Domenica XX^ del Tempo Ordinario

Domenica XX^ del Tempo Ordinario

20 Agosto 2023

Signore, aiutami

Il vangelo descrive l’incontro di Gesù con una donna straniera, una cananea. Gesù sembra non prestare la minima attenzione alla donna che però non si arrende, continua con insistenza a domandare aiuto, tanto che gli stessi discepoli alla fine si rivolgono a Gesù chiedendo che la ascolti. Che cosa avremmo fatto al posto della donna? Forse avremmo messo in dubbio la capacità di Gesù di operare il miracolo richiesto. Forse avemmo maledetto quella persona che non voleva dare ascolto alla nostra supplica. Forse avremmo semplicemente taciuto e, con il cuore pieno di rabbia, ce ne saremmo tornati a casa con i nostri problemi irrisolti. La cananea invece continua a insistere e alla fine Gesù la ascolta: Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri.
L’evangelista, nello stendere questo fatto, ha avuto certamente preoccupazioni di natura teologica. La comunità cristiana primitiva doveva spiegare come mai la Chiesa stava avendo grande diffusione tra i pagani, mentre Gesù aveva predicato quasi esclusivamente alle pecore perdute della casa di Israele. Per legittimate questa nuova presenza nella Chiesa, l’evangelista Matteo si serve di questo episodio che ha per protagonista una donna straniera e, sottolineando la sua grande fede, afferma che ciò che diventa discriminante per diventare cristiani è la fede in Gesù.
È stata la fede forte e incrollabile di questa donna che ha fatto sì che Gesù intervenisse in suo favore. Di qui una domanda per ciascuno di noi: Fino a che punto la mia fede rimane viva, anche quando sembra che Dio non dia ascolto alle mie preghiere? È facile credere quando tutto va bene e non si incontrano problemi. Ma è proprio nei momenti bui e difficili, nei momenti in cui sembra che Dio non ci dia ascolto, che si è chiamati a mostrare, come la donna cananea, la propria fede: Signore, aiutami!

Martedi 22 agosto ore 21,00
salone Opere Parrocchiali

proiezione del film di Xavier Beauvois

UOMINI DI DIO

Il martirio dei Monaci Benedettini
avvenuto in Algeria nel 1986

 

Parrocchia di
San Bartolomeo apostolo
Porto Viro
FESTA DEL PATRONO
La comunità intera
si dispone a celebrare
la Solennità di
San Bartolomeo apostolo
giovedì 24 agosto

Mostra sulla Sindone
“The Mister Man”
Allestita nella Chiesa di San Domenico
la chiesa del Cristo, a Chioggia
aperta a tutti i visitatori
dal 31 luglio 2023
al 7 gennaio 2024.

Occasione speciale per entrare
in contatto personale con quella
reliquia unica, interrogante,
inquietante e commovente,
in un contesto di storia e di arte
che culmina nel “corpo” martoriato sotto
al maestoso crocifisso
della Chiesa di San Domenico.


Domenica XIX^ del Tempo Ordinario

Domenica XIX^ del Tempo Ordinario

13 agosto 2023

LA MANO CHE SALVA

Un fatto reale e un simbolo della vita: questo il Vangelo di oggi.
Nella tempesta della vita, il Signore è presente, ci raggiunge e ci solleva.
Di questa fede – come riconoscimento e accoglienza del Signore presente – abbiamo bisogno per sperare, lavorare, amare, perdonare, riprendere
ogni giorno il cammino.
La mano del Signore ci raggiunge e sostiene, come con Pietro.
Una mano leggera come un soffio – come per Elia nella prima lettura – che
ci afferra fortemente.
Riconosciamola nel segno di un amico, un’occasione, un avvenimento, la nostra comunità, la nostra famiglia…

MARTEDÌ 15 AGOSTO 2023

ASSUNZIONE DELLA
BEATA VERGINE MARIA MARIA,

IL NOSTRO PASSATO, PRESENTE, FUTURO

Maria attraversa tutta la nostra vita, fino al compimento finale che è la gloria del Paradiso. Non cenere, non dispersione nel nulla, ma una vita piena. Così come Maria è stata ‘piena di grazia’, sulla terra: rispondendo alla chiamata del Padre, accogliendo il Figlio come Madre, collaborando con la grazia dello Spirito Santo. Maria riunisce tutto il nostro passato, ci accompagna nel presente, ci attende e accoglie per il futuro.

Mostra sulla Sindone
“The Mister Man”
Allestita nella Chiesa di San Domenico, la chiesa del Cristo, a Chioggia, aperta a tutti i visitatori
dal 31 luglio 2023 al 7 gennaio 2024.
Occasione speciale per entrare in contatto personale con quella reliquia unica,
interrogante, inquietante e commovente, in un contesto di storia e di arte che culmina nel “corpo”
martoriato sotto al maestoso crocifisso della Chiesa di San Domenico.

Parrocchia di
San Bartolomeo apostolo
Porto Viro
FESTA DEL PATRONO
La comunità intera
si dispone a celebrare
la Solennità di
San Bartolomeo apostolo
giovedì 24 agosto

I SANTI DELLA SETTIMANA
Martedì 15 agosto
Assunzione B. V. Maria

Orario festivo delle S.S. Messe

Sabato 26 agosto ore 18,00
San Pio X e
Beato Don Sandro Dordi

a Taglio di Donada

Abbiate fede, sono io!

