine, per evitare dispersioni
di opere d’arte. Si conclude così, dopo qualche anno, il faticoso esilio
dei due inginocchiatoi del secolo XVIII
don Giuliano Marangon
CONFESSIONI PASQUALI
Martedì 26 Marzo
ore 18,45
Parrocchia
S.Bartolomeo Ap.
VENERDI’ 22 MARZO
alle ore 21
Chiesa della Mea
Il Comitato pro Sandro Dordi
racconta la vita del
BEATO SANDRO DORDI
Martire della carità e della fede
* * *
Domenica prossima, 24 marzo
Domenica delle Palme
La celebrazione inizia
alle ore 9,00 Mea
alle ore 10,30 San Bartolomeo,
alle ore 11,00 Ca’ Cappellino.
Benedizione dell’olivo, processione e
Messa con lettura della Passione.
Viene preparato l’olivo benedetto da
portare nelle proprie famiglie.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
QUARESIMA 2024Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà
Cari fratelli e sorelle!
La forma sinodale della Chiesa, che in questi anni stiamo riscoprendo e
coltivando, suggerisce che la Quaresima sia anche tempo di decisioni
comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare
la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini
negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato.
Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri
fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare
la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore.
Guai se la penitenza cristiana fosse come quella che rattristava Gesù.
Egli dice anche a noi: «Non diventate malinconici come gli ipocriti,
che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano
» (Mt 6,16). Si veda piuttosto la gioia sui volti, si senta il profumo
della libertà, si sprigioni quell’amore che fa nuove tutte le cose, cominciando
dalle più piccole e vicine. In ogni comunità cristiana questo può
avvenire.
Nella misura in cui questa Quaresima sarà di conversione, allora,
l’umanità smarrita avvertirà un sussulto di creatività: il balenare di una
nuova speranza. Vorrei dirvi, come ai giovani che ho incontrato a
Lisbona la scorsa estate: «Cercate e rischiate, cercate e rischiate. In
questo frangente storico le sfide sono enormi, gemiti dolorosi. Stiamo
vedendo una terza guerra mondiale a pezzi. Ma abbracciamo il rischio
di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine,
ma all’inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio per pensare
questo» È il coraggio della conversione, dell’uscita dalla schiavitù. La
fede e la carità tengono per mano questa bambina speranza. Le insegnano
a camminare e, nello stesso tempo, lei le tira in avanti. [1]
Benedico tutti voi e il vostro cammino quaresimale.
FRANCESCO
Vogliamo vedere Gesù
La risurrezione di Lazzaro e l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme avevano destato la curiosità di molti pellegrini che si trovavano in città per la festa di Pasqua. La gente voleva vedere con i propri occhi chi era questo personaggio che suscitava tante attese e contrasti. Vogliamo vedere Gesù, chiedono alcuni greci a Filippo. Non si tratta solo di vedere la persona fisica di Gesù, ma del desiderio di conoscerlo per quello che è. Gesù aveva detto: Io sono la luce del mondo (Gv 8,12), perciò il suo messaggio interessa tutti. Ecco, quindi, che due greci vogliono vederlo. Per l’evangelista è un momento importante: alla croce di Gesù sono convocati tutti, anche i pagani. E Gesù, proprio in questa domanda, vede un segno che l’ora è giunta.
Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Queste parole sembrano non rispondere alla domanda dei Greci, ma in realtà Gesù risponde proprio a quella domanda. La venuta dei pagani a Gesù sarà resa possibile solo dalla morte del chicco di frumento, cioè dalla morte di Gesù che per il suo dono d’amore diventerà il primogenito di una moltitudine di fratelli (Rm 8,29). La risposta alla richiesta dei greci è contenuta in questa frase e in quella che chiude il discorso di Gesù: quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me. La croce sarà il punto di attrazione di tutti, perché l’amore donato da Gesù crocifisso è l’amore stesso di Dio che non può non aprire il cuore alla fede e alla conversione.
Gesù è giunto al culmine della sua azione salvifica nel momento della croce, così anche il cristiano, ogni volta che accetta difficoltà e sofferenze per non cedere al compromesso e rimanere fedele a Dio, continua l’azione iniziata da Gesù: Se il chicco di frumento non muore, non porta frutto. Essere discepoli di Gesù significa seguire il suo stile di vita, fare le sue scelte, accettare la logica del vangelo, rimanere fedeli a Lui e alla sua parola anche a costo di camminare contro corrente!
d.G.
1^ DOMENICA DI AVVENTO
1^ DOMENICA DI AVVENTO
3 dicembre 2023
RICOMINCIARE
E’ una grazia la voglia di ricominciare, attratti da una nuova speranza che ridesta le energie.
Da dove viene la risposta al nostro bisogno di vita, di pace, di fraternità?
