XXXIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXXIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

17 novembre 2024

LA FRAGILITA’ E LA SPERANZA

La lettura della parola del Signore, in questo tempo di guerre, conflitti, divisioni, impressiona fortemente: sole, luna, astri che cadono… Stiamo facendo esperienza della precarietà delle cose. Vale la pena vivere e sperare, per noi e per i nostri figli? La speranza rinasce dalla fiducia nella Provvidenza, attraverso la parola del Vangelo e la presenza di Gesù. Insieme con i nostri fratelli e sorelle, aiutiamoci a ricominciare, per riconoscere il germoglio che fiorisce dentro ogni giornata come il ramo di fico.

Domenica prossima 24 novembre
ultima domenica dell’ anno liturgico
celebriamo la solennità di
NOSTRO SIGNORE GESU ’ CRISTO RE DELL ’ UNIVERSO
In questa domenica si celebra nelle nostre comunità la
GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
Vengono portati all’altare i frutti della terra,
del mare e del lavoro dell’uomo.
Ognuno può partecipare portando all’altare una spesa in generi
alimentari che poi sarà devoluta alla Caritas locale.
Al termine della Messa, sul piazzale delle rispettive Chiese,
sarà impartita la benedizione alle macchine,
agli automezzi e ai mezzi di lavoro.

Giovedì 21 novembre
Nel giorno in cui si celebra la
Presentazione al Tempio di Maria SS.ma,
nel Veneto si celebra la festa della
Madonna della Salute
a cui è intitolata
la Casa di Cura di Porto Viro.
In tale circostanza, alle ore 16,00
il Vescovo Giampaolo celebrerà la Messa
(saletta al 2° piano).
Nelle Parrocchie di Porto Viro
viene sospesa la Messa vespertina.

TAVOLO GENITORI
Teatro oratorio San Giusto
Sabato 23 novembre / 18.45 – 20.15
Presentazione ed elaborazione
di un itinerario formativo (mensile)
e di servizio a partire dalla propria
identità di genitori ed educatori.
Per info:
don Vanni 348.3162360
sr Marcella 349.1359343
Si prega di comunicare
la partecipazione.
Viene offerto un servizio
di animazione per i più piccoli.

I sacerdoti di Porto Viro sono disponibili per le Confessioni
nelle Parrocchie di:
* Donada al lunedì dalle 9,30 alle 12 e al sabato mattina dalle 8,30 alle 11
* Fornaci al venerdì dalle 9,30 alle 12
* Scalon al mercoledì e al sabato dalle 9,30 alle 11
* Taglio di Donada al mercoledì e al sabato dalle 9,30 alle 11
* Contarina al venerdì e al sabato dalle 16 alle 17,30
* In Oratorio San Giusto al mercoledì dalle 16 alle 18

In suffragio dei propri defunti
si propone, nel mese di novembre, l’iniziativa

“I fiori della preghiera e della carità”

– nella parrocchia di Donada al martedì alle ore 8,00
– nella parrocchia di Scalon al giovedì alle ore 17,30
– nella parrocchia di Contarina al mercoledì alle ore 18,00
Ci sarà la recita delle Lodi o del Vespro e la celebrazione della
S.Messa con la catechesi sulla Lettera Pastorale del Vescovo:
“Sulla roccia della Parola”.
Si propone inoltre l’iniziativa “I Fiori della carità”
Sul foglio che troviamo in Chiesa, per aderire all’iniziativa, possiamo
scrivere i nomi dei defunti che desideriamo ricordare nella
S.Messa e consegnarlo al Sacerdote. L’offerta che consegniamo è per contribuire alle necessità della Chiesa

Recapiti telefonici:
don Gianluca 334 1969222;
don Carlo 324 8619958;
don Vanni 348 3162360
don Alfonso 338 1875211;
don Gastone 334 8025217
don Corrado 340 9873440;
don Gianantonio 333 4310678

Giornata Mondiale dei Poveri

Si celebrerà in questa domenica 17 novembre 2024 l’ottava edizione della Giornata Mondiale dei Poveri. L’iniziativa, proposta per la prima volta nel 2017, è stata voluta fortemente da Papa Francesco per sollecitare la Chiesa a “uscire” dalle proprie mura per incontrare la povertà nelle molteplici accezioni in cui essa si manifesta nel mondo di oggi.
Quest’anno, in vista dell’inizio del Giubileo Ordinario 2025, il Santo Padre ha scelto come motto il passo del Libro del Siracide: «La preghiera del povero sale fino a Dio» (cfr. Sir 21,5). Questa espressione, che proviene dall’antico autore sacro Ben Sira, diventa immediata e facilmente comprensibile. Il Papa ribadisce che i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, che è attento e vicino a ognuno di loro. Dio ascolta la preghiera dei poveri e, davanti alla sofferenza, diventa “impaziente” fino a quando non ha reso loro giustizia. Infatti, attesta ancora il Libro del Siracide, «il giudizio di Dio sarà a favore del povero» (cfr. 21,5).
Come di consueto, Papa Francesco presiederà la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro alle ore 10.00. Prima della Santa Messa, simbolicamente il Santo Padre benedirà 13 chiavi, che rappresentano i 13 Paesi in cui la Famvin Homeless Alliance (FHA), della Famiglia Vincenziana, con il Progetto “13 case” per il Giubileo, costruirà nuove abitazioni per persone disagiate. Tra questi Paesi c’è anche la Siria, le cui 13 case saranno finanziate direttamente dalla Santa Sede come gesto di carità per l’Anno Santo. Questo grande atto di solidarietà è stato reso possibile grazie alla generosa donazione da parte di UnipolSai, che con entusiasmo ha voluto contribuire in vista dell’Anno Santo a questo segno di speranza per una terra ancora martoriata a causa della guerra. A seguire, in Aula Paolo VI il Santo Padre pranzerà insieme a 1.300 poveri. Il pranzo, organizzato dal Dicastero per il Servizio della Carità, sarà offerto quest’anno dalla Croce Rossa Italiana e sarà allietato dalla loro Fanfara Nazionale. Al termine del pranzo a ciascuna persona sarà distribuito uno zaino offerto dai Padri Vincenziani (Congregazione della Missione), contenente dei viveri e dei prodotti per l’igiene personale.


XXXII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXXII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

10 novembre 2024

MENTRE GESU’ CI GUARDA…

Possiamo ben pensare che Gesù ci guarda mentre partecipiamo a questa Eucaristia nel suo tempio; non per condannarci, ma perché possiamo riconoscerlo e possiamo accogliere il suo invito ad accorgerci della testimonianza di tante persone che vivono la carità, la misericordia, l’accoglienza. Spesso si tratta ancora delle persone più povere e anche dei nostri figli più piccoli.
Vivendo la realtà della Chiesa, domandiamo la grazia di imparare a valutare le nostre scelte, i nostri giudizi, le nostre pigrizie, esercitandoci nella semplicità, nella carità e nel perdono.

In questa domenica si celebra la 74^
Giornata del Ringraziamento
La giornata nazionale si celebra oggi ad Assisi ricordando San Francesco e
il Cantico delle creature.
Le prossime domeniche si celebrerà in diverse località d’Italia.
Noi la celebreremo domenica 24 novembre nella Solennità di Cristo Re

Colletta Alimentare – 16 novembre 2024
Anche nei principali supermercati di Porto Viro e del Delta si terrà la Colletta Alimentare.
Il Banco di Solidarietà “Beata Madre Teresa di Calcutta” invita tutti a partecipare
con una donazione di generi alimentari, acquistandoli presso i punti vendita aderenti.
Chi desidera invece contribuire anche come volontario può contattare
l’organizzazione scrivendo all’email beatateresacalonlus@libero.it o
chiamando il numero 347 9431914.

Domenica 17 novembre si celebra la
giornata mondiale dei poveri
anche la partecipazione alla Colletta alimentare può diventare un modo
prezioso per educarci all’attenzione al povero e per condividere il suo
bisogno e il senso della vita.

