SANTISSIMA TRINITA’

SANTISSIMA TRINITA’

26 maggio 2024

SEGNATI DALLA TRINITA

Dopo il percorso da Natale a Pasqua e Pentecoste, apriamo lo sguardo a riconoscere Dio Uno e Trino che realizza l’opera di salvezza. La Trinità ci svela Dio Padre Creatore, il Figlio Gesù Redentore, lo Spirito Santo Santificatore, un solo Dio in Tre Persone, Potenza, Sapienza e Amore. Guardiamo Gesù che ci manifesta il Padre e ci dona il suo Spirito. La nostra storia con il Dio Trinità si realizza nella Chiesa che vive nel mondo perché tutti si riconoscano come figli e fratelli e sorelle.

HAI UN PO’ DI TEMPO ??

Cerchiamo uomini, donne, giovani, anziani… disponibili a fare del bene, dedicando 2 ore alla settimana,
nella distribuzione di vestiti e alimenti,per aiutare i più poveri e i più bisognosi.
Presso il centro Caritas di Porto Viro, dietro la chiesa di Scalon.
Contatti: 0426.631394 – 339.2460614

Pellegrinaggio diocesano al Santo
Mercoledì 12 giugno partenza dalla piazza della Chiesa alle 14,30; è necessario prenotarsi.

Macerata – Loreto
46° pellegrinaggio a piedi sabato 8 giugno 2024
prenotazione:
Giancarlo 3400612042
Nicola 3357378850

Il Fioretto del mese di Maggio
Il mese di Maggio ci mette insieme
a pregare con il Rosario
per chiedere a Maria il dono della pace.
Si recita il Rosario ogni sera:
 – in Chiesa, alle 17,30, prima della Messa
– Sant’Antunin da Po ogni sera ore 20,30
– In Parrocchia dal lunedì al venerdì

alle ore 20,45

Mercoledì 29 ore 20,45
facciamo la conclusione
del mese di maggio…
con sorpresa!!

Corpus Domini
Il 2 giugno
celebreremo la
Solennità del Corpus Domini
con il seguente programma:
Ore 9,30 unica celebrazione del
mattino in San Bartolomeo
viene sospesa la Messa anche a Mea e
Ca’Cappellino segue la processione
fino alla Chiesa delle Clarisse
I bambini potranno spargere lungo il
cammino petali di fiori.

La Confraternita dei Flagellanti della Ss. Trinità di Loreo

La confraternita, istituita nel 1608, in breve crebbe talmente di numero, erano 10mila gli iscritti durante l’800 e sono 2mila attualmente, che ben presto i fradèi ebbero necessità di un proprio oratorio, quello attuale a fianco della chiesa parrocchiale, che si iniziò a costruire nel 1613, in seguito ampliato e restaurato varie volte. Ai confratelli si imponevano l’obbedienza al priore e al padre guardiano, il dovere della penitenza, dell’assistenza e dell’elemosina, l’osservanza di una condotta moralmente retta.
“Fratelli, che dimandate?”, chiede il priore. “La misericordia di Dio e la pace di questa compagnia?”, rispondono i novizi che, presentati da un fratello anziano, chiedono di essere iscritti alla confraternita. E così, dopo il canto del Miserere, ormai da quasi cinque secoli ha inizio la cerimonia che si celebra la notte della SS. Trinità. Da 496 anni, alla data prescritta, gli aderenti alla Confraternita dei flagellanti o dei battuti della SS. Trinità, con i loro suggestivo saio e cappuccio rossi, convengono a Loreo. La cerimonia inizia verso la mezzanotte nell’oratorio della Scuola, con la vestizione dei nuovi fratelli. Dopo questa prima parte pubblica alla presenza anche delle sorelle, inizia la parte segreta del rito cui possono assistere solo gli iscritti: “Avvertiti tutti i fratelli d’un perfetto silenzio, chiuse tutte le porte e conoscendo il priore essere i tutti fratelli al loro posto e bene pre-parati.” Alle tre di notte circa, i fradèi escono e si recano processionalmente alla chiesa del Pilastro per la veglia cimiteriale. All’alba tutto è concluso ed ognuno ritorna al suo paese. Da precisare soltanto che il lungo tragitto verso il Pilastro è innovazione ottocentesca, quando cioè i cimiteri vennero spostati fuori dai luoghi abitati; prima di allora, la processione si esauriva attorno alla parrocchiale, accanto alla quale come ovunque si tumulavano i defunti. La fantasia popolare si è da sempre sbizzarrita sui fradèi dla Scuola d’ Loré. Tante cose si dicevano e si dicono ancora: che è assai difficile essere ammessi e che si deve subire una ispezione fisica per dimostrare di essere maschi, dal momento che le donne non sono am-messe al rito segreto; che al momento della morte, si deve porre un mattone sotto il capo e provvedere subito alla cancellazione dall’elenco altrimenti il fratello non troverà pace e apparirà di notte; che durante la parte segreta, se estraneo si nascondesse in chiesa, la cerimonia sarebbe impossibilitata a proseguire. E via di-cendo. In realtà niente di negromantico o di strane iniziazioni, nessun occultismo o formule esoteriche. Tutto si svolge nel segno della più rigorosa ortodossia.

