Ottobre Missionario

CATECHESI PER RAGAZZI

Sabato 30 ottobre i nostri ragazzi accompagnati dalle catechiste e dal parroco sono andati presso la vicina chiesa di Taglio di Donada dove, nell’occasione dell’Ottobre Missionario, è stata loro presentata la figura di don Sandro Dordi missionario nel nostro Polesine, fra gli emigrati in Svizzera e tra i Campesinos del Perù dove ha incontrato il martirio il 25 agosto 1991.


XXXI^ Domenica del Tempo Ordinario

XXXI^ Domenica del Tempo Ordinario

31 Ottobre 2021

I COMANDAMENTI CHE   FANNO   VIVERE

Gesù porta in vetta i precetti fondamentali dell’antica Legge.
La religione non è una esecuzione di pratiche legali o liturgiche, ma un cammino che apre una vita buona.
Gesù conduce a riconoscerci come figli di Dio, che è nostra origine e nostro punto di arrivo.
Ci conduce a considerare ogni persona come un fratello e una sorella, da amare e aiutare.
Con il Vangelo, una nuova corrente di vita è cominciata a scorrere dentro l’umanità.
Una famiglia cristiana, una comunità cristiana diventano l’ambito educativo che accompagna a ricordare e a vivere come figli e come fratelli.

LA VIA DELLA SANTITA’

La festa di tutti Santi ci fa vedere la grande famiglia della Chiesa, bella e lieta, dove ogni male e ogni dolore viene riscattato e ogni bene viene portato a compimento. Viviamo accompagnati dalla comunione dei santi del cielo e della terra. Impariamo a conoscere i grandi santi della storia della Chiesa e i santi del nostro tempo; domandiamo la compagnia e l’intercessione dei santi. Santità significa vita buona, vera, giusta, che realizza la nostra umanità, portando a compimento la fisionomia e la vocazione che Dio ci ha dato.

ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA

Assieme a tutte le Chiese consacrate della nostra Diocesi ricordiamo oggi la Consacrazione della nostra Chiesa.
La nostra Chiesa divenne sede parrocchiale il 7 settembre 1665.
La chiesa parrocchiale venne ricostruita nel 1726 in stile neoclassico e fu consacrata l’8 settembre 1845 dal vescovo di Chioggia Jacopo De Foretti.

CAMBIO DELL’ORA

Nella notte fra sabato 30
e domenica 31 ottobre
le lancette dell’orologio vengono
portate indietro di un’ora.

L’orario delle messe resta Invariato

Adorazione Eucaristica

Giovedì 4 novembre
presso la Chiesa di Santa Chiara
alle ore 20,30

“E’ bello sostare con amore davanti
a Gesù Eucarestia
e nutrirci di Lui.
Chiediamo insieme il dono di

nuove vocazioni per la Santa Chiesa”

 I fiori della preghiera e della carità

Messa in suffragio dei nostri defunti in
tutti i mercoledì di novembre
incominciando da mercoledì 10.

Il comandamento dell’amore

Uno scriba si avvicina a Gesù per consultarlo intorno al primo e più grande comandamento della Legge. L’evangelista mette in luce che lo scriba è animato da buone intenzioni, ammirato per le risposte di Gesù desidera essere da lui illuminato. Al tempo di Gesù i rabbi si domandavano quale fosse il comandamento da porre al di sopra di tutti gli altri. Infatti, secondo la tradizione farisaica, c’erano ben 613 precetti da osservare ed era normale domandarsi se c’era un comandamento che superasse in importanza tutti gli altri. La domanda dello scriba lascia trasparire l’interrogativo di molti contemporanei di Gesù che volevano camminare nella via della salvezza.
Gesù risponde accostando due testi dell’Antico Testamento: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza (Dt 6,4); Amerai il tuo prossimo come te stesso (Lv 19,18). Il comandamento dell’amore ha due oggetti distinti: “Dio” e “il prossimo”, si tratta però di una sola realtà: “amare”. Lo scriba riflette sulla risposta di Gesù, ne riconosce la verità e trae come conseguenza la superiorità dell’amore a Dio e al prossimo su tutti gli altri precetti e sui riti sacrificali che si compivano al tempio, ricevendo riconoscimento e lode da parte di Gesù: Non sei lontano dal regno di Dio. Il regno di Dio è una realtà che l’uomo deve instaurare progressivamente dentro di sé lasciandosi trasformare dall’azione di Dio secondo le esigenze del comandamento dell’amore.
Il messaggio è semplice e chiaro: l’amore per l’uomo è legato all’amore per Dio, è da lui che si impara “come” amare e “quanto” amare. Non si può dire di amare Dio se non si ama il fratello con il quale si è gomito a gomito, anzi l’amore verso il fratello è il termometro che misura e verifica l’autenticità del nostro amore per Dio (cfr. 1Gv 4,19-21).