Domenica 10 novembre
inizia
l’Anno Catechistico
Sono invitati alla Messa
tutti i ragazzi con i loro genitori

SPAZIO LINK

Sabato 9 novembre
Oratorio a San Giusto,
dalle 18,20 alle 22,00
incontro riservato
ai ragazzi delle medie

(info don Vanni e sr. Marcella)

DOMENICA SUPERIORI

Domenica 10 novembre
oratorio a San Giusto
si incontrano i ragazzi della
scuola superiore
dalle 12,00 alle 17,00.
(info don Vanni e sr. Marcella)

PERCORSI DI FORMAZIONE
AL MATRIMONIO

Anno 2024 – 2025
Vicariato di Loreo

LOREO
nei sabati 9/16/23/30 Novembre 2024
e 7 e 14 Dicembre 2024
dalle ore 21 alle 22
presso Sala Parrocchiale Canonica

PORTO VIRO
giovedì 16/23/30 Gennaio 2025
e 16/13/20 Febbraio 2025
dalle ore 21 alle 22
presso Opere Parrocchiali di San Bartolomeo

ROSOLINA
martedì 4/11/18/25 Marzo 2025
e 1/8 aprile 2025
dalle ore 21 alle 22
presso le Opere Parrocchiali di Rosolina

In suffragio dei propri defunti
si propone, nel mese di novembre, l’iniziativa

“I fiori della preghiera e della carità”

– nella parrocchia di Donada al martedì alle ore 8,00
– nella parrocchia di Scalon al giovedì alle ore 17,30
– nella parrocchia di Contarina al mercoledì alle ore 18,00
Ci sarà la recita delle Lodi o del Vespro e la celebrazione della
S.Messa con la catechesi sulla Lettera Pastorale del Vescovo:
“Sulla roccia della Parola”.
Si propone inoltre l’iniziativa “I Fiori della carità”
Sul foglio che troviamo in Chiesa, per aderire all’iniziativa, possiamo
scrivere i nomi dei defunti che desideriamo ricordare nella
S.Messa e consegnarlo al Sacerdote. L’offerta che consegniamo è per contribuire alle necessità della Chiesa

Recapiti telefonici:
don Gianluca 334 1969222;
don Carlo 324 8619958;
don Vanni 348 3162360
don Alfonso 338 1875211;
don Gastone 334 8025217
don Corrado 340 9873440;
don Gianantonio 333 4310678

Solo l’amore trasforma il fango in miracolo

Sotto alla tempesta l’acqua aveva cominciato a entrare nella residenza per anziani di Sedavì, Valencia. Nella casa c’erano 123 ospiti, molti dei quali invalidi, e nove infermiere. Tutti erano al piano terra. Ma quell’acqua fangosa che penetrava dapprima lenta di colpo, rapida, come spinta da un motore impazzito, ha preso a salire veloce. Cascate di fango dalle porte finestra, una cosa mai vista. Il centralino dei pompieri, irraggiungibili. La capo infermiera ha capito: nessuno sarebbe venuto in loro aiuto. E già gli ascensori si erano bloccati. Nove donne e 123 vecchi, e l’acqua che continuava a salire. 123 vite da salvare in un unico modo: prendendoli in braccio, e poi su per le scale. Pareva un’impresa impossibile. Sì, quelle donne devono essersi guardate almeno per un attimo fra di loro. Non un senso del dovere; a quei vecchi che da anni accudivano ogni mattina volevano evidentemente del bene. Quei volti simili ai volti dei loro nonni, gli occhi che le fissavano fiduciosi ogni mattina, le mani magre che chiedevano una stretta, una carezza. E allora, uno ad uno, magari all’inizio sorridendo per non spaventarli, se li sono presi in braccio dalle carrozzelle, e, adagio, su per le scale. Ci sono anziane fragili come foglie, quaranta chili; ma anche uomini ancora pesanti. 123 diviso 9 fa più di 13 persone a testa. Come hanno fatto, in nove? In un video una di loro, Susan, trent’anni forse, la divisa ancora coperta di fango, racconta quei momenti con semplicità, gesticolando. “Quando abbiamo visto l’acqua salire li abbiamo portati in braccio tutti al primo piano”, dice. E puoi solo immaginarti i pianti, i lamenti, e le parole per rassicurarli, salendo col fiato corto sui gradini bagnati. Quanto pesavano, alcuni: la schiena pareva non reggere. Fuori, la tempesta non si placava. E l’acqua, color di piombo, inesorabile, saliva ancora, come in un incubo. E allora sfinite le infermiere hanno ripreso in braccio gli ospiti, e senza lasciarne uno indietro li hanno portati su al secondo piano. Nemmeno scegliere chi salvare per primo deve essere stato facile, e, soprattutto, decidere chi lasciare per ultimo. Ma, dice in un video Susan, sporca di fango eppure quasi sorridente, “Non ne abbiamo perso uno. C’è chi è affannato perché ha passato la notte senza ossigeno, qualcuno è ferito, ma ci sono tutti”. Miracolo a Valencia. 123 vecchi e appena nove donne, tutti salvi. Com’è possibile? Questa storia credo si spieghi solo con l’amore. Con un bene voluto a quei vecchi, inermi come bambini. In un senso maternità più


XXXI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXXI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

3 novembre 2024

I COMANDAMENTI CHE FANNO VIVERE

Gesù porta in vetta i precetti fondamentali dell’antica Legge. La religione non è una esecuzione di pratiche legali o liturgiche, ma un cammino che apre una vita buona. Gesù conduce a riconoscerci come figli di Dio, che è nostra origine e nostro punto di arrivo. Ci conduce a considerare ogni persona come un fratello e una sorella, da amare e aiutare. Con il Vangelo, una nuova corrente di vita è cominciata a scorrere dentro l’umanità. Una famiglia cristiana, una comunità cristiana diventano l’ambito educativo che accompagna a ricordare e a vivere come figli e come fratelli.

Giovedì 7 novembre si raduna il
Consiglio Pastorale della Comunità
alle ore 20,45 presso le opere parrocchiali di San Bartolomeo
odg.: La vita delle nostre comunità. In ascolto gli uni degli altri.

Il gruppo di Padre Pio si incontra ogni martedì alle ore 20,45 nella
Cappellina invernale di Scalon, per un momento di preghiera e di riflessione.

Gli aderenti al Movimento di Comunione e Liberazione si trovano
ogni settimana, al giovedì alle ore 19,15, sempre nella Cappellina
invernale di Scalon, per la celebrazione della S.Messa.

Domenica 10 novembre
inizia
l’Anno Catechistico
Sono invitati alla Messa
tutti i ragazzi con i loro genitori

Sabato 9 novembre
Oratorio a San Giusto,
dalle 18,20 alle 22,00
incontro riservato
ai ragazzi delle medie

(info don Vanni e sr. Marcella)

Domenica 10 novembre
oratorio a San Giusto
si incontrano i ragazzi della
scuola superiore
dalle 12,00 alle 17,00.
(info don Vanni e sr. Marcella)

PERCORSI DI FORMAZIONE
AL MATRIMONIO

Anno 2024 – 2025
Vicariato di Loreo

LOREO
nei sabati 9/16/23/30 Novembre 2024
e 7 e 14 Dicembre 2024
dalle ore 21 alle 22
presso Sala Parrocchiale Canonica

PORTO VIRO
giovedì 16/23/30 Gennaio 2025
e 16/13/20 Febbraio 2025
dalle ore 21 alle 22
presso Opere Parrocchiali di San Bartolomeo

ROSOLINA
martedì 4/11/18/25 Marzo 2025
e 1/8 aprile 2025
dalle ore 21 alle 22
presso le Opere Parrocchiali di Rosolina