Gesù, dopo la moltiplicazione dei pani e dopo aver congedato la folla, ordina ai discepoli di precederlo sull’altra riva del lago e nel frattempo si ritira in solitudine a pregare sulla montagna. Mentre si avvicina all’altra sponda del lago, la barca dei discepoli comincia a essere sballottata dalle onde. Nella notte e nella burrasca, Gesù si avvicina camminando sulle acque, ma i discepoli sono incapaci di riconoscerlo e, presi dalla paura, pensano a un fantasma. Gesù però li rassicura: Coraggio, sono io, non abbiate paura! La barca sballottata dal mare, la paura dei discepoli, il grido di Pietro, sono immagini della Chiesa e del singolo credente alle prese con le difficoltà della vita. Anche noi ci possiamo trovare in situazioni che rendono la vita simile a una barca sballottata dalle onde. Anche a noi può capitare, come ai discepoli, che nel momento della difficoltà non vediamo Dio, ma uno spettro minaccioso. Nei momenti difficili non dobbiamo mai dimenticare che il Signore cammina con noi: Abbiate fede, sono io! Non abbiate paura! Il Signore è sempre con noi, anche se non lo vediamo, anche se non sempre comprendiamo ciò che accade intorno a noi e in noi. Non è sempre facile confidare in Dio! Ci sono preoccupazioni e paure della vita che trascinano verso il basso. In queste situazioni spesso pensiamo: Dio dorme, Dio non è con noi quando abbiamo bisogno di lui, Dio non esiste affatto. In questi momenti difficili non dobbiamo perderci d’animo, dobbiamo solo aprire gli occhi e scoprire che il Signore
continua a essere accanto a noi. Anche Pietro ha gridato: Signore, salvami! La sua fiducia era venuta meno, ma Gesù non lo ha abbandonato. Dio non ci abbandonerà mai, anche se accadono cose che sembrano così dure e difficili da non avvertire più la sua presenza che ci accompagna e sostiene. Anche in queste situazioni dobbiamo sempre confidare in Colui che ci dice: Abbiate fede, sono io!

d.G.


Domenica XVIII^ del Tempo Ordinario

Domenica XVIII^ del Tempo Ordinario

6 agosto 2023

ANTICIPO DI PARADISO

Trasfigurazione: come la bellezza dei monti, del mare, di un paesaggio meraviglioso.
Un po’ come le persone “belle” che incontriamo nella vita.
Gesù manifesta sul monte la bellezza del suo Corpo trasfigurato, anticipo della sua risurrezione.
E’ una promessa per i suoi amici e per tutti.
E’ la risposta al desiderio di bellezza, verità, amore e pace che portiamo in cuore.
Gesù si rivela a noi fin da questa vita, dandoci anticipi di paradiso attraverso tutte le circostanze, vissute insieme a Lui.

Mostra sulla Sindone
“The Mister Man”
Allestita nella Chiesa di San Domenico, la chiesa del Cristo, a Chioggia, aperta a tutti i visitatori
dal 31 luglio 2023 al 7 gennaio 2024.
Occasione speciale per entrare in contatto personale con quella reliquia unica,
interrogante, inquietante e commovente, in un contesto di storia e di arte che culmina nel “corpo”
martoriato sotto al maestoso crocifisso della Chiesa di San Domenico.

Parrocchia di
San Bartolomeo apostolo
Porto Viro
FESTA DEL PATRONO
La comunità intera
si dispone a celebrare
la Solennità di
San Bartolomeo apostolo
giovedì 24 agosto

Santa Chiara d’Assisi
Venerdì 11 agosto
Ore 7,30 S.Messa con il nostro
Vescovo Mons. Giampaolo Dianin

Ascoltalelo!

L’episodio della trasfigurazione avviene dopo il primo annuncio della passione. Gesù aveva detto ai discepoli che i capi lo avrebbero arrestato e ucciso, ma il terzo giorno sarebbe risuscitato. Pietro aveva protestato e Gesù lo aveva rimproverato definendolo «satana» (= tentatore), perché non pensava secondo Dio, ma secondo gli uomini. La prospettiva di una fine così ingloriosa di Gesù aveva fatto cadere i sogni e le attese di
grandezza di Pietro e degli altri discepoli. La trasfigurazione ha lo scopo di sostenere la fede dei discepoli e di aiutarli a perseverare con lui fino a Gerusalemme. Gesù trasfigurato offre infatti a Pietro Giacomo e Giovanni un anticipo della gloria della risurrezione e fa loro capire chi si nasconde nella sua persona. Nel racconto del battesimo la voce del Padre aveva presentato Gesù come «il Figlio mio, lʼamato», ora la stessa voce invita i discepoli a fidarsi di Gesù: «Ascoltatelo!». I discepoli sono sollecitati a fidarsi di Gesù e a seguirlo sempre e dovunque. Nella visione, intervengono Elia e Mosè, simbolo della profezia e della Legge, e quando la nube scompare escono di scena e rimane solo Gesù. La novità da capire è proprio questa: il passato (= i profeti e la Legge) è alle spalle, il presente e il futuro appartengono a Gesù ed è lui solo che ora bisogna ascoltare, bisogna fidarsi della sua parola, stare con lui fino al compimento del disegno di Dio a Gerusalemme, anche se questo disegno sembra scandaloso. La trasfigurazione di Gesù aiuta a capire che alla luce si arriva attraverso la croce, alla gloria della risurrezione si arriva impegnandosi a superare, con fede e coraggio, i problemi che la vita presenta. Gesù si trasfigura in un luogo appartato, su un «alto monte»: per incontrare il Signore bisogna conquistarsi spazi di silenzio e di raccoglimento, perché solo nel silenzio si può ascoltare Dio che parla.

d.G.