Domandiamo una ripresa della fede, uno sguardo nuovo per riconoscere l’azione di Dio nel nostro cuore e nel mondo.
Quando il Signore Gesù, con la sua vita e la sua parola, viene riconosciuto e accolto, noi ci rinnoviamo e il mondo cambia attorno a noi.
Desideriamo vivere l’Avvento cristiano:
attesa e domanda di Gesù, riscoprendo i segni della sua presenza.
Natale 1223 Natale 2023
Il Presepio ha 800 anni
Per questo ottavo centenario dall’8 Dicembre 2023 al 2 Febbraio 2024
è offerta una particolare Indulgenza Plenaria pregando
davanti al presepe nelle chiese francescane.
AVVENTO
…ma c’è una strada
per la nostra vita?
Per aiutarci in questo
cammino vi proponiamo
alcuni incontri significativi:
Giovedì 7 dicembre
in Chiesa, alle ore 21
Concerto dalla Banda
Cittadina di Porto Viro
in preparazione alla
Festa dell’Immacolata
Domenica 10 dicembre
Partecipiamo tutti ad
un’opera di carità
preparando o acquistando
delle torte proposte al
termine delle SS. Messe.
Lunedì 11 dicembre
Il nostro Vescovo
ci introduce nel tema:
Maschio e femmina li creò
Domenica 17 dicembre
Visita a Chioggia alla mostra:
The Mystery Man
Il mistero dell’Uomo della Sindone.
Partenza dal piazzale della
Chiesa alle ore 14,30.
Chiediamo di iscriversi
in parrocchia
VENERDI’ 8 DICEMBRE
Solennità
dell’ IMMACOLATA
L’orario delle S.S. Messe è quello festivo
Villaregia di Porto Viro
Sosta di Avvento
“Giustizia e pace si baceranno”
Sabato 9 dicembre 15,30 – 18,00
Caritas
Per la Colletta di Avvento fissata per domenica 17 dicembre,
la Diocesi propone di appoggiare il progetto della costruzione di una scuola in Burundi dove ci sono le Suore Serve di Maria Addolorata di Chioggia.
Presepio Vivente
Ca’ Cappellino
24 dicembre dalle ore 16
Lo dico a tutti: vegliate!
Il vangelo di questa prima domenica di Avvento è una forte esortazione alla vigilanza, perché il passare del tempo può farci cadere in una sorta di immobilismo, come se fossimo padroni del tempo. Viviamo nel tempo, ma non possiamo delimitarne i confini a piacimento. Il cristiano sa che oltre il tempo non c’è il vuoto, ma l’eterno, dove Cristo già si trova e dove anche la vita dell’uomo sarà portata a piena maturità. Il tempo di Avvento è sì preparazione a fare memoria della venuta storica di Gesù in mezzo a noi (= il Natale), ma è anche un invito a vivere la nostra esistenza con lo sguardo rivolto a Cristo che certamente tornerà.
Quando tornerà? Nessuno lo sa e Gesù mette in guardia: Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. Cosa fare nel tempo dell’attesa? La risposta si trova nella breve parabola del portiere. In assenza del padrone partito per un viaggio, compito del portiere, e insieme con lui dei servi, è quello di gestire con serietà la casa, secondo il compito affidato a ciascuno e vigilare. Vigilare non è facile. Non a caso Marco, parlando del ritorno del Signore e del rischio di essere sorpresi all’improvviso, usa l’immagine della notte quando si è appesantiti dal sonno. Non si sa bene quando il Signore verrà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino. L’immagine della notte ha lo scopo di far capire che c’è sempre il pericolo di essere appesantiti dalle mille occupazioni e preoccupazioni di ogni giorno e cadere in un torpore capace di distogliere dall’impegno nella vita cristiana.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate! Il rischio di essere sorpresi e colti impreparati dal Signore può essere una triste realtà. Ricordando la prima venuta di Cristo, la chiesa, mentre si prepara a celebrare il mistero del Natale, vuole anche e soprattutto prepararci all’appuntamento della sua venuta finale nella gloria, perché ogni giorno ci alleniamo con amore ad attenderlo, e ci invita a pregare: Vieni, Signore Gesù! (Ap 22,20).
d.G.
Domenica XXII^ del Tempo Ordinario
Domenica XXII^ del Tempo Ordinario
3 settembre 2023
Donarsi per amore
La confessione di fede di Pietro è seguita dal primo annuncio della passione, ma qui l’apostolo sembra essere un’altra persona, tanto che Gesù lo identifica con Satana. Questo scontro con Pietro offre a Gesù l’occasione per insegnare che cosa significhi seguirlo, essere suoi discepoli. Le parole di Gesù sono chiare: Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Essere discepoli di Gesù significa seguire il suo stile di vita, fare le sue scelte, essere pronti ad accettare anche la croce.