Recapiti telefonici:
don Gianluca 334 1969222
don Carlo 324 8619958
don Vanni 348 3162360
don Alfonso 338 1875211
don Gastone 334 8025217
don Corrado 340 9873440
don Gianantonio 333 4310678

In suffragio dei propri defunti
si propone, nel mese di novembre, l’iniziativa

“I fiori della preghiera e della carità”

– nella parrocchia di Donada al martedì alle ore 8,00
– nella parrocchia di Scalon al giovedì alle ore 17,30
– nella parrocchia di Contarina al mercoledì alle ore 18,00
Ci sarà la recita delle Lodi o del Vespro e la celebrazione della
S.Messa con la catechesi sulla Lettera Pastorale del Vescovo:
“Sulla roccia della Parola”.
Si propone inoltre l’iniziativa “I Fiori della carità”
Sul foglio che troviamo in Chiesa, per aderire all’iniziativa, possiamo
scrivere i nomi dei defunti che desideriamo ricordare nella
S.Messa e consegnarlo al Sacerdote. L’offerta che consegniamo è per contribuire alle necessità della Chiesa

Colletta Alimentare – 16 novembre 2024

Quest’anno, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare si terrà sabato 16 novembre 2024. Partecipa anche tu: recati in uno degli 11.600 supermercati aderenti in tutta Italia e dona parte della tua spesa per aiutare chi è in difficoltà. L’iniziativa coinvolge punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata, presso i quali saranno presenti volontari che inviteranno i clienti a donare generi alimentari per le persone bisognose. L’obiettivo dell’evento è sensibilizzare la società sul tema della povertà, promuovendo valori di condivisione, gratuità e solidarietà, raccogliendo donazioni alimentari in linea con il principio educativo: “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita.” << I poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro. […] [Occorre] un cuore umile, che abbia il coraggio di diventare mendicante. Un cuore pronto a riconoscersi povero e bisognoso. Esiste, infatti, una corrispondenza tra povertà, umiltà e fiducia. […] Non dimentichiamo di custodire «i piccoli particolari dell’amore»: fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, un sorriso, una carezza, una parola di conforto… Questi gesti non si improvvisano; richiedono, piuttosto, una fe-deltà quotidiana, spesso nascosta e silenziosa, ma resa forte dalla preghiera. Se la preghiera non si traduce in agire concreto è vana; infatti «la fede senza le opere è morta». Tuttavia, la carità senza preghiera rischia di diventare filantropia che presto si esaurisce.>> Papa Francesco, Messaggio per la VIII Giornata Mondiale dei Poveri
Anche nei principali supermercati di Porto Viro e del Delta si terrà la Colletta Alimentare. Il Banco di Solidarietà “Beata Madre Teresa di Calcutta” invita tutti a partecipare con una donazione di generi alimentari, acqui-standoli presso i punti vendita aderenti. Chi desidera invece contribuire anche come volontario può contattare l’organizzazione scrivendo all’email beatateresacalonlus@libero.it o chiamando il numero 347 9431914.


XXX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

27 ottobre 2024

UN GRIDO DI SALVEZZA

Nel cieco che incrocia Gesù e grida a Lui, ritroviamo il bisogno di salvezza di tante persone nel mondo. E’ anche il nostro grido e il nostro bisogno, e anche noi possiamo diventare tramite – e non ostacolo – dell’incontro con il Signore che salva. E’ preziosa la nostra vita, la vita di coloro che vanno dietro al Signore e possono condurre a Lui il grido di tanta gente. Risvegliamo la coscienza della nostra chiamata e della responsabilità della fede cristiana da vivere con gioia in tutti gli ambienti.

CAMBIO DELL’ORA
nella notte fra sabato 26 e domenica 27 ottobre
le lancette dell’orologio vengono portate indietro di un’ora
L’orario delle messe resta invariato
eccetto Scalon nell’orario feriale e festivo (17,30) e S.Pasquale (16,00)

VENERDI’ 1 NOVEMBRE
Ss. Messe: orario festivo
I Santi sono i cristiani che hanno amato Dio con tutto il cuore e hanno amato il prossimo come se stessi.
Si può vivere così! E’una strada aperta, da percorrere guardando coloro che ci camminano
avanti nell’amore di Dio e del prossimo.

Sabato 2 novembre
nella commemorazione di tutti i fedeli defunti
SS: Messe
in Chiesa San Bartolomeo ore 8,30 e 15,00
a Donada ore 8,00 in Chiesa, ore 15,00 in Cimitero
nelle Chiese si celebra anche la Messa prefestiva

27 ottobre 2024
ore 15,00
Mandato ai Catechisti
a Sottomarina presso il Santuario
della Madonna della Navicella

27 ottobre 2024
nelle Chiese consacrate
della Diocesi, si celebra
L’ANNIVERSARIO
DELLA DEDICAZIONE
DELLA PROPRIA CHIESA

Recapiti telefonici:
don Gianluca 334 1969222
don Carlo 324 886619958
don Alfonso 338 1875211
don Gastone 334 8025217
don Corrado 340 9873440
don Vanni 348 3162360
don Gianantonio 333 4310678

Giovedì 7 novembre
si raduna il Consiglio Pastorale
della Comunità
alle ore 20,45
presso le opere parrocchiali
di San Bartolomeo

Domenica 10 novembre
inizia

l’Anno Catechistico
Sono invitati alla Messa
tutti i ragazzi con i loro genitori

I SANTI
Proclamati domenica 20 ottobre in Piazza s. Pietro
da Papa Francesco 14 nuovi Santi
VICINANAZA, COMPASSIONE E TENEREZZA

Lo stile di Dio è quello del servizio,
non quello di chi anela al potere

“Lo stile di Dio è il servizio”, non le “attese di gloria, di dominio, di potere, di vanità”. Lo ha ribadito il Papa, nell’omelia della messa per la canonizzazione di 14 nuovi santi – Manuel Ruiz López e sette compagni e Francesco, Mooti e Rafaele Massabki, Giuseppe Allamano, Marie-Léonie Paradis e Elena Guerra – presieduta domenica 20 ottobre in piazza San Pietro. “Non dimentichiamo le tre parole che fanno vedere lo stile di Dio per servire: vicinanza, compassione e tenerezza”, ha ripe-tuto Francesco: “Dio si fa vicino per servire; si fa compassionevole per servire; si fa tenero per servire. Vicinanza, compassione e tenerezza. A questo dobbiamo anelare: non al potere, ma al servizio. Il servizio è lo stile di vita cristiano. Non riguarda un elenco di cose da fare, quasi che, una volta fatte, possiamo ritenere finito il nostro turno; chi serve con a-more non dice: ‘Adesso toccherà qualcun altro’. Questo è un pensiero da impiegati, non da testimoni. Il servizio nasce dall’amore e l’amore non conosce confini, non fa calcoli, si spende e si dona. L’amore non si limita a produrre per portare risultati, non è una prestazione occasionale, ma è qualcosa che nasce dal cuore, un cuore rinnovato dall’amore e nell’amore”. “Quando impariamo a servire, ogni nostro gesto di attenzione e di cura, ogni espressione di tenerezza, ogni opera di misericordia diventano un riflesso dell’amore di Dio”, ha assicurato il Papa: “E così tutti noi – e ognuno di noi – continuiamo l’opera di Gesù nel mondo”. “Questi nuovi santi hanno vissuto lo stile di Gesù: il servizio”, ha sottolineato Francesco: “La fede e l’apostolato che hanno portato avanti non ha alimentato in loro desideri mondani e smanie di potere ma, al contrario, essi si sono fatti servi dei fratelli, creativi nel fare il bene, saldi nelle difficoltà, generosi fino alla fine. Chiediamo fiduciosi la loro intercessione, perché anche noi possiamo seguire il Cristo, seguirlo nel servizio e diventare testimoni di speranza per il mondo”.