Domenica XVI^ del Tempo Ordinario

Domenica XVI^ del Tempo Ordinario

23 luglio 2023

Nel campo del mondo e in quello del nostro cuore viene seminato il bene e il male.
E’ all’opera Dio ma è all’opera anche Satana.
Domandiamo allo Spirito Santo la grazia di distinguere il bene dal male;
la grazia di operare il bene in ogni situazione, famiglia, lavoro, tra amici:
un incoraggiamento, uno sguardo e un’azione positiva, senza insistere sulla lamentela, il rimprovero e la denuncia.
Collaboriamo con la preghiera e la carità per fare fiorire il bene che ogni giorno Dio semina e fa fiorire nel mondo.

Dalla montagna alla vita

Splendida esperienza di Camposcuola quella vissuta a Lorenzago di Cadore
dal 17 al 20 luglio con 15 ragazzi, 4 animatori, 1 suora, 2 nonne e 3 ottime cuoche.
“Come è bello il mondo, e come è grande Dio”
è stata l’affermazione che ha provocato i nostri brevi giorni di vacanza.
L’osservazione e lo stupore hanno accompagnato le nostre escursioni, i giochi e i dialoghi.
Ed ora il cammino iniziato continua, perché solo lo stupore ci aiuta a conoscere.

La pazienza di Dio

In un ambiente contadino come quello palestinese poteva capitare che un uomo per vendetta seminasse zizzania nel campo del proprio nemico. Perciò la presenza della zizzania nel campo di grano non è l’elemento inatteso e sorprendente della parabola di Gesù. Il padrone, infatti, non ne è sorpreso né è inattesa l’affermazione che, al tempo della mietitura, grano e zizzania saranno accuratamente separati, ponendo il grano nel granaio e gettando la zizzania nel fuoco. La meraviglia sta nel fatto che la zizzania non debba essere strappata, ma lasciata crescere insieme al grano fino al tempo della mietitura.
Il centro della parabola sta proprio qui: mette in luce l’atteggiamento di Dio verso il peccatore: Dio è paziente, tollerante, offre sempre nuove chance. Nella storia il bene e il male crescono insieme in un groviglio che non è facile sciogliere, e non mancano servi zelanti che di questo si scandalizzano: Dio non dovrebbe governare la storia e instaurare il suo Regno con criteri più decisi e netti? Al tempo di Gesù c’erano i Farisei che si ritenevano i soli giusti, e si separavano dal resto del popolo ritenuto peccatore. C’erano gli Esseni che si ritiravano nella solitudine del deserto a vivere una vita di preghiera, studio e penitenza, rifiutando tutti coloro che erano ritenuti impuri. Lo stesso Giovanni Battista aveva annunciato il Messia come colui che avrebbe finalmente separato il grano dalla paglia (cfr. Mt 3,12).
Gesù viene e fa il contrario. Non si separa dai peccatori ma va con essi, non li abbandona, li perdona. Tollera persino nella cerchia dei dodici un traditore e, comunque, si circonda di discepoli che sono pronti ad abbandonarlo. Comprendiamo, a questo punto, tutta la forza polemica della parabola. C’è un netto contrasto tra l’agire di Dio, paziente e tollerante, e l’intollerante rigidezza di molti suoi servi. Con la sua prassi di tolleranza e perdono Gesù rende visibile il comportamento di Dio. A imitazione di Dio anche il cristiano deve aprire il cuore alla tolleranza, al perdono, deve essere disponibile a dare a chi ha sbagliato la possibilità di rimediare e ritornare sulla retta via.

d.G.

I giovedì di
Santa Chiara
ore 20,45

Chiara in ascolto
dello Spirito e delle
sorelle scrive la Regola

27 luglio
Il cuore della Regola

3 agosto
Chiara e le sorelle

10 agosto
Transito di Chiara

Laboratorio di Iconografia
Scopri Gesù
dipingendo il Suo volto

29-30 luglio e 5-6 agosto
presso la

Comunità Missionaria di Villaregia
Per informazioni e iscrizioni
chiama:
Carillo – 370 151 0042
Simonetta – 338 641 3768
I posti sono limitati

* * *

Andrea Tornielli
direttore editoriale del Dicastero per
la comunicazione della santa sede e il
Cardinale Pizzaballa
su “Religioni e popoli:
conoscenza e unità”
Giovedì 27 luglio ore 21,00
presso l’uditorio San Nicolò a Chioggia.


Domenica XV^ del Tempo Ordinario

Domenica XV^ del Tempo Ordinario

16 luglio 2023

LA PAROLA CHE FA VIVERE

Come il sole che sorge ogni giorno, come la luna che segna il tempo, la parola del Signore è la semente buona che alimenta la nostra vita.
La accogliamo nel Vangelo di ogni giorno e nell’annuncio della liturgia domenicale.
Quale attenzione, quale posto nella nostra vita?
Quale spazio, rispetto a tante parole, verità distorte, malizie che ci colpiscono e deformano ogni giorno?
Impariamo a conoscere il mistero di Dio per entrare con sapienza e coraggio nel mistero della vita e aprirci all’amore verso i fratelli.

CA’CAPPELLINO – MEA

Nel mese di agosto verrà sospesa la celebrazione della S. Messa nelle frazioni
di Mea e Ca’Cappellino.