d.G.

Movimento circolare

Muore un uomo famoso: non lo conosco personalmente, eppure il primo pensiero è pregare per lui.
Così, all’improvviso, mi ritrovo a riflettere su quante persone pregano le une per le altre senza che i destinatari delle preghiere lo sappiano.
Chissà quante persone pregano o hanno pregato per me e io non riesco nemmeno a ringraziarle.
Un flusso di preghiere, un movimento circolare collega il cielo e la terra: i nostri cari vedono il volto di Dio e pregano per noi, e noi preghiamo per loro.
Mia nonna, mia mamma, mio papà fin da piccola mi hanno insegnato a pregare per i morti. Io, noi, lo insegniamo ai figli?
Che tristezza scoprire che raramente i ragazzi pregano per i loro cari e non fanno visita al cimitero.
Si spezza il cerchio che unisce, la memoria viva, l’aiuto che la carità impone.
Questa carità gli uni verso gli altri diviene festa in cielo per i santi e tutti i defunti. Una festa che coinvolge anche noi quaggiù.
Una grande festa per ringraziare del dono della vita, che non finisce e arriva fino al Paradiso. E’ la grande promessa che vediamo realizzata nei santi.

Claudia E.


XXX^ Domenica del Tempo Ordinario

XXX^ Domenica del Tempo Ordinario

24 Ottobre 2021

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

L’INCONTRO CON GESU’ CHE RIDONA LA VISTA

L’episodio del cieco ripercorre tutta la vicenda di un incontro vero con il Signore:
il grido-domanda del cieco;
l’opposizione della folla, che impedisce al cieco di gridare il suo bisogno;
Gesù chiama il cieco, che getta il mantello, sua unica ricchezza e protezione per correre da Gesù.
Gesù gli chiede: Cosa vuoi che ti faccia?
La fede non solo guarisce, ma ‘salva’.
Il cieco segue Gesù con gratitudine, in distanza: la fede diventa sequela.
Nella domanda del cieco vediamo tutto il bisogno di salvezza dell’umanità.
La Giornata Missionaria, ci richiama alla responsabilità di non impedire, ma favorire l’incontro con Gesù.

Giornata Missionaria Mondiale

Il tema della Giornata Missionaria
per questo appuntamento annuale è:

“testimoni e profeti”

Le nostre Comunità in comunione con
tutta la Chiesa si uniscono alla preghiera
e alla carità per le missioni

Le offerte di questa domenica
saranno per tale scopo

Incontro di catechesi

per i ragazzi
delle elementari e delle medie

Anche il prossimo sabato 30 ottobre
l’incontro si tiene comunitariamente
alle ore 14,30 in Chiesa

Mandato ai Catechisti

Terminato il Corso Vicariale
di formazione per i catechisti
il Vescovo conferirà loro il mandato

Giovedì 28 alle ore 19,00

nella Chiesa parrocchiale di Rosolina.

Fa’ che io veda!