PERCORSI DI FORMAZIONE AL MATRIMONIO

Anno 2024 – 2025 Vicariato di Loreo

LOREO nei sabati 9/16/23/30 Novembre 2024 e 7 e 14 Dicembre 2024
dalle ore 21 alle 22
presso Sala Parrocchiale Canonica

PORTO VIRO giovedì 16/23/30 Gennaio 2025 e 16/13/20 Febbraio 2025
dalle ore 21 alle 22
presso Opere Parrocchiali di San Bartolomeo

ROSOLINA martedì 4/11/18/25 Marzo 2025 e 1/8 aprile 2025
dalle ore 21 alle 22
presso le Opere Parrocchiali di Rosolina


XXIX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXIX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

20 ottobre 2024

UN BUON CAMMINO

Il Papa ha scritto ai nuovi cardinali invitandoli a farsi servi del popolo di Dio. Gesù ci ha preceduto dando la vita. Possiamo seguire il Vangelo ogni giorno, nella condizione in cui ci troviamo e negli ambienti in cui viviamo: un clima diverso da vivere in famiglia, nei luoghi di lavoro, in società. Ciascuna persona, ciascuna famiglia può compiere un gesto di solidarietà e di pace: è la novità del Vangelo per il mondo. Sosteniamo l’opera di chi vi si dedica, accanto a noi o in paesi lontani e diversi da noi.

Nelle varie Chiese di Porto Viro si trova ancora il fascicolo stampato
in occasione dell’avvio della Comunità Sinodale di Porto Viro;
sarà bene che ognuno lo possieda per i riferimenti ai sacerdoti e agli
orari delle celebrazioni in esso contenuti.
Sempre nelle Chiese di Porto Viro è esposto un manifesto con gli
orari e le località dove si celebra la S. Messa nei giorni feriali e in quelli festivi.

Su Nuova Scintilla di questa settimana invitiamo a leggere:
a pag. 4 gli articoli che riguardano la scomparsa di Sammy Basso e il suo testamento spirituale.
A pag. 9: Porto Viro: l’incontro con don Marco Pozza.
A pag. 10: Santi e Beati: Sacerdozio e santità.
A pag. 11: Porto Viro: l’ingresso dei due co-parroci.
A pag. 13: Speciale missione; tra riflessioni e testimonianze

Percorso di formazione
per catechisti
Centro Pastorale
“S. Bartolomeo”
Lunedì 21 ottobre 2024
dalle ore 18 alle ore 20
Laboratorio:
Dall’antica alla Nuova Alleanza:
“La Pasqua”

Domenica 27 ottobre 2024
ore 15,30

Mandato ai Catechisti
Madonna della Navicella

A Fornaci
sabato 26 ottobre
alle ore 9,45
i genitori dei bambini
dagli 1 ai 3 anni
incontrano lo psicologo
Giovanni Seghi
per un dialogo sull’educazione

Ottobre missionario
GIORNATA MISSIONARIA
MONDIALE
Domenica 20 ottobre
“Andate e invitate tutti”
Venerdì 18 ottobre
in preparazione alla
giornata mondiale missionaria
si terrà alle ore 21 nella Basilica
di San Giacomo a Chioggia la
Veglia Missionaria,
presieduta dal nostro Vescovo.

Che cos’è il Sinodo dei Vescovi?

Il Sinodo dei vescovi è un’istituzione permanente del Collegio episcopale
della Chiesa cattolica. Fu istituito da papa Paolo VI il 15 settembre
1965 in risposta al desiderio dei padri del Concilio Vaticano
II per mantenere viva l’esperienza dello stesso Concilio.
Il sinodo è un’assemblea dei rappresentanti dell’episcopato cattolico
che ha il compito di aiutare con i suoi consigli il Papa nel governo
della Chiesa universale.
Quali sono i temi del Sinodo 2024?
Obiettivo del Sinodo 2021-2024? Il tema di questo sinodo è la sinodalità.
L’obiettivo è quello di rafforzare e incoraggiare la partecipazione e la
voce di tutti i membri della Chiesa cattolica romana.

Dal messaggio del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle! Per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno ho tratto il tema dalla parabola evangelica del banchetto nuziale (cfr Mt 22,1-14). Dopo che gli invitati hanno rifiutato l’invito, il re, protagonista del racconto, dice ai suoi servi: «Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze» (v. 9). Riflettendo su questa parola-chiave, nel contesto della parabola e della vita di Gesù, possiamo mettere in luce alcuni aspetti importanti dell’evangelizzazione.
1. “Andate e invitate!”. La missione come instancabile andare e invitare alla festa del Signore
2. Al banchetto. La prospettiva escatologica ed eucaristica della missione di Cristo e della Chiesa
3. “Tutti”. La missione universale dei discepoli di Cristo e la Chiesa tutta sinodale-missionaria

Rivolgiamo infine lo sguardo a Maria, che ottenne da Gesù il primo miracolo proprio ad una festa di nozze, a Cana di Galilea (cfr Gv 2,1-12). Il Signore offrì agli sposi e a tutti gli invitati l’abbondanza del vino nuovo, segno anticipato del banchetto nuziale che Dio prepara per tutti alla fine dei tempi. Chiediamo ancora oggi la sua materna intercessione per la missione evangelizzatrice dei discepoli di Cristo. Con la gioia e la premura della nostra Madre, con la forza della tenerezza e dell’affetto (cfr Evangelii gaudium, 288), andiamo e portiamo a tutti l’invito del Re Salvatore. Santa Maria, Stella dell’evangelizzazione, prega per noi!
FRANCESCO


XXVII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXVII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

6 ottobre 2024

RITROVARE UNA VITA VERA

Questo Vangelo – insieme con il racconto della Genesi nella prima lettura – ci pone davanti agli occhi e al cuore l’immagine della famiglia, con l’amore fedele dei coniugi e la presenza dei figli. Domandiamo che questo diventi un seme di verità nel modo di considerare e di vivere la famiglia, il matrimonio, i figli. Quando ci allontaniamo dal Vangelo di Gesù e dall’opera del Dio creatore, perdiamo il senso dell’umano, dell’amore, della famiglia. Una mentalità nuova e scelte

Domenica 6 ottobre alle ore 15,30 in cattedrale
nel contesto di una celebrazione della Parola
il Vescovo
apre il nuovo anno pastorale
presentando
la sua lettera pastorale.

Anniversario
Don Sergio Bergamo
Sono passati 5 anni dal giorno
della morte di Don Sergio
Lunedì 7 ottobre alle ore 18.00
lo ricordiamo con
la Messa di suffragio

Giornata di preghiera e
digiuno per la pace
7 ottobre 2024
Secondo l’invito del Papa
e dei nostri Vescovi
alle ore 20,45 ci troviamo dalle
Clarisse per la recita del Rosario
Ottobre missionario

GIORNATA MISSIONARIA
MONDIALE
Domenica 20 ottobre
“Andate e invitate tutti”

Venerdì 18 ottobre
in preparazione alla giormata mondiale
missionaria si terrà alle ore 21,00
nella Basilica di San Giacomo a Chioggia
la Veglia Missionaria
presieduta dal nostro Vescovo.