A San Bartolomeo l’orario delle Messe resta invariato:
al sabato la messa festiva anticipata è alle ore 18,00
alla domenica alle ore 8,30 – 10,30 – 18,00

Il seminatore, il seme, i terreni

La parabola del seminatore pone l’accento sull’azione del seminatore che getta il seme e che constata che i frutti sono diversi, a volte scarsi e a volte più che buoni. Il problema sta nella qualità del terreno che a volte è buono, a volte sassoso, a volte pieno di rovi. I vari tipi di terreno mettono in luce gli stati d’animo che sono in ciascuno di noi: l’ascoltare senza voglia di comprendere, l’incostanza, l’eccessiva preoccupazione per le ricchezze o, in positivo, la volontà di capire ciò che il Signore rivela. Ciascuno di noi è questo campo dove convivono, senza precisi confini, questi quattro tipi di terreno: la strada dove tutti passano e calpestano; il terreno pieno di spine dove il buon seme del vangelo viene soffocato; il terreno duro e sassoso dove la parola non può mettere radici; il terreno buono che dà frutto. In questi terreni possiamo riconoscere noi stessi e la storia del nostro atteggiamento di fronte a Dio che ci parla. A volte siamo impermeabili come la «strada»: la Parola di Dio non ci tocca neppure, scivola via immediatamente. A volte siamo come il terreno «sassoso»: la Parola attecchisce subito, ma scopriamo presto quanto l’entusiasmo sia parente lontano della fedeltà e della continuità, infatti, la quotidianità brucia spesso anche le migliori intenzioni. Altre volte abbiamo un cuore troppo pieno di cose per poter accogliere la Parola, come il terreno «pieno di spine»: siano soffocati e soffocanti, e l’ascolto rimane solo un’illusione. Solo un terreno su quattro accoglie il seme e lo fa fruttificare: un bilancio magro; tuttavia, le parabole che seguiranno ci parleranno di qualità non di quantità (c. 13).
Il Signore anche oggi continua con pazienza infinita a gettare il buon seme della Parola, a invitarci a dissodare il nostro terreno perché portiamo frutti di amore, libertà, giustizia e solidarietà. Solo una profonda comunione con Gesù ci darà la forza per dissodare il terreno spesso pieno di sassi e rovi che ci portiamo dentro, cosicché diventi terreno buono che accoglie la parola, la comprende e porta frutto.

d.G.

Campo Scuola estivo
17 – 20 luglio
Lorenzago di Cadore

Trenta persone, tra ragazzi
e animatori, sono in gioco
per organizzare e vivere insieme
un momento tanto bello e
importante per la vita
dei ragazzi e degli adulti.
Tema del Campo:

“Come è bello il mondo
e come è grande Dio!”

I giovedì di
Santa Chiara
ore 20,45

Chiara in ascolto
dello Spirito e delle
sorelle scrive la Regola

20 luglio
Chiamate a vivere la Regola di Chiara

27 luglio
Il cuore della Regola

3 agosto
Chiara e le sorelle

10 agosto
Transito di Chiara

* * *

Laboratorio di Iconografia
Scopri Gesù
dipingendo il Suo volto

29-30 luglio e 5-6 agosto
presso la

Comunità Missionaria di Villaregia
Per informazioni e iscrizioni
chiama:
Carillo – 370 151 0042
Simonetta – 338 641 3768
I posti sono limitati


XIV domenica del Tempo Ordinario

XIV domenica del Tempo Ordinario

9 luglio 2023

Venite a me

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò: Gesù invita a ricercare in lui, nel suo vangelo e nel suo esempio la vera volontà di Dio, una volontà esigente ma anche semplice e a portata di tutti. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. Il “giogo” è immagine delle esigenze che derivano dal messaggio di Gesù, che parla di “mio giogo” perché l’ha portato per primo, a differenza dei falsi maestri che invece imponevano agli altri tutta una serie di norme senza muovere personalmente un dito. Se Gesù parla di “mio” giogo è anche per un altro motivo: prendere il giogo di Gesù significa aderire alla sua persona, seguirlo. Non un insieme di precetti ma il fascino di una persona. Gesù si qualifica come mite e umile di cuore. “Umile” indica l’atteggiamento di obbedienza e docilità di Gesù verso il Padre; “mite” indica l’atteggiamento di Gesù verso gli uomini: un atteggiamento di accoglienza, pazienza, disponibilità al perdono.
Infine, Gesù afferma che il suo giogo è dolce e leggero, cioè le sue parole, anche se suonano impegnative, rispondono alle esigenze più profonde dell’uomo, e proprio per questo sono un giogo meno pesante da portare. Il progetto di Gesù è impegnativo, ma nello stesso tempo è leggero perché non abbandona l’uomo a sé stesso, ma cammina al suo fianco.
Il ristoro e riposo che Gesù promette non è un fuggire dai problemi, ma quella pace interiore che offre alla persona la possibilità di rinnovarsi e dare nuovo impulso alla propria vita. È quel silenzio interiore che ci fa capire che è più importante la qualità della nostra azione che non il numero delle iniziative che riusciamo a mandare avanti. È un fermarci a riflettere per ricuperare noi stessi, per ricuperare il gusto delle cose semplici e trovare il coraggio di liberarci da inutili schiavitù.