Lungo il cammino verso Gerusalemme avviene l’incontro di Gesù con il cieco Bartimeo. Questo incontro, e il miracolo di guarigione che lo accompagna, diventano annuncio di quella apertura degli occhi di cui hanno urgente bisogno i discepoli, resi ciechi dalla loro «testardaggine» di fronte agli insegnamenti di Gesù. Bartimeo, quando sente che vicino a lui sta passando Gesù, comincia a gridare con insistenza: Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me! Gesù, proprio in virtù della sua insistenza, lo fa chiamare e gli dona la capacità di vedere: Và, la tua fede ti ha salvato.
Questo episodio traccia plasticamente l’itinerario della fede: come Bartimeo bisogna essere coscienti della propria cecità, della difficoltà ad aprirci alla luce, di qui nasce la sete di luce: Fa’ che io veda! Oggi siamo sempre più ciechi, abbagliati da false luci che impediscono di vedere o almeno di intravedere Gesù che passa. Il cuore è malato, gli occhi e gli orecchi chiusi, le labbra incapaci di ripetere il suo nome. Se la nostra fede non diviene, come quella di Bartimeo, ferma e determinata nella preghiera, se non diviene ricerca coraggiosa e perseverante nei momenti di prova e difficoltà, il nostro incontro con Cristo non si attuerà e il cammino della fede rimarrà come monco, interrotto. La figura di Bartimeo interpella la nostra superficialità nell’ascoltare e nel rispondere alla voce del Signore.
Bartimeo non si è lasciato sfuggire l’occasione, ha sentito che passava Gesù, ha compreso che era l’occasione della sua vita e ha agito con prontezza. Con il cuore ha visto meglio e più profondamente di tanti altri intorno a lui! La sua vista interiore animata dalla fede e nutrita dalla speranza lo ha aiutato a recuperare anche la vista esteriore delle cose. Bartimeo è immagine della potenza trasformante della fede che può aprire i nostri occhi e guidarci incontro a Colui che ci chiama.

d.G.

Popoli e Missione

La  rivista, Popoli e Missione,  nasce nel 1986 per conto delle Pontificie Opere Missionarie, prefiggendosi di raccontare la Missione attraverso la voce dei suoi protagonisti, i missionari sparsi in tutto il mondo. Quale mensile di informazione missionaria, Popoli e Missione si rivolge in particolare agli adulti e alle famiglie, ma anche a quanti operano nei centri/uffici missionari diocesani, comunità parrocchiali, religiose, e gruppi di ispirazione missionaria.

Su Nuova Scintilla  di questa settimana:

Pag. 3 –  Beatificazione di Papa Luciani

Pag. 11 – Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale

Pag. 12 – Avvio dell’anno pastorale sinodale

Pag. 19 – La verità: un fatto, non un’opinione


XXIX^ Domenica del Tempo Ordinario

XXIX^ Domenica del Tempo Ordinario

17 Ottobre 2021

ESSERE GRANDI NEL SERVIZIO

Il cristiano non fa carriera davanti agli uomini.
O almeno non è questo lo scopo della sua vita.
Domandiamo la grazia di seguire il Signore nella condizione in cui ci troviamo, dedicandoci a Lui secondo la nostra vocazione e la nostra professione:
famiglia, lavoro, impegni.
Anche attraverso la croce e il servizio passa la pace del cuore e con essa la nostra felicità.
Viviamo un tempo di ripresa e di rinnovamento della Chiesa, pur dentro problemi e ostacoli.
Un cuore aperto e una volontà decisa a camminare dietro Gesù nella Chiesa.

APERTURA ANNO PASTORALE

In questa domenica, 17 ottobre,
alle ore 15,30,
in Cattedrale a Chioggia,

 

Il Vescovo Adriano apre il nuovo anno pastorale, e la fase diocesana del Sinodo dei vescovi.
Il tema della sinodalità guiderà le riflessioni e le dinamiche di
collaborazione nella vita della nostra comunità parrocchiali per una Chiesa missionaria.

Sono invitati in modo particolare
tutti i collaboratori pastorali.

Su Nuova Scintilla
di questa settimana:

Editoriale:
Primi passi del Sinodo: l’ascolto

Pag. 3
Sinodo, Un cammino per tutti

Sacerdoti della Diocesi
Due giorni di formazione

Giornata missionaria:
La missione della compassione

Parrocchia di Scalon:
La chiesa rimessa a nuovo

Capovolgimento di prospettive

lI vangelo presenta la richiesta che i discepoli Giacomo e Giovanni rivolgono a Gesù: Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra. Questa richiesta, mentre Gesù sta parlando della sua imminente passione, fa comprendere il divario che separa lo spirito che anima Gesù da quello che domina i due fratelli. Si deve però onestamente ammettere che il virus che affligge la richiesta dei due figli di Zebedeo non è dissimile da quello che infetta i nostri sogni e desideri. Giacomo e Giovanni desiderano un «posto al sole», un posto al fianco di chi conta. Chi però domanda per sé, dimenticando gli altri, domanda inevitabilmente contro gli altri. Se salgo più in alto, qualcuno rimarrà più in basso. È uno spettacolo che si ripresenta sempre e dovunque: dal banale fare a gomitate per salire prima sull’autobus, agli sgambetti fatti ai colleghi di lavoro per superarli nella carriera, senza entrare in quel mistero di interessi egoistici in cui si risolve spesso l’azione politica, che invece dovrebbe essere un servizio al bene comune.
Essere qualcuno, essere influenti, lodati, onorati, chi c’è al mondo, cristiano o no, che non abbia nel fondo del cuore questa aspirazione? Gesù insegna però che nel suo Regno la vera grandezza consiste non nell’essere serviti, ma nel servire. Le parole di Gesù riguardano tutti e sgonfiano le nostre ambizioni e sogni di potere. Servire è l’unica via verso la vera grandezza. Questo “servizio” deve arrivare fino all’accettazione delle incomprensioni, delle critiche e degli insuccessi. “Servizio” significa armarsi di pazienza e perseveranza fino a giungere al sacrificio della vita, data e offerta nel dovere quotidiano, negli incarichi che si svolgono, talvolta anche nella sofferenza e nella morte del cuore sull’esempio di Cristo crocifisso.
Il cristiano è chiamato a percorrere la via di Gesù: essere l’ultimo e il servo di tutti. La vera grandezza sta nel considerare ogni persona più grande e importante di me. Se i potenti della terra sono temuti e rispettati, non sono certamente amati. Al contrario, chi vive una esistenza “donata” al fratello non manca di ricevere il riconoscimento e l’amore di coloro che ha servito. La nostra storia, anche recente, è ricca di figure indimenticabili e indimenticate, che il dono di sé ha portato straordinariamente alla ribalta (ad es.: Madre Teresa di Calcutta, padre Massimiliano Kolbe).

d.G.

 Riviste missionarie

Racconti dalla missione

Il mondo della missione vive nelle persone, prima e più che nelle opere. La missione è un rapporto personale, una testimonianza, un incontro.
Le cose più belle e più utili che leggiamo nelle riviste e nei libri di missione, sono quelle in cui i missionari raccontano, come un tempo per le lettere di San Francesco Saverio e più recentemente di Padre Clemente Vismara. Su questa lunghezza d’onda scorre il mensile di otto pagine della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, Fraternità e missione.
Una grande foto in prima pagina introduce il tema di ciascun mese, al quale poi si riferiscono l’intenso editoriale e i racconti, spicci o più elaborati, provenienti da varie parti del mondo. Il messaggio cristiano e chi lo vive provoca un incontro che impatta la vita delle persone, la provoca, anche fino a una svolta e a un cambiamento radicale.
Di mese in mese, corrispondenze che riguardano l’educazione, la scuola, le vicende della vita con le paure e le speranze di ogni condizione umana, accentuate in questo tempo di pandemia: le famiglie, il lavoro, la malattia, la paternità, l’esperienza della riconciliazione, la condivisione, la carità.
E anche il tempo di formazione dei nuovi sacerdoti, lo studio e le prime esperienze in terra di missione prima dell’ordinazione, e appunto il grande avvenimento della consacrazione sacerdotale.
Una pagina viene dedicata al ramo femminile, ormai in navigazione anch’esso da diversi anni, con l’intervento delle missionarie.
In ultima pagina l’intervento del fondatore, il vescovo Massimo Camisasca. In tutto, uno spaccato di mondo che informa e forma, vivendo e raccontando.

a.b.