L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto

Il libro della Genesi racconta l’origine della prima coppia umana. Presentando la creazione della donna dalla «costola» di Adamo, il racconto biblico intende mettere in luce che la donna non è un essere inferiore, ma ha la stessa natura e dignità dell’uomo. Il fatto che la costola sia vicina al cuore consente di trarre una conclusione profonda e consolante sul rapporto tra uomo e donna, e a questa idea allude anche un passo del Talmud: « Dio non ha creato la donna dalla testa dell’uomo perché lo comandasse, né dai suoi piedi perché ne fosse la schiava, ma dal fianco di lui per essere uguale, un po’ più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere amata», cioè: il rapporto tra uomo e donna non è di subordinazione, si tratta invece di un rapporto di amore e di collaborazione reciproca che deve durare per la vita (prima lettura).
Nella pagina evangelica, la domanda che i farisei pongono a Gesù possiede, oggi più che mai, una innegabile attualità: È lecito a un marito ripudiare la propria moglie? Gesù approfitta dell’opportunità che gli viene offerta per riaffermare in modo chiaro il progetto di Dio sulla coppia. L’uomo è fatto per la donna e la donna per l’uomo: sono due facce della stessa medaglia. Essi hanno scolpito in sé stessi, nella loro personalità, e in modo anche più chiaro e visibile nel corpo, il riferimento all’altro.
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. Con questa affermazione Gesù riafferma con tutta la sua autorità la concezione del matrimonio come la si trova all’origine dell’umanità. Il suo diventa però anche un insegnamento nuovo: l’unione dell’uomo con la donna è un valore da conquistare, un obiettivo a cui tendere e per il quale occorre avere l’animo aperto e la disponibilità a mettersi alla scuola di Dio. Gli sposi cristiani sono chiamati a testimoniare che l’amore è possibile, che il superamento dell’individualismo, l’apertura agli altri, l’amore fedele senza pentimenti e ritrattazioni è possibile. Il matrimonio cristiano chiede alla coppia di diventare segno di un amore senza misura, chiede di amarsi come Cristo ha amato l’uomo e la Chiesa.

d.G

PROPOSTE E APPUNTAMENTI

MOSTRA su MADRE TERESA DI CALCUTTA
vita, spiritualità e messaggio
30 settembre – 8 ottobre
presso Teatro Oratorio Salesiano San Giusto
Orari mostra: mattino 9 – 12; pomeriggio 15 – 18

FESTA DELLA PATRONA
“SANTA MARIA MADRE DELLA CHIESA”
In preparazione:
Martedì’ 8 ottobre
Incontro con DON MARCO POZZA
Cappellano del carcere “Due Palazzi” di Padova,
Conduttore di alcuni programmi televisivi di formazione
Presso la Sala Eracle, ore 20,45
“CON LO SGUARDO RIVOLTO A MARIA”

Venerdì 11 ottobre
Chiesa di Scalon ore 18,30
CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
presieduta da Mons. Giampaolo Dianin
con avvio ufficiale della Comunità Cristiana Sinodale di Porto Viro

Domenica 20 ottobre
Il Centro Culturale “LUmana Avventura”
organizza un
PELLEGRINAGGIO A MILANO
sulla tomba di Don Luigi Giussani
Per iscrizioni: Elena 3452274780


XXVI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXVI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 settembre 2024

RIPARTIRE DAL BENE

Viviamo in un mondo ricco di doni e di promessa. L’altro è un bene; gli altri sono un bene, anche nella loro diversità. Spalanchiamo sguardo e cuore a riconoscerlo. Gesù ci sospinge e valorizzare il bene dovunque si trova! In questo modo, arriviamo apprezzare di più il dono della fede cristiana, con la grandezza della sua presenza e l’abbondanza delle sue opere. Smettiamo di sbandierare il male come fosse bene, e impariamo a ‘tagliare’ quello che è dannoso alla mente e al cuore, in noi e negli altri. Ricominciamo ogni giorno dagli spunti di bene che riscontriamo attorno a noi.

Convocazione Consigli Pastorali Parrocchiali di Porto Viro

Il nostro Vescovo,
in occasione dell’inizio della Comunità Sinodale di Porto Viro,
ha convocato
TUTTI I CONSIGLI PASTORALI DELLA CITTA’
il giorno 2 OTTOBRE ALLE ORE 20.45
presso le nostre Opere Parrocchiali!
Fissiamo tale data come momento fondamentale per la nostra storia
ecclesiale e cerchiamo di non mancare!!

Domenica 20 ottobre
Il Centro Culturale “LUmana Avventura
organizza
UN PELLEGRINAGGIO A MILANO
sulla tomba di Don Luigi Giussani
Per iscrizioni: Elena 3452274780

FESTA DELLA PATRONA
“SANTA MARIA MADRE DELLA CHIESA”
In preparazione:
Domenica 29 settembre:
PELLEGRINAGGIO ALLA
MADONNA DI MONTE BERICO

Martedì’ 8 ottobre
Incontro con
DON MARCO POZZA
Presso la Sala Eracle, ore 20,45
“CON LO SGUARDO
RIVOLTO A MARIA”

Venerdì 11 ottobre
Chiesa di Scalon ore 18,30
CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
presieduta da
Mons. Giampaolo Dianin

Percorso di formazione
per catechisti
Centro Pastorale
“S. Bartolomeo”

dalle ore 18 alle ore 20
30 settembre 2024
Arte e annuncio del Vangelo
21 ottobre 2024
Laboratorio:
Dall’antica alla
Nuova Alleanza “La Pasqua”
27 ottobre 2024
Mandato ai Catechisti ore 15,30
Madonna della Navicella

Domenica 6 ottobre
alle ore 15,30
in cattedrale, nel contesto
di una celebrazione della Parola,
il Vescovo aprirà il nuovo anno
pastorale presentando la sua
lettera pastorale.

Chi non è contro di noi è per noi

L’apostolo Giovanni giudica intollerabile che uno sconosciuto, estraneo al gruppo dei discepoli, cacci i demoni nel nome di Gesù. Il Maestro però respinge questo spirito di gelosia: Non glielo proibite chi non è contro di noi è per noi, e gli fa capire che la potenza del suo nome è al di sopra di tutti e opera in maniera misteriosa anche fuori del gruppo dei discepoli. In altre parole, il vero discepolo deve saper vedere e apprezzare il bene da qualunque parte venga. Esiste una parola usata spesso nel mondo ecclesiale: la parola «lontano». Chiamiamo «lontani» coloro che non si riconoscono nella comunità parrocchiale, coloro che sono in una linea diversa dalla nostra quanto alla fede e al modo di viverla. Questa pagina evangelica mette profondamente in crisi questa categoria. Certe persone che non conoscono il vangelo talvolta ne sono più vicine di altre che si vantano di conoscerlo, ma che con le loro infedeltà ne sono invece molto lontane. Il «lontano» che opera il bene ci interpella e ci provoca. La sua opera al servizio dell’uomo interroga la nostra religiosità a volte così sterile e incapace di produrre solidarietà.
Nella seconda parte del vangelo Gesù afferma che il male e lo scandalo può annidarsi anche all’interno stesso della comunità cristiana. I «piccoli» di cui parla Gesù non sono i bambini, ma i membri della comunità che hanno una fede ancora debole. Non scandalizzarli significa far sì che il nostro comportamento non sia di ostacolo alla crescita della loro fede, perché questo sarebbe molto grave: Meglio che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. In positivo «non scandalizzare» significa dare buona testimonianza, aiutare e sostenere la crescita del fratello. Le tre parti del corpo menzionate da Gesù, l’occhio, la mano e il piede, sono organi di relazione. Con gli occhi guardiamo e giudichiamo il fratello. Le nostre mani possono accoglierlo o chiudersi nel rifiuto. Il nostro piede può condurci al fratello o allontanarci da lui. L’ordine di tagliarli è ovviamente paradossale, va interpretato come invito ad agire secondo l’insegnamento di Gesù, a vivere il discepolato con il dovuto impegno. La comunità cristiana non solo non deve essere invidiosa del bene che il Signore opera al di fuori dei suoi confini, ma deve adoperarsi per essere segno visibile di che cosa significhi lasciarsi guidare da Cristo per ottenere mani, piedi e occhi nuovi.

d.G.


XXV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 settembre 2024

UNA NUOVA PROSPETTIVA DI VITA

Seguire Gesù come Messia che dona la vita, apre una nuova prospettiva ogni giorno. In famiglia, nel lavoro, nella scuola, nella vita sociale cambia la prospettiva: viviamo non per il nostro tornaconto e la nostra comodità, ma per una missione che il Signore ci affida. Siamo padri e madri, educatori e testimoni nell’ambiente in cui viviamo: testimoniamo la gioia di servire il Signore, liberi dalla pretesa di risultati e gratificazioni. La nostra ricompensa è l’amicizia del Signore Gesù.