La Lampada della Pace

La “lampada della pace” affidata al vescovo Giampaolo e alla diocesi di Chioggia il 22 giugno nella chiesa di S. Anna in Piove di Sacco dal vescovo di Padova, è arrivata la sera stessa in cattedrale a Chioggia, mantenuta sempre accesa dal vescovo durante il tragitto in auto col vicario generale. La sera seguente s’è tenuta la recita del rosario per la pace a cura del Masci. Domenica mattina 25 giugno, il vescovo stesso l’ha recata con sé nel santuario della Madonna della Navicella, dove ha presieduto la concelebrazione nella solennità patronale. Si è trattato significativamente della prima tappa in diocesi. Ora, come ha annunciato il vescovo Giampaolo passerà, in occasione della festa della compatrona S. Maria Goretti (6 luglio) nella chiesa della B. Vergine di Lourdes, molto frequentata anche dai turisti, e successivamente sarà accolta nei vari vicariati, unità pastorali e parrocchie della diocesi, come impegno a continuare a pregare per la pace “senza stancarsi mai”. La “lampada”, che sostanzialmente è un semplice ma artistico ed eloquente “portalumino”, è stata costruita a Padova con una scultura lignea di artigianato africano: intende raffigurare la comunità al cui centro è inserito appunto un lumino come segno di luce e di speranza che vanno alimentate con la preghiera. La simbolica “comunità” è costituita da cinque figure stilizzate che si tengono unite in una sorta di abbraccio e possono richiamare la fraternità fra i popoli dei cinque continenti.

Campo Scuola estivo
17 – 20 luglio
Lorenzago di Cadore

Trenta persone, tra ragazzi
e animatori, sono in gioco
per organizzare e vivere insieme
un momento tanto bello e
importante per la vita
dei ragazzi e degli adulti.
Tema del Campo:

“Come è bello il mondo
e come è grande Dio!”

I giovedì di
Santa Chiara
ore 20,45

Chiara in ascolto
dello Spirito e delle
sorelle scrive la Regola

13 luglio
La Regola di Chiara
un sogno che diventa vita

20 luglio
Chiamate a vivere la Regola di Chiara

27 luglio
Il cuore della Regola

3 agosto
Chiara e le sorelle

10 agosto
Transito di Chiara


Domenica XIII del Tempo Ordinario

Domenica XIII del Tempo Ordinario

2 luglio 2023

UNA VITA CHE VALE

Quanto vale la vita mia, tua, quella di ogni persona?
Creature di Dio, nel battesimo il Padre ci ha riconosciuto come suoi figli, salvati nella croce e risurrezione del Figlio Gesù.
Riconoscerci così, è dare dignità e valore a noi e agli altri, con un cuore aperto alla fraternità, al servizio, al perdono.
Il tempo dell’estate, in città e in vacanza, in casa e nei luoghi pubblici, offre molte occasioni per sperimentare la verità e la bellezza del Vangelo.
Incontriamo la realtà tenendo fisso Gesù nel cuore e negli occhi.

Non è degno di me

Il brano evangelico chiude il discorso missionario di Matteo. Queste parole non sono più rivolte ai missionari, ma a coloro che li accolgono. Accogliere i missionari significa accogliere Cristo stesso. Nell’idea di accoglienza è in primo piano l’aspetto di ascolto e accettazione del messaggio che i missionari portano. Ma c’è anche l’idea dell’accoglienza dell’uomo comune, come appare nella frase: Chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli … . Lo spartiacque tra il vero e il falso discepolo è saper vedere Gesù nella figura dei suoi “fratelli più piccoli” bisognosi.
Il vangelo contiene un secondo tema: l’affermazione del primato assoluto del regno di Dio e la necessità della sequela. Viviamo in un’epoca nella quale la scelta più diffusa è la non-scelta; un’epoca in cui è di moda tenere i piedi su staffe diverse: negli affetti, nel lavoro, nei rapporti umani. Le scelte definitive non piacciono anche in materia religiosa. Oggi tutto può stare insieme e confondersi, dal prete alla cartomante, da Cristo a Buddha, come se la nostra vita fosse diventata un enorme centro commerciale, in cui è possibile scegliere tra infinite opzioni e comunque cambiare, tornare indietro, cancellare, riscrivere le pagine più importanti della nostra vita.
La radicalità delle parole di Gesù spaventa. Per tre volte infatti ritorna l’espressione non è degno di me. Gesù non vuol essere secondo a nessuno. Essere vero discepolo di Gesù significa essere disponibili a seguirlo anche sulla via della croce, perché perdere la vita per Cristo significa acquistare la vita futura. Le decisioni importanti della vita (matrimonio, lavoro …) portano talvolta a fare scelte radicali, e vengono fatte spesso in modo per niente traumatico, semplicemente perché si ritiene che la strada che si vuol iniziare sia molto importante. Così per sposarsi una persona lascia realmente padre, madre, fratelli, sorelle e la propria casa. Per il lavoro si lascia tutto, anche la propria nazione talvolta. Dunque, la scelta di Gesù non è assurda: dipende soltanto dal valore che si attribuisce alla sua chiamata.

d.G.

Campo Scuola estivo
17 – 20 luglio
Lorenzago di Cadore

Trenta persone, tra ragazzi
e animatori, sono in gioco
per organizzare e vivere insieme
un momento tanto bello e
importante per la vita
dei ragazzi e degli adulti.
Tema del Campo:

“Come è bello il mondo
e come è grande Dio!”