XXVIII^ Domenica del Tempo Ordinario

XXVIII^ Domenica del Tempo Ordinario

10 ottobre 2021

UN BUON CAMMINO

Quello che il cuore desidera: vita, felicità, pienezza.
Lo cerchiamo in tutte le direzioni e con tutte le nostre forze.
Come il giovane del Vangelo, possiamo rivolgerci a Gesù:
“Che dobbiamo fare per essere felici?”.
Possiamo seguirlo, domandare la sua sapienza (I lett) ascoltare la sua parola e accogliere la sua testimonianza (II lett).
Un passo al giorno, un desiderio continuo ci conduce a un cambiamento del cuore e delle azioni.
Vivendo nella Chiesa, guardando le testimonianze dei santi e delle persone che ci circondano, camminiamo nella fedeltà in questo mese di Ottobre.

 Lunedì 11 ottobre

La messa delle ore 18,00
si celebra a Scalon
in occasione della festa di
Maria Madre della Chiesa
Patrona di Porto Viro

CATECHISMO

Prima di iniziare il catechismo
diviso per classi

al sabato alle ore 14,30
in Chiesa

iniziamo a incontrarci con tutti
i ragazzi del catechismo,

iniziando da
sabato 16 ottobre

Se ne andò triste

Il vangelo presenta l’episodio di un tale che domanda a Gesù cosa deve fare per avere la vita eterna. Gesù lo invita a liberarsi di tutto ciò che può frenare il suo cammino, ma i beni che possiede fanno da diaframma tra lui e il Maestro, e … se ne va triste. Non ha saputo cogliere un’occasione d’oro che poteva segnare una svolta decisiva nella sua vita. La tristezza dell’uomo è il segno che le parole di Gesù hanno fatto centro. Nel nostro sistema di vita l’attaccamento alle cose diventa il grande ostacolo per una vita cristiana impegnata. Si mettono i beni davanti a tutto e a fondamento di tutto, e si crede così di trovare la via della gioia e della felicità, ma l’uomo è fatto per Dio e non trova pace se non in Lui (Sant’Agostino). Crediamo di possedere le cose, e ne siamo invece posseduti, diventandone schiavi, e ci chiudiamo così ai valori dello Spirito.
Il dramma di quell’uomo che se ne va triste non è solo quello di una ricchezza che lo incatena e non gli permette di proseguire il suo slancio. La sua tragedia è quella di una religione che si risolve in una serie di comandamenti da osservare. La fede in Cristo non può risolversi nel semplice adempimento di qualche precetto. Il cristianesimo non può essere ridotto a una morale. L’imperativo, nei Vangeli, non ha come oggetto un «fare», ma una persona da seguire. Il «bene», ciò che è «buono», non è l’osservanza di una norma, ma la persona stessa di Gesù Cristo. Questa pagina evangelica esemplifica perfettamente che non c’è fede cristiana senza Cristo. Il cristiano è per definizione uno che vive di Cristo e per Cristo, perché ha capito che Cristo è tutto. Gesù ha espresso questo nella parabola del mercante che va in cerca di perle preziose e, trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra (Mt 13,45-46). Questa «perla» è Cristo, non si può annacquare il messaggio evangelico lasciando che coincida con qualche buona e sana norma di comportamento.

d.G.

APERTURA ANNO PASTORALE

Domenica 17 ottobre ore 15,30 in Cattedrale a Chioggia

Il Vescovo Adriano aprirà il nuovo anno pastorale, e la fase diocesana del Sinodo dei vescovi. Il tema della sinodalità guiderà le riflessioni e le dinamiche di collaborazione nella vita della nostra comunità parrocchiali per una Chiesa missionaria.
Sono invitati in modo particolare tutti i collaboratori pastorali.

Testimoni e profeti
Ottobre missionario 2021

“Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”
(At 4,20)

“Quando sperimentiamo la forza dell’amore di Dio, quando riconosciamo la sua presenza di Padre nella nostra vita personale e comunitaria, non possiamo fare a meno di annunciare e condividere ciò che abbiamo visto e ascoltato”. (dal messaggio del Papa per la giornata missionaria mondiale)
Su Nuova Scintilla di questa settimana vi invitiamo a leggere la pagina “Ragazzi e Missione” a pag. 17


XXVII^ Domenica del Tempo Ordinario

XXVII^ Domenica del Tempo Ordinario

3 ottobre 2021

Un nuovo orizzonte per vivere

Da alcune domeniche Gesù sta facendo per noi un’opera di ‘raddrizzamento culturale’,
di impostazione corretta della mentalità e delle scelte della vita.
Possiamo ricominciare a chiamare le cose e le persone con il loro vero nome, il nome che Dio ha dato fin dall’origine e che esse portano impresso nella loro natura: uomo, donna, amore, fedeltà, matrimonio, fecondità, figli…
La verità aiuta a vivere e mette sulla strada della felicità.
La fede cristiana aiuta a capire e a vivere l’umano.
Ci dona un orizzonte più grande.
In questo mese di ottobre ci vengono incontro Maria, con il Rosario e la compagnia dei santi, come Francesco, in un’apertura missionaria.