Domenica 6 ottobre alle ore 15,30 in cattedrale, nel contesto di una celebrazione della Parola,
il Vescovo aprirà il nuovo anno pastorale presentando la sua lettera pastorale.
Dalla cena di domenica 13 ottobre al tardo pomeriggio di martedì 15
si svolgerà la due giorni di formazione del clero diocesano presso la casa
Don Paolo Chiavacci a Crespano del Grappa.

Le Parrocchie
di Porto Viro
vi invitano
nell’ambito dei festeggiamenti
della Patrona,
Maria Madre della Chiesa
a partecipare
a un pellegrinaggio presso
il Santuario di
MONTE BERICO (Vicenza)
domenica 29 settembre 2024.
Quota di iscrizione
€ 15.00 adulti
€ 5,00 i ragazzi.
Iscriversi in Parrocchia

Percorso di formazione
per catechisti
Centro Pastorale
“S. Bartolomeo”

dalle ore 18 alle ore 20
16 settembre 2024
La Creazione
30 settembre 2024
Arte e annuncio del Vangelo
21 ottobre 2024
Laboratorio:
Dall’antica alla
Nuova Alleanza “La Pasqua”
27 ottobre 2024
Mandato ai Catechisti ore 15,30
Madonna della Navicella

L’ARCIVESCOVO DI MILANO CI AIUTA
A GUARDARE DENTRO IL BUIO DELLA MORTE
DELLA FAMIGLIA DI PADERNO DUGNANO

Io mi immagino che accogliendo Lorenzo il Signore Dio gli abbia detto: perché sei qui, così giovane? Da dove vieni? Che cosa sono queste ferite? Che cosa è stato della tua vita? Io mi immagino che Lorenzo abbia
risposto: “Sono qui, a causa di mio fratello, il mio fratello grande, il mio fratello intelligente. È stato lui che ha interrotto il mio incubo notturno, mentre avevo l’impressione di essere inseguito da un mostro e mi sarei svegliato, penso, come al solito spaventato e rassicurato di essere ancora vivo. Ma in quella notte non mi sono svegliato, a causa di mio fratello, il mio fratello grande, il mio fratello intelligente”. E il Signore Dio ha chiesto a
Lorenzo: “Che cosa è stato della tua vita? Che cosa sarà della vita di tuo fratello, senza di te?” Io mi immagino che Lorenzo abbia risposto: “Ecco, la mia vita è stata un inizio, la mia vita è stata un sogno. Forse qualcuno dirà che la mia vita è stata un niente. Ma invece io voglio essere un inno alla vita, io voglio vivere, vivere in eterno e voglio cantare alla vita, alla sua bellezza, alle sue promesse. Io voglio cantare la vita, anche per quelli della mia età che vivono tristi, arrabbiati, pessimisti. Io voglio cantare la poesia della vita, degli amici, del diventare grande, del coltivare speranze. Mio fratello mi ha impedito di diventare grande e inseguire sogni, ma continuo a vivere in questa gloria della tua casa, Signore, e voglio cantare l’incanto dell’amore, lo stupore del pensiero, il coraggio della fatica. Come farà senza di me Riccardo, il mio fratello grande, il mio fratello intelligente? Ecco io voglio stargli vicino sempre, io voglio consolare le sue lacrime, voglio calmare i suoi spaventi, voglio sperare con lui e per lui. Ecco, sono vivo e voglio cantare la vita, perché sono qui con te, Signore Dio!”.
Io mi immagino che accogliendo Daniela il Signore Dio le abbia detto: “Perché sei qui, Daniela? Da dove vieni? Perché queste ferite?”. Mi immagino che Daniela abbia risposto: “È stato il mio figlio grande, il mio figlio primogenito, il figlio di cui sono orgogliosa. È stato lui a spaventarmi nella notte, è stato lui a ferirmi con l’orrore del sangue di Lorenzo e con il colpo che ha posto fine allo spavento e all’orrore. Per questo sono qui, Signore Dio, a causa del mio Riccardo”. E il Signore Dio ha chiesto a Daniela: “Che cosa è stato della tua vita? E adesso che cosa sarà della vita del tuo Riccardo senza di te?”. E Daniela ha risposto: “Signore Dio, che posso dire della mia vita? Ecco, posso dire del mistero, di quel buio impenetrabile in cui si accende una luce. Posso dire del mistero, di quella gioia sovrabbondante e indicibile in cui si accende una vita; di quell’enigma impenetrabile che diventano talvolta le persone che amiamo; di quelle parole incomprensibili che sconcertano e zittiscono. Posso dire del mistero: la mamma abita il mistero dell’amore, della vita, del generare e dell’accudire. La mamma abita il mistero e non sa come dire e non sa che cosa dire. La mamma abita il mistero ed è solo capace di amare. Come farà senza di me Riccardo, il mio figlio grande? La mamma mette al mondo e lascia partire i figli per la loro strada, ma io continuerò ad abitare il mistero, voglio ostinarmi a seminare una scintilla di luce, anche nel buio più cupo, voglio stare vicino a Riccardo per continuare a rassicurarlo di fronte al mistero, infatti nel mistero abiti tu, Signore Dio, e io sono con te!”. Mi immagino che quando il Signore Dio ha accolto Fabio gli abbia detto: “Come sei arrivato qui? Che cosa sono queste ferite?”. Mi immagino che Fabio abbia risposto: “È stato Riccardo, il mio figlio grande, quasi un uomo ormai. È stato Riccardo che mi ha teso un agguato nella notte dello spavento, e non ho potuto, non ho voluto difendermi, pur essendo forte non ho usato la forza, lo spettacolo era troppo assurdo, troppo sbagliato, troppo, troppo insanguinato. Ma poi subito la vista si è oscurata, l’assurdo è scomparso e sei apparso tu, Signore Dio”. E il Signore Dio ha chiesto a Fabio:
“Che cosa è stata la tua vita? E ora che cosa sarà di Riccardo, il tuo figlio che diventa uomo, senza di te?”. E Fabio ha risposto: “Riccardo, il mio figlio grande, quasi un uomo ormai, forse mi ha sentito come un peso, come un fastidio, come capita a tutti i figli che hanno momenti in cui sentono insopportabile il papà. Ma io ho parole da dire. Ecco: il papà è uomo di parola, è uomo che ha parole da dire, è uomo che aiuta i figli a trovare le parole per dire di sé, della loro inquietudine e della loro speranza. Il mio Riccardo non ha ancora imparato a esprimere in parole quello che dentro l’animo si agita, si aggroviglia, si raggela. Voglio stare vicino a Riccardo e aiutarlo a dire le parole giuste, a dare il nome giusto alla vita, anche al dolore, anche alla rabbia. La parola è già una medicina. Il papà, se ascolta la sua esperienza e ascolta la voce del Signore, sa la parola giusta, sa il discorso rassicurante, sa la parola che incoraggia, che corregge, che rimprovera, che perdona. Ecco: sono vivo presso di te, Signore, per avere una parola da dire al mio Riccardo, il mio figlio grande. Forse mi ascolterà, forse diventerà anche lui un uomo che conosce la parola della verità e la via della vita!”. Ecco: di fronte all’incomprensibile tragedia la parola del Signore ci aiuta a decifrare l’enigma e a raccogliere da Lorenzo, Daniela, Fabio il cantico della vita e della speranza giovane di un fratello, l’intensità dell’amore misterioso di una mamma e la responsabilità della parola vera di un papà.

La tragedia di PADERNO DUGNANO vista dalla parte del
cielo, da un altro punto di vista, quello di Dio.