I giovedì di
Santa Chiara
ore 20,45

Chiara in ascolto
dello Spirito e delle
sorelle scrive la Regola

6 luglio
La Regola è approvata dalla Chiesa
Alternando brani musicali
con l’arpa (Elda Stoppa) e
proclamazione di testi faremo
memoria dell’approvazione
della Regola di S.Chiara

13 luglio
La Regola di Chiara
un sogno che diventa vita

20 luglio
Chiamate a vivere la Regola di Chiara

27 luglio
Il cuore della Regola

3 agosto
Chiara e le sorelle

10 agosto
Transito di Chiara


Domenica XII^ del Tempo Ordinario

Domenica XII^ del Tempo Ordinario

25 giugno 2023

UNA STRADA NELLA TEMPESTA

Il Signore ci mette a vivere nel mondo con il dono della fede e della speranza.
Ci chiama ad essere testimoni di vita, di pace, di fraternità, di fiducia e di speranza in mezzo alla confusione che attraversa il cuore e la vita delle persone:
ciascuno con la propria personalità, la propria vocazione, il proprio compito, non in modo solitario ma insieme.
Ci sostengono la compagnia della Chiesa, la parola del Vangelo e i sacramenti di vita: una strada aperta nella tempesta.

Campo Scuola estivo 17 – 20 luglio
Lorenzago di Cadore

Trenta persone, tra ragazzi e animatori, sono in gioco per organizzare e vivere insieme
un momento tanto bello e importante per la vita dei ragazzi e degli adulti.
Tema del Campo:

“Come è bello il mondo, e come è grande Dio!”

Giovedì 29 giugno
Santi Pietro e Paolo, apostoli
Pietro, il primo a riconoscere
in Gesù il Messia, e Paolo,
l’apostoplo delle genti,
sono chiamati dal Signore
a edificare la sua Chiesa.

A sostegno degli alluvionati
dell’Emila Romagna
Domenica 11 giugno,
in occasione della
festa dei Santi Felice
e Fortunato, la Comunità di Mea
ha raccolto a favore degli
alluvionati, € 336,00.
Il 13 giugno, in occasione della
festa di Sant’Antonin da Po
con l’iniziativa
“Il pane di Sant’Antonio”
per lo stesso scopo sono
stati raccolti € 400,00.
Il tutto è stato devoluto all’opera
“Casa Novella”
di Castel Bolognese,

gravemente danneggiata dall’alluvione.
“Casa Novella” ospita bambini,
mamme e persone con disabilità o
disagio in case di accoglienza

Non abbiate paura

È normale che di fronte alle difficoltà il discepolo abbia paura e sperimenti tutta la sua debolezza, e proprio per questo il vangelo di questa domenica lo esorta a non avere paura. Questa esortazione al coraggio
ritorna per tre volte ed è accompagnata da alcune motivazioni. La prima motivazione si basa sulla presenza e assistenza di Dio nell’annuncio del vangelo, nessuna forza umana potrà arrestarlo. Il vero
discepoli deve quindi proclamare senza paura quanto ha appreso da Gesù, deve avere il coraggio di parlar chiaro, non deve vergognarsi di
Cristo di fronte agli uomini. Gesù offre un secondo motivo di coraggio: non bisogna temere gli uomini perché essi possono togliere solo la vita terrena non la vita eterna. Bisogna invece temere Dio perché è Lui il padrone della vita, Lui solo ha il potere di far perire il corpo e l’anima, Lui solo ha il potere di escludere l’uomo dalla vita presente e futura consegnandolo alla morte eterna. Il terzo invito a non avere paura poggia sulla
provvidenza divina: se all’attenzione del Dio della vita non sfugge nemmeno un passero, se Dio ha presente persino il numero dei capelli del nostro capo, a maggior ragione si prenderà cura e si preoccuperà
dei suoi discepoli. L’evangelista Matteo con questo triplice invito al coraggio
intendeva infondere fiducia alla comunità cristiana post-pasquale che viveva in situazione di persecuzione. La comunità di allora e la comunità
cristiana di oggi deve essere certa che il Signore è vicino e segue i suoi passi, la sostiene e difende anche e soprattutto nei momenti difficili. Il coraggio e la fedeltà a Cristo sono importanti anche perché sono il
criterio sulla base del quale si sarà giudicati. Viene infatti stabilita una relazione di causa/effetto tra l’atteggiamento di fedeltà a Cristo e l’atteggiamento di fedeltà di Cristo nei riguardi del cristiano al momento
del giudizio. La costanza sarà ricompensata e l’apostasia punita. Riconoscere e rinnegare significa affermare o negare concretamente e nei fatti di appartenere a Gesù, di essere suoi discepoli. La decisione sta nelle mani dell’uomo che è libero di scegliere. Si tratta però di una decisione carica di conseguenze perché da questa decisione dipende la vera vita, la salvezza eterna.

d.G.

Cos'è l'Obolo di San Pietro?

È un’offerta che può essere di piccola entità, ma è di grande valore simbolico:
manifesta il senso di appartenenza alla Chiesa e amore e fiducia per il Santo Padre. È un segno concreto di comunione con Lui, come successore di Pietro, e anche di attenzione alle necessità dei più biso-gnosi, di cui il Papa ha sempre cura.
Questa partecipazione concreta ai bisogni della comunità ha preso forme diverse lungo la storia, facendo emergere la consapevolezza che tutti i battezzati sono chiamati a soste-nere anche materialmente, con ciò che si può, l’opera di evangelizzazione e al tempo stesso a soccorrere i più bi-sognosi ovunque nel mondo.
Gesù nella vita pubblica, dedicata all’annuncio della Buona Novella, accolse aiuti materiali per sostentarsi con il gruppo dei dodici Apostoli (Lc 8, 1-3). Con tali aiuti si soccorrevano anche i più bisognosi (Gv 12,4-7). Dopo la Pentecoste, nel tempo della Chiesa, si sentì l’esigenza di sostenere chi si dedicava totalmente all’annuncio del Vangelo (1 Tim 5, 17-18). San Paolo, nelle Chiese da lui fondate, motiva la colletta a favore della Chiesa Madre di Gerusalemme che affrontava gravi difficoltà economiche. Così scrisse nella Prima lettera ai Corinzi (16, 1-4): “Riguardo poi alla colletta in favore dei fratelli, fate anche voi come ho ordinato alle Chiese della Ga-lazia. Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi met-ta da parte ciò che è riuscito a risparmiare, perché le collette non si facciano quando verrò. Quando arriverò, quelli che avrete scelto li manderò io con una mia lettera per portare il dono della vostra generosità a Gerusalemme. E se converrà che vada anch’io, essi verranno con me”.