Un Dio, tre Persone

La solennità della SS.ma Trinità è un invito a prendere atto dell’atteggiamento che Dio Padre, Figlio e Spirito Santo hanno sempre avuto nei confronti dell’uomo. È un invito a riflettere sulla storia della salvezza, la storia di un Dio che ama l’uomo e che, nonostante le sue continue e ripetute infedeltà, non lo abbandona. Dio, spinto dall’amore, crea l’uomo, ma l’uomo si allontana da lui. Spinto nuovamente dall’amore chiama Abramo, scegliendo nella sua persona un popolo che avrebbe dovuto farlo conoscere in tutta la terra, ma i suoi discendenti si allontanano ripetutamente da lui. Dio li richiama alla fedeltà con i profeti e da ultimo con l’invio del Figlio, Gesù Cristo. La storia della salvezza è scandita da questo ritornello: Dio fa la sua proposta, l’uomo la accetta, ma poi si mostra infedele; Dio però non lo abbandona, continua a essergli vicino, sempre pronto e disposto a riprendere il dialogo con lui. Questo è il ritmo che ha caratterizzato la storia del popolo di Israele ed è anche il ritmo che scandisce la nostra storia personale.
La nostra vita è profondamente legata a questo Dio trinitario. Nessuna persona è radicata in noi come le tre persone divine. Tutta la nostra vita, dalla culla alla tomba, si svolge in dialogo con la Trinità. All’inizio della nostra vita siamo stati battezzati «nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo», al tramonto di essa partiremo da questo mondo «nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo». Tutte le volte che ci segniamo con il «segno della croce», dichiariamo la nostra appartenenza alla Trinità. Celebrare la festa della Trinità, quindi, significa far festa a un Dio che ha intrecciato la sua vita con l’uomo per prepararlo alla comunione eterna con lui. Il Dio trinitario che ha intessuto questa storia d’amore con l’uomo, che ha mandato nel mondo il suo unico Figlio e che continua a essere presente nel mondo con il suo Spirito, ci attende accanto a sé. La Trinità è «l’oceano di pace verso cui sta scorrendo il piccolo ruscello della nostra vita» (S. Agostino). L’uomo è fatto per l’incontro con Dio, si tratta di una speranza che non può andare delusa perché fondata sulla parola e sull’amore di Dio (cfr. Rm 5,5).

d.G.


ASCENSIONE DEL SIGNORE

ASCENSIONE DEL SIGNORE

12 maggio 2024

IL COMPIMENTO E LA MISSIONE

Vediamo l’ascensione come il compimento della vita terrena e della missione di Gesù. Così la descrivono gli Atti degli Apostoli.
Vediamo l’ascensione come la promessa di un destino buono per noi e per tutta l’umanità, nel mistero universale di salvezza. Così la delinea Paolo nella lettera agli Efesini.
Vediamo l’ascensione come l’affidamento della missione di Gesù ai discepoli, alla Chiesa, ad ogni cristiano, avendo come orizzonte tutta l’umanità. Così la racconta il Vangelo.
Il protagonista resta Gesù, Signore del tempo e dello spazio, che continua ad agire nel mondo attraverso il suo santo Spirito.