Il primo sia il servitore di tutti

Il vangelo presenta il secondo annuncio della passione, e annota che mentre Gesù parla di sofferenza e morte, i discepoli sono invece preoccupati dei primi posti, del voler apparire. Alla domanda di Gesù circa l’argomento dei loro discorsi, i discepoli fanno scena muta, praticano una specie di resistenza passiva. Non intendono accettare l’idea di un Messia che giunge alla gloria attraverso l’umiliazione della croce. Gesù, però, conosce i loro pensieri e prende spunto per il suo insegnamento proprio dal tema della loro discussione: Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti. Gesù sottolinea che essi, proprio perché sono i primi, devono attenersi a questo insegnamento. L’istruzione di Gesù vale però per tutti i discepoli. Il «servizio» è l’unica via per divenire grandi agli occhi di Dio. E il «servizio» di cui Gesù parla non è quello dello schiavo, che fa le cose perché viene obbligato, ma quello di chi liberamente e senza costrizione è attento agli altri e si impegna ad aiutarli. Gesù parla di «servitore di tutti», cioè il criterio secondo il quale deve essere prestato il servizio è il bisogno del prossimo, non la simpatia o altre motivazioni più o meno «pelose».
Ricchezza, potenza e piacere: sono queste le cose che molti oggi come ieri pongono in cima alla scala dei valori, e per conseguirle sacrificano tutto il resto. Gesù rovescia questa scala di valori, e pone al vertice l’umiltà, la povertà, la croce. La grandezza cristiana consiste nel mettere sé stessi al servizio degli altri. La parola «servire» riassume tutta la vita di Gesù: Il Figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. La vera grandezza, agli occhi di Dio, non deriva dalla riuscita materiale ma dalla misura in cui si mette la propria vita a servizio degli altri. Per la maggior parte delle persone però riuscire nella vita significa accumulare una fortuna, salire sul podio degli onori, raccogliere a piene mani le rose della vita. Contro questo modo di pensare, Gesù proclama che non esiste vera grandezza se non viene dal dono di sé, disinteressato e generoso, dal servizio verso gli altri, soprattutto dei più indifesi e disprezzati. È quindi necessario lottare contro l’orgoglio che è in noi, cacciare dal cuore il desiderio di metterci in mostra, frenare ogni egoismo, rigettare il desiderio eccessivo dei beni terreni accontentandoci di un tenore di vita modesto. Imparate da me che sono mite e umile di cuore (Mt 11,29).

d.G.


XXIV domenica del tempo ordinario

XXIV domenica del tempo ordinario

15 settembre 2024

Tu sei il Cristo

Alla fine dell’attività di Gesù in Galilea, l’evangelista Marco pone l’episodio della professione di fede di Pietro. La domanda circa la vera identità di Gesù, rimasta implicita in tutti gli insegnamenti e i fatti precedenti, viene ora rivolta direttamente ai discepoli. Essi riportano i pareri della gente (Giovanni Battista, Elia, uno dei profeti) e dalle risposte si capisce che, nonostante lo stupore e l’ammirazione per i poteri straordinari manifestati da Gesù, non è arrivata a riconoscerlo per quello che veramente è. Pietro invece esprime senza equivoci la sua convinzione: Tu sei il Cristo. A partire da questo momento, Gesù cerca di far capire ai discepoli che il suo messianismo deve passare attraverso la sofferenza e la croce. Ma Pietro non capisce, si scandalizza. Dopo averlo rimproverato Gesù prosegue dicendo: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Essere discepoli di Gesù significa seguire il suo stile di vita, fare le sue stesse scelte, accettare la logica del vangelo. Al termine della vita di Gesù ci fu la croce, che però era già una realtà a ogni passo, come conseguenza della decisione di scegliere la volontà di Dio. Prendere la croce, nelle affermazioni di Gesù, significa decidere di rimanere fedeli a lui, anche a costo di rimetterci ogni cosa, compresa la vita. La croce naturalmente non va cercata per sé stessa, non è frutto di autolesionismo, la croce è segno di un amore senza misura, e quindi di una vita non persa ma realizzata, segno della propria fedeltà a Cristo. Come Gesù ha salvato il mondo con il suo apparente fallimento sulla croce, così anche il discepolo ogni volta che sopporta sofferenza e annientamento per non cedere al compromesso, per essere fedele a Dio e al suo piano sul mondo, diventa causa di salvezza, manifestazione della potenza di Dio che salva per mezzo della croce. Ippolito di Roma scriveva: «L’albero della croce è il pilastro dell’universo e il nodo del mondo», ed è pure il pilastro e il nodo di ogni esistenza, anche se spesso è difficile accettarla.

Le Parrocchie
di Porto Viro
vi invitano
nell’ambito dei festeggiamenti
della Patrona,
Maria Madre della Chiesa
a partecipare
a un pellegrinaggio presso
il Santuario di
MONTE BERICO (Vicenza)
domenica 29 settembre 2024.
Quota di iscrizione
€ 15.00 adulti
€ 5,00 i ragazzi.
Iscriversi in Parrocchia

Percorso di formazione
per catechisti
Centro Pastorale
“S. Bartolomeo”

dalle ore 18 alle ore 20
16 settembre 2024
La Creazione
30 settembre 2024
Arte e annuncio del Vangelo
21 ottobre 2024
Laboratorio:
Dall’antica alla
Nuova Alleanza “La Pasqua”
27 ottobre 2024
Mandato ai Catechisti ore 15,30
Madonna della Navicella


XXIII domenica del tempo ordinario

XXIII domenica del tempo ordinario

8 settembre 2024

Fa udire i sordi e parlare i muti

L’episodio della guarigione di un sordomuto si inserisce nella cornice dei viaggi di Gesù in territorio pagano. Questa ambientazione geografica non ha solo un significato narrativo, ha anche lo scopo di mettere in luce che l’annuncio del vangelo è per tutti i popoli. In secondo luogo, la guarigione del sordomuto è un «segno» evidente che in Gesù si compiono le profezie messianiche (cfr. prima lettura) e diventa un invito rivolto ai discepoli a riflettere sulle parole e azioni del loro maestro.
Il sordomuto che viene portato a Gesù diventa il simbolo di una umanità chiusa alla voce di Dio, incapace di comunicare con lui. Le orecchie che si aprono diventano segno di disponibilità all’ascolto della Parola di Dio e alla fede che ne scaturisce. La lingua che si scioglie indica la capacità di parlare con Dio, di lodarne le meraviglie, di pregare. Al popolo di Israele era stato più volte rimproverato di essere sordo di fronte alla Parola di Dio. Per mettersi in ascolto della voce di Dio c’è un passo importante da compiere, e ce lo rivela il profeta Osea: Ti condurrò nel deserto, e parlerò al tuo cuore (2,16). Si tratta di creare in sé il «silenzio», che diventa capacità di ascolto della Parola. Ed è ciò che Gesù fa compiere al sordomuto allontanandolo dalla folla. Dio parla per primo, ma per ascoltarlo bisogna tacere. Un proverbio rabbinico dice: «Apri la bocca solo se sei sicuro che ciò che stai per dire è più bello del silenzio».
Quanti cristiani sono colpiti da sordità e mutismo, chiusi all’ascolto della parola di Dio, incapaci di professarla e di viverla! Tutti ne siamo più o meno colpiti. Siamo «sordi» perché prestiamo un ascolto distratto o nessun ascolto alla Parola di Dio, presi unicamente dai nostri interessi e dalle nostre preoccupazioni. Siamo «muti» perché le nostre labbra restano chiuse, quando invece dovrebbero aprirsi per ringraziare il Signore, per proclamare il suo amore e professare con coraggio la nostra fede. Dovremmo essere i portavoce del Signore di fronte ai fratelli e invece, per indifferenza o per paura, ce ne stiamo in silenzio. Il Signore pronunci anche su di noi il suo effatà, in modo che i nostri orecchi si aprano alla sua parola e la nostra lingua proclami le sue meraviglie.