Lunedì 4 ottobre
Festa di San Francesco dAssisi
Patrono dItalia
Il Vescovo celebra la S. Messa presso il Monastero delle Clarisse alle ore 7,00.

Lunedì 11 ottobre
Festa di Maria Madre
della Chiesa
Patrona di Porto Viro

INIZIO ANNO
CATECHISTICO

Domenica 10 ottobre

Invitiamo tutti i ragazzi e i genitori

alla Messa delle 10,30

per dare inizio alla grande al nuovo

Anno Catechistico

Mercoledì 6 ottobre
alle ore 18,30
si incontrano i catechisti

Non più due, ma una sola carne

Alcuni farisei si avvicinano a Gesù per metterlo alla prova. Il tema in discussione riguarda il divorzio: È lecito a un marito ripudiare la propria moglie? Questa domanda era oggetto di importanti discussioni rabbiniche. Mosè aveva permesso il divorzio qualora l’uomo avesse trovato nella donna «qualcosa di sconveniente» (cfr. Dt 24,1). Al tempo di Gesù si discuteva molto su questo «qualcosa di sconveniente»: c’era chi sosteneva che era essere sufficiente qualsiasi cosa, anche un pranzo mal preparato (Rabbi Hillel), e chi riteneva che fosse necessario un motivo più serio, una grave infedeltà morale (Rabbi Shammai). Gesù non si lascia coinvolgere nella discussione schierandosi per una scuola rabbinica o l’altra, sposta invece completamente i termini della discussione. Afferma che la facoltà di ripudiare la moglie era stata concessa agli israeliti per la loro «durezza di cuore», era una facoltà concessa a peccatori in considerazione della loro insensibilità.
Gesù riafferma in modo chiaro il progetto di Dio sulla coppia. L’uomo è fatto per la donna e la donna per l’uomo. Essi hanno scolpito in sé stessi, nella loro personalità, e in modo anche più chiaro e visibile nel corpo, il riferimento all’altro. L’uomo e la donna, presi singolarmente, sono come una domanda senza risposta, solo nella unione dei due si realizza il compito che Dio ha affidato loro creandoli. L’uomo e la donna devono capire che il loro essere maschio e femmina è un forte richiamo alla «relazione»: solo insieme diventano capaci di grandi cose, come dare la vita.
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. Con questa affermazione Gesù riafferma la concezione del matrimonio come la si trova all’origine dell’umanità. L’unione dell’uomo con la donna è un valore da conquistare, un obiettivo a cui tendere e per il quale occorre avere l’animo aperto e la disponibilità a mettersi alla scuola di Dio. Gli sposi cristiani sono chiamati a testimoniare che l’amore è possibile, che l’unità, il superamento dell’individualismo, l’apertura agli altri, l’amore fedele senza pentimenti e ritrattazioni è possibile. Il matrimonio cristiano chiede alla coppia di diventare segno di un amore senza misura, chiede di amarsi come Cristo ha amato l’uomo e la Chiesa.

d.G.

Ottobre Missionario 2021

 

Il mese di ottobre è particolarmente dedicato alla preparazione e alla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale che ricorre sempre nella penultima domenica del mese.
Il tema proposto è “Testimoni e profeti”

 

Ottobre mese del Rosario

 

Siccome, tra l’11 settembre e l’11 ottobre ricorre l’anniversario delle principali vittorie cristiane, il mese di ottobre, in cui cade, la festa della Madonna del Rosario (7 ottobre, anniversario di Lepanto 1571), oltre ad essere il mese missionario è un mese, insieme a maggio, dedicato al culto mariano.