Domenica XI del Tempo Ordinario

Domenica XI del Tempo Ordinario

18 giugno 2023

LA VITA, UNA MISSIONE

In questo ‘tempo ordinario’ della liturgia, il Vangelo presenta Gesù che ci guarda e ci segue con ‘compassione’, cioè con attenzione e amore.
Egli vuole raggiungere tutti e per tutti consegna la sua vita fino alla croce
(2.a lettura).
Gesù coinvolge nella sua missione altri “operai”, a partire dai dodici apostoli;
il cerchio si allarga, cominciando dalle “pecore perdute” più vicine, fino a raggiungere anche noi.
A nostra volta, siamo chiamati a renderci responsabili gli uni degli altri, in famiglia, in comunità, nella società.

Campo Scuola estivo 17 – 20 luglio
Lorenzago di Cadore

Trenta persone, tra ragazzi e animatori, sono in gioco per organizzare e vivere insieme
un momento tanto bello e importante per la vita dei ragazzi e degli adulti.
Tema del Campo:

“Come è bello il mondo, e come è grande Dio!”

Lunedì 19, alle ore 20,45
presso le opere parrocchiali, incontro con i genitori per presentare l’esperienza del campo

3 esperienze
belle e significative

Domenica 11 giugno
Festa del Corpus Domini
Unica S.Messa alle 9,30
e processione fino alla
Chiesa delle Clarisse
dove ogni giorno c’è
l’adorazione al
SS.mo Sacramento.

* * *

Domenica 11 pomeriggio
a Mea, S.Messa e processione
nella festa dei Santi Felice e Fortunato.
Buona la partecipazione e il momento
di festa dopo la processione.

* * *

Martedì 13 festa di S.Antonio
Sempre molto sentita la festa di
Sant’Antonin da Po.
La riuscita è dovuta alla
devozione al Santo e al grande
lavoro degli organizzatori.

La messe è molta ma gli operai sono pochi

La messe è molta ma gli operai sono pochi. Il gregge di Dio è grande, ma sono pochi coloro che si fanno strumenti del Signore per guidare questo gregge. L’invito di Gesù è pregare Dio perché mandi operai. La preghiera, per essere vera, ha bisogno di una caratteristica: la disponibilità ad accogliere la volontà del Signore prima di tutto nella nostra vita, la disponibilità a mettersi con fiducia nelle sue mani. Non
possiamo pregare con sincerità senza renderci disponibili al Signore, senza metterci in gioco personalmente nella realizzazione dei piani
di Dio. La seconda parte del vangelo presenta la parte iniziale del discorso missionario di Matteo (c.10). Le indicazioni che Gesù dà agli apostoli sono concrete, e sono anche oggi indicazioni importanti. Gesù invita ad andare alle pecore perdute della casa d’Israele. Ciò vuol dire che il primo ambiente in cui siamo invitati a operare è il più vicino a noi. Come possiamo annunciare l’amore di Dio e la sua misericordia ai lontani, se nella nostra famiglia si vive una situazione di divisione, di discordia, di incapacità di dialogo e perdono? Il Signore ci invita a iniziare la nostra opera di annunciatori del regno di Dio partendo dalla nostra famiglia.
Il vangelo di oggi si chiude con un’affermazione importante: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Se ci guardiamo attorno vediamo tante persone che si auto incensano per quanto sonoriuscite a costruire: una vita agiata, una impresa, una bella casa … Così facendo non riconoscono però una cosa fondamentale: tutto ciò che siamo e abbiamo è dono di Dio per noi stessi e per il mondo. È lui che ci ha donato i talenti di cui disponiamo. Se riuscissimo a riconoscere questo e a vivere la dimensione della gratuità, il nostro ambiente di vita ci guadagnerebbe in serenità, gioia e pace … e diventerebbe un ambiente dove si può vivere l’esperienza di un Dio che ci ama, protegge e guida alla salvezza.

d.G.