Giampaolo Dianin
Vescovo di Chioggia

Chioggia, 31 agosto 2024

Ai fedeli
della Comunità Cristiana Sinodale
di Porto Viro
Cari fratelli e sorelle,
proprio ieri è terminata una due giorni che ho vissuto con tutti i preti che operano nelle parrocchie di Porto Viro. Un tempo per stare insieme, condividere la vita delle parrocchie, programmare, pensare al futuro e soprattutto pregare per tutti voi. Vi scrivo per parlarvi del cammino che abbiamo intrapreso in tutta la diocesi e che potrete conoscere in tutti i suoi aspetti nella Lettera Pastorale che sarà consegnata a tutte le parrocchie il prossimo ottobre.
Tutto parte dal forte invito di papa Francesco per una Chiesa missionaria che non si limiti a gestire l’esistente e a custodire le tradizioni, ma si apra a un nuovo annuncio del Vangelo, formi cristiani adulti nella fede e diventi significativa in una società che si allontana sempre più dalla vita cristiana.
Un po’ alla volta è maturata la volontà di fare il possibile per salvaguardare ciascuna parrocchia anche piccola, ma nello stesso tempo di rilanciare forme di collaborazione, scambio di risorse, cammini formativi condivisi, celebrazioni più ricche e significative.
Tutto questo non è legato solo alla forte diminuzione del clero e dei cristiani che frequentano le parrocchie, ma al desiderio di intraprendere un nuovo cammino di vita cristiana. Non vogliamo restare inerti di fronte alle sfide che ci attendono né vogliamo subire il futuro che sta dietro l’angolo, ma coglierlo
come una chiamata di Dio a ripensarci e rinnovarci; parte da qui il cammino pastorale che ci impegnerà nei prossimi anni.
Per quanto riguarda il clero, oggi riusciamo a coprire le necessità di tutte le piccole parrocchie e anche di alcune chiese amate dalla gente, ma nel giro di qualche anno saranno inevitabili dei tagli.
La realtà di Porto Viro, all’indomani della nascita di un unico comune, è lentamente cambiata a livello sociale e ha favorito la mobilità delle persone. Parrocchie che prima erano centrali si sono ritrovate alla periferia, l’oratorio salesiano è diventato sempre più centrale per tutta la città, le piccole parrocchie si sono sempre più impoverite di abitanti.
Anche per Porto Viro ci sono dei cambiamenti che provo brevemente a descrivervi, ma di cui potremo parlare con più tranquillità in qualche incontro che organizzeremo prossimamente.
1. Porto Viro diventa una delle 17 “Comunità cristiane sinodali” della nostra diocesi. Si Tratta di un passo ulteriore rispetto alle attuali unità pastorali. L’idea centrale è questa: nessuna delle attuali 8 parrocchie viene chiusa ma tutte entrano in un progetto pastorale condiviso.
2. Ciascuna parrocchia mantiene la propria identità e tutto quello che si può fare continua ad essere fatto purché sia all’altezza delle sfide di oggi che chiedono per i cristiani una formazione seria, celebrazioni significative, risorse di persone e di strutture condivise.
3. Porto Viro avrà due “co-parroci” – don Gianluca Brisotto e don Carlo Beorchia – di cui uno, don Gianluca, sarà il parroco moderatore e responsabile ultimo. Ci saranno altri presbiteri che diventano collaboratori: don Alfonso Boscolo, don Corrado Cester, don Vanni Ghion, don Gianantonio Trenti e don Gastone Boscolo.
4. Tutti i presbiteri lavoreranno in equipe: si incontreranno settimanalmente e programmeranno la vita dell’intera Comunità cristiana sinodale. Dell’equipe faranno parte anche le due
comunità religiose: le suore Figlie di Maria Ausiliatrice e le Ancelle parrocchiali dello Spirito Santo.
5. Pur lavorando insieme e potendosi interscambiare, ciascun presbitero seguirà in modo particolare una parrocchia e sarà il diretto riferimento per i cristiani di quella parrocchia. In particolare:
– don Gianluca e don Carlo cureranno le parrocchie di Donada e Fornaci;
– don Gianantonio la parrocchia di Taglio di Donada;
– don Alfonso la parrocchia di San Bartolomeo;
– don Corrado la parrocchia di Scalon e le parrocchie di Porto Levante, Ca’ Cappello e Ca’ Cappellino con l’aiuto degli altri presbiteri.
– don Vanni, assieme a suor Marcella, seguirà in particolare la realtà dell’oratorio salesiano.
6. I presbiteri, le suore e alcuni laici avranno ciascuno la responsabilità di un ambito della vita pastorale coordinando la rispettiva equipe: la catechesi, la liturgia, la carità, i malati e l’ospedale, i giovani, gli adulti e le famiglie …
7. Verrà costituito un unico Consiglio pastorale della Comunità cristiana sinodale che per ora unirà i vari Consigli pastorali in attesa che vengano rinnovati tutti i Consigli pastorali secondo le indicazioni della diocesi. I Consigli per gli affari economici resteranno distinti per ciascuna parrocchia.
8. Le Messe continueranno ad esserci in tutte le parrocchie, ma verranno ripensati gli orari in modo da venire il più possibile incontro alle esigenze delle persone che se non possono in quell’orario partecipare nella propria parrocchia lo possono fare in un’altra.
9. L’oratorio diventa, come di fatto già succede, risorsa di tutta la città senza che questo debba azzerare iniziative e attività di ciascuna parrocchia.
10. Per mettere in evidenza il cammino comune ci sarà un unico foglietto parrocchiale settimanale che conterrà le iniziative e proposte di tutte le parrocchie e gli orari delle Messe.
Quanto descritto, a grandi linee, è solo l’aspetto esteriore; quello che ci sta a cuore e per cui vorremmo lavorare è un nuovo avvio delle proposte formative, la qualità delle celebrazioni, un servizio qualificato ai più poveri. Gesù ci ricorda che servono “otri nuovi” per custodire e far fermentare il Vangelo, un “vino sempre nuovo”. Questo ci sta a cuore prima di tutto: che il Vangelo sia il centro delle nostre parrocchie, che nelle nostre comunità sia possibile incontrare Cristo, celebrare i misteri della nostra fede e nutrire la nostra testimonianza nel mondo.
Sono consapevole che i cambiamenti sono sempre difficili e possono creare disorientamento, ma confido che tutti possiate accogliere questo nuovo percorso che si apre ed entrarci col cuore e col desiderio di mettersi in gioco per far crescere la propria fede e l’appartenenza alla Chiesa. Credo che la fatica più grande, che papa Francesco richiama spesso, possa essere quella di barricarsi attorno al proprio campanile o difendersi dicendo: «Noi abbiamo sempre fatto così».
L’inizio ufficiale della Comunità cristiana sinodale di Porto Viro è fissato per l’11 ottobre, festa di Maria Madre della Chiesa, patrona di Porto Viro.
Offro al Signore e a Maria madre della Chiesa la Comunità cristiana sinodale di Porto Viro; ringrazio i presbiteri che hanno abbracciato questo progetto pieni di speranza per un rinnovato cammino cristiano ed ecclesiale e benedico tutti voi.
+ Giampaolo Dianin
Vescovo di Chioggia

Le Parrocchie
di Porto Viro
vi invitano
nell’ambito dei festeggiamenti
della Patrona,
Maria Madre della Chiesa
a partecipare
a un pellegrinaggio presso
il Santuario di
MONTE BERICO (Vicenza)
domenica 29 settembre 2024.
Quota di iscrizione
€ 15.00 adulti
€ 5,00 i ragazzi.
Iscriversi in Parrocchia

Percorso di formazione
per catechisti
Centro Pastorale
“S. Bartolomeo”

dalle ore 18 alle ore 20
16 settembre 2024
La Creazione
30 settembre 2024
Arte e annuncio del Vangelo
21 ottobre 2024
Laboratorio:
Dall’antica alla
Nuova Alleanza “La Pasqua”
27 ottobre 2024
Mandato ai Catechisti ore 15,30
Madonna della Navicella