«Prendere la croce» vuol dire rimanere fedeli a lui sempre. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. È la logica della croce, è il linguaggio dell’amore che Gesù è venuto a portare sulla terra. Come Gesù ha salvato il mondo con il suo apparente fallimento, giungendo al culmine della sua azione salvifica proprio nel momento della passione e morte, così anche i discepoli, ogni volta che sopportano sofferenza e umiliazione per non cedere al compromesso, per essere fedeli a Dio e al suo piano sul mondo, diventano causa di salvezza, manifestazione della potenza di Dio: Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto (Gv 12,24).
Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? Le parole di Gesù sono chiare: la cosa più importante è fare in modo di giungere alla vita eterna, quella vita che ci aspetta se poniamo in Dio tutta la nostra fiducia e speranza. Il Figlio dell’uomo renderà a ciascuno la sua ricompensa secondo le sue azioni: chi mette al primo posto l’amore a Dio e la fede in Cristo, otterrà una grande ricompensa.
Ca’ Cappellino
La Parrocchia di Ca’ Cappellino
si sta preparando alla festa della
Natività di Maria
(Santa Maria nascente)
che si terrà
domenica 10 settembre
con la celebrazione della messa
alle ore 18 e con la Processione.
Mostra sulla Sindone
“The Mister Man”
Allestita nella Chiesa di San Domenico
la chiesa del Cristo, a Chioggia
aperta a tutti i visitatori
dal 31 luglio 2023
al 7 gennaio 2024.
Occasione speciale per entrare
in contatto personale con quella
reliquia unica, interrogante,
inquietante e commovente,
in un contesto di storia e di arte
che culmina nel “corpo” martoriato sotto
al maestoso crocifisso
della Chiesa di San Domenico.
Domenica XV^ del Tempo Ordinario
Domenica XV^ del Tempo Ordinario
16 luglio 2023
LA PAROLA CHE FA VIVERE
Come il sole che sorge ogni giorno, come la luna che segna il tempo, la parola del Signore è la semente buona che alimenta la nostra vita.
La accogliamo nel Vangelo di ogni giorno e nell’annuncio della liturgia domenicale.
Quale attenzione, quale posto nella nostra vita?
Quale spazio, rispetto a tante parole, verità distorte, malizie che ci colpiscono e deformano ogni giorno?
Impariamo a conoscere il mistero di Dio per entrare con sapienza e coraggio nel mistero della vita e aprirci all’amore verso i fratelli.
CA’CAPPELLINO – MEA
Nel mese di agosto verrà sospesa la celebrazione della S. Messa nelle frazioni
di Mea e Ca’Cappellino.
A San Bartolomeo l’orario delle Messe resta invariato:
al sabato la messa festiva anticipata è alle ore 18,00
alla domenica alle ore 8,30 – 10,30 – 18,00
Il seminatore, il seme, i terreni
La parabola del seminatore pone l’accento sull’azione del seminatore che getta il seme e che constata che i frutti sono diversi, a volte scarsi e a volte più che buoni. Il problema sta nella qualità del terreno che a volte è buono, a volte sassoso, a volte pieno di rovi. I vari tipi di terreno mettono in luce gli stati d’animo che sono in ciascuno di noi: l’ascoltare senza voglia di comprendere, l’incostanza, l’eccessiva preoccupazione per le ricchezze o, in positivo, la volontà di capire ciò che il Signore rivela. Ciascuno di noi è questo campo dove convivono, senza precisi confini, questi quattro tipi di terreno: la strada dove tutti passano e calpestano; il terreno pieno di spine dove il buon seme del vangelo viene soffocato; il terreno duro e sassoso dove la parola non può mettere radici; il terreno buono che dà frutto. In questi terreni possiamo riconoscere noi stessi e la storia del nostro atteggiamento di fronte a Dio che ci parla. A volte siamo impermeabili come la «strada»: la Parola di Dio non ci tocca neppure, scivola via immediatamente. A volte siamo come il terreno «sassoso»: la Parola attecchisce subito, ma scopriamo presto quanto l’entusiasmo sia parente lontano della fedeltà e della continuità, infatti, la quotidianità brucia spesso anche le migliori intenzioni. Altre volte abbiamo un cuore troppo pieno di cose per poter accogliere la Parola, come il terreno «pieno di spine»: siano soffocati e soffocanti, e l’ascolto rimane solo un’illusione. Solo un terreno su quattro accoglie il seme e lo fa fruttificare: un bilancio magro; tuttavia, le parabole che seguiranno ci parleranno di qualità non di quantità (c. 13).
Il Signore anche oggi continua con pazienza infinita a gettare il buon seme della Parola, a invitarci a dissodare il nostro terreno perché portiamo frutti di amore, libertà, giustizia e solidarietà. Solo una profonda comunione con Gesù ci darà la forza per dissodare il terreno spesso pieno di sassi e rovi che ci portiamo dentro, cosicché diventi terreno buono che accoglie la parola, la comprende e porta frutto.
d.G.