PELLEGRINAGGIO MACERATA-LORETO

Il pellegrinaggio come metafora della vita.
Oltre diecimila persone in cammino

A ssieme ad un bel gruppo di persone della diocesi di Chioggia ho partecipato al 45° Pellegrinaggio Macerata-Loreto. Nella notte tra sabato 10 e domenica 11 giugno durante il pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto ho pregato per la nostra diocesi e l’ho affidata alla Madonna di Loreto. Abbiamo camminato assieme a 10.000 persone (adulti, ragazzi ed anziani) per tutta la notte. Ho partecipato altre volte a questo pellegrinaggio e mi colpisce sempre questo popolo che si muove in preghiera verso l’unica meta che dona sollievo al cuore: l’affetto della Madonna che si prende cura di noi. La fatica è niente rispetto alle grazie che si ottengono da Lei. Prima di partire, sabato sera, abbiamo celebrato la messa, presieduta dal cardinale Angelo De Donatis insieme con altri vescovi e sacerdoti e durante il cammino abbiamo pregato i quattro rosari, fatto l’adorazione eucaristica, il rinnovo delle promesse battesimali, l’accensione delle fiaccole, insieme con tanti canti e testimonianze… una fatica che è stata ben sostenuta ed accompagnata: 28 km di cammino senza neanche sentirli! Partiti verso le 22 da Macerata, siamo arrivati verso le 7 a Loreto. Ad ogni passo una preghiera. Questo mi educa perché è proprio vero che il pellegrinaggio è una metafora della vita. Quest’anno è riuscito anche a partecipare mio papà con tutti i suoi problemi di salute, suoi e della mamma, perché, come ha detto nella testimonianza che ha fatto durante il pellegrinaggio, era proprio la Madonna che lo ha chiamato. Come ha chiamato me, perché camminando avevo pro-prio nel cuore il bene della nostra diocesi e di tutta la Chiesa. L’unità della Chiesa, non per un dovere ma per Amore verso Colui che ci mette assieme. Che questo Amore possa ardere nei nostri cuori sempre!


SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

11 giugno 2023

EUCARISTIA, VITA E UNITA’

L’ Eucaristia è il vincolo che stringe in unità il popolo cristiano, le nostre comunità, le nostre famiglie.
L’ Eucaristia è il pane di vita che sostiene la fede cristiana, la carità che ci apre all’amore vero, la speranza che ridesta le energie, di questo pane vivo abbiamo bisogno.
Tutti i beni del mondo, i cibi, i luoghi, le bellezze, le vacanze, sono insufficienti al cuore dell ’uomo e spesso ci dissipano e ci disperdono.
Desideriamo ed accogliamo l’E ucaristia che ci fa diventare Corpo di Cristo insieme con i nostri fratelli.

Martedì 13 giugno 2023

Festa di S. Antonino da Po

ore 20,30 S. Messa
presieduta da

Mons. Francesco Zenna

Vicario generale della nostra Diocesi
segue la Processione

Dio con noi

La festa del Corpo e Sangue del Signore viene celebrata il Giovedì Santo, nel cuore della Settimana santa, ma la chiesa vuole nuovamente solennizzarla, dopo la domenica della Santissima Trinità, perché il mistero eucaristico è talmente profondo e importante da meritare di essere continuamente ripensato. È il mistero che fa memoria di tutti in prodigi di Dio, culminati nel dono del Figlio, del Verbo fatto carne, morto in croce e risorto per la nostra salvezza, per renderci partecipi della vita eterna, della vita d’amore trinitaria.
Questa solennità è un invito a ravvivare la nostra fede in Gesù presente nel sacramento dell’Eucaristia. Il Quarto vangelo non parla esplicitamente dell’istituzione dell’Eucaristia, ma tutto il capitolo sesto è la sintesi dell’insegnamento di Gesù sul sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. Gesù è la realizzazione di ciò che è stato prefigurato dalla manna, che ha sfamato gli Israeliti nel deserto. Dio aveva educato il popolo di Israele peregrinante nel deserto a fidarsi di lui, si era dimostrato capace di sfamarlo; la sua parola e la sua presenza durante il cammino nel deserto sono state il vero alimento che l’ha salvato dalla morte. Così ieri e così oggi.
Gesù nell’Eucaristia si lascia mangiare, offre sé stesso per la nostra salvezza, dona la sua vita perché l’umanità abbia la Vita. Il discepolo di Gesù è colui che “mangia e beve” la carne e il sangue di Gesù, e cibarsi del Corpo e Sangue di Gesù significa condividere la sua vita e trovare in lui la realizzazione della nostra vita. Colui che mangia di me, vivrà per me (Gv 6,57): colui che mangia di Cristo deve essere disposto a divenire pa-ne spezzato e a lasciarsi mangiare dagli altri, come Cristo.
Nel Padre nostro chiediamo a Dio di donarci il pane quotidiano: pane materiale e pane per lo spirito. Deve essere nostra continua preoccupazione chiedere a lui non solo il cibo che perisce, ma anche quello che viene dal cielo e dona la vita eterna. Sostenuti da questo pane celeste, come il popolo pellegrino nel deserto, cammineremo per i sentieri della storia fino al monte di Dio, là dove siamo attesi per contemplare la presenza del Signore, l’Emmanuele: il Dio con noi.
d.G.

Corpus Domini

Domenica 11 giugno ore 9,30
Solennità del Corpus Domini
unica celebrazione in San Bartolomeo
(sospese le Messe a Mea e Ca’Cappellino)
segue la processione fino
alla Chiesa delle Clarisse.
I bambini potranno spargere
lungo il cammino petali di fiori.

Domenica 11 giugno
ricorre anche la festa
dei Santi Felice e Fortunato

Patroni della nostra Diocesi.
Sono anche i Patroni di Mea.
 nel pomeriggio in
località Mea alle ore 18,00

ci sarà la S.Messa
e una breve processione

Giovedì 15 giugno,
in occasione della giornata
mondiale di santificazione sacerdotale
tutti i sacerdoti della diocesi trascorrono
la giornata assieme al Vescovo.
Per questo motivo nelle parrocchie
non si celebra la Messa.
Venerdì 16 giugno
Si celebra la Solennità del Sacro Cuore di Gesù