Campo Scuola estivo
17 – 20 luglio
Lorenzago di Cadore
Trenta persone, tra ragazzi
e animatori, sono in gioco
per organizzare e vivere insieme
un momento tanto bello e
importante per la vita
dei ragazzi e degli adulti.
Tema del Campo:
“Come è bello il mondo
e come è grande Dio!”
I giovedì di
Santa Chiara
ore 20,45
Chiara in ascolto
dello Spirito e delle
sorelle scrive la Regola
20 luglio
Chiamate a vivere la Regola di Chiara
27 luglio
Il cuore della Regola
3 agosto
Chiara e le sorelle
10 agosto
Transito di Chiara
* * *
Laboratorio di Iconografia
Scopri Gesù
dipingendo il Suo volto
29-30 luglio e 5-6 agosto
presso la
Comunità Missionaria di Villaregia
Per informazioni e iscrizioni
chiama:
Carillo – 370 151 0042
Simonetta – 338 641 3768
I posti sono limitati
XXV^ del Tempo Ordinario
XXV^ del Tempo Ordinario
18 settembre 2022
SCALTREZZA E DECISIONE
Di quanta intelligenza e scaltrezza c’è bisogno per vivere?
Gesù ci mette in paragone con chi usa intelligenza e scaltrezza per salvarsi da situazioni difficili anche attraverso l’imbroglio.
Usiamo per il bene quello che altri usano per il male!
Uno spunto di intelligenza, un lampo di decisione, una presa di iniziativa che smuova noi e il mondo attorno.
Non basta stare al balcone (balconear, direbbe papa Francesco).
E’ necessario che ciascuno osservi e si muova in base alla propria vocazione e alle proprie capacità.
Il Vangelo dice: “Sveglia cristiani”.
Nessuno può servire due padroni
Gesù, con parabola dell’amministratore infedele, non intende giustificare nessun tipo di disonestà e truffa. L’attenzione è posta sull’abilità dell’amministratore non sulla sua disonestà, sulla sua furbizia non sul suo imbroglio. È come se Gesù dicesse: sarebbe bello che l’astuzia e abilità, che quell’amministratore ha usato nel male, i discepoli la usassero nel bene. Perché – si domanda Gesù – l’abilità e l’intraprendenza che molti dimostrano nella gestione dei beni di questo mondo non viene esercitata con uguale impegno anche per quanto riguarda la fede e la vita cristiana? Con questa parabola Gesù raccomanda ai discepoli maggiore spirito di iniziativa e una dose più alta di coraggio e sana furbizia nell’agire. Quell’amministratore, davanti a una situazione d’emergenza che metteva in gioco tutto il suo avvenire, ha dato prova di due cose: di estrema decisione e di grande scaltrezza. Ha agito prontamente e con intelligenza per mettersi al sicuro. Questo – dice Gesù – è ciò che dovete fare anche voi per mettere al sicuro non l’avvenire terreno, che dura qualche anno, ma l’avvenire eterno.
La parabola è accompagnata da tre detti di Gesù. Nel primo Gesù invita a farci amici coloro che un giorno possano accoglierci e aiutarci. Questi amici sono i poveri, dal momento che Gesù considera fatto a lui stesso quello che viene fatto al povero. “I poveri – scrive sant’Agostino – sono i nostri corrieri e i nostri facchini, ci permettono di trasferire fin d’ora i nostri beni nella casa che si sta costruendo per noi nell’aldilà”. Il secondo detto invita alla fedeltà e all’onestà nell’amministrare i beni che ci vengono affidati. Chi non è capace di muoversi con onestà e giustizia tra le cose di questo mondo, non potrà essere fedele nelle cose più impegnative che si riferiscono al Regno. Il terzo detto afferma che è impossibile servire a Dio e alla ricchezza, perché sia l’uno che l’altra pretendono una dedizione totale. E per ricchezza non dobbiamo intendere il necessario per vivere o quel gruzzolo che si tiene come riserva per gli imprevisti. Il vangelo, quando parla di ricchezza, fa riferimento all’abbondanza sfacciata, ai grandi capitali, agli ingordi che accumulano possesso a possesso, casa a casa. Non si può amare Dio e nello stesso tempo avere come scopo della vita quello di accumulare ricchezze
Diocesi di Chioggia
Vicaria di Loreo
Percorso di formazione
per catechisti
dell’Iniziazione Cristiana
LA PREGHIERA
2° incontro
LA CATECHESI COME
INIZIAZIONE ALLA
PREGHIERA
Don Giorgio Scatto
presbitero della
diocesi di Vicenza
fondatore della comunità
monastica di Marango
Martedì 20 settembre
dalle 18,30 alle 20,00
presso le
Opere Parrocchiali