Pellegrinaggio diocesano a Sant’Antonio di Padova
Mercoledì 12 giugno
partenza dalla piazza della Chiesa alle 14,30
è necessario prenotarsi

Si svolgerà dal 16 al 19 maggio

Festival Biblico

Giovedì 16 maggio ore 20,45 Sala Eracle

Il corpo tra eros e agàpe

con Maria Grazia Crepaldi (Università di Padova) Giorgio Bonaccorso (Ist. Lit. Pst. Padova)
Moderatore il nostro Vescovo Mons. Giampaolo Dianin

Sabato 18 maggio ore 15.00
Parco dell’Amicizia Borgo Mimose
Festa dell ’ Amicizia dall’io al noi: il cuore dei bambini cambierà il mondo.

Il Fioretto del mese
di
Maggio
Il mese di Maggio ci mette insieme
a pregare con il Rosario
per chiedere a Maria il dono della pace.
Si recita il Rosario ogni sera:
 – in Chiesa, alle 17,30, prima della Messa
– Sant’Antunin da Po ogni sera ore 20,30
– In Parrocchia dal lunedì al venerdì

alle ore 20,45

Macerata – Loreto
46° pellegrinaggio a piedi
sabato 8 giugno 2024
prenotazione:
Giancarlo 3400612042
Nicola 3357378850

“Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà?
Che cosa ti è successo, Europa
terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati?
Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e
dare la vita per la dignità dei loro fratelli?”,
è la provocazione lanciata da Papa Francesco durante il discorso pronunciato nel 2016 in occasione del conferimento del “Premio Carlo Magno”, onorificenza assegnata a chi si distingue per impegno in favore della pace e dell’integrazione in Europa.
Sulla scia di queste domande sull’umanesimo che era stato messo a principio dai fondatori dell’Europa
l’Associazione “L’Umana Avventura” di Porto Viro
propone per un incontro-dialogo con il
prof. Andrea Pin
ordinario di Diritto pubblico comparato presso l’Università di Padova dal titolo:

“PER LA PACE, UN ORIZZONTE IDEALE”

venerdì 17 maggio alle ore 21,15, presso la Sala Maggiore della
Parrocchia San Bartolomeo apostolo a Porto Viro (Ro)

Fu elevato in alto sotto i loro occhi

L’ascensione, che conclude il cammino di Gesù e da’ inizio al cammino della chiesa, è descritta come una salita e una partenza. È una salita perché è il completamento della risurrezione, non è un ritorno alla vita di prima (come fu, ad esempio, la risurrezione di Lazzaro o la risurrezione del figlio della vedova di Naim), ma un cammino in avanti, l’entrata in una nuova vita accanto al Padre. È una partenza perché Gesù ritira la sua presenza visibile, terrena. Questo non significa che ora è assente, ma che sono cambiate le modalità della sua presenza, sono cambiati i modi di incontrarlo: è presente nel dono dello Spirito, nella parola degli apostoli, nella comunità radunata, nel servizio ai fratelli. L’ascensione viene raccontata in una sola riga, il racconto si dilunga invece sul prima e sul dopo, attirando l’attenzione sugli atteggiamenti che i discepoli hanno assunto. Due atteggiamenti sbagliati: prima della partenza di Gesù vogliono conoscere i tempi e i momenti del regno di Dio; dopo la sua scomparsa stanno a guardare il cielo. Il primo atteggiamento è rimproverato da Gesù e il secondo dagli angeli.
La risposta di Gesù alla domanda dei discepoli: È questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele? È allo stesso tempo un rimprovero e il programma da attuare. Rimprovero, perché l’importante non è indagare sul “quando”, ma chiedersi in che direzione muoversi, quali compiti assumere nel frattempo. Il programma è la missione aperta alle dimensioni del mondo, una missione che si muove in senso centrifugo: non sono i popoli che arrivano a Gerusalemme, ma è la comunità che da Gerusalemme va verso i popoli. Si tratta di un compito impegnativo ed è per questo che Gesù lo accompagna con una promessa: avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi.
Partito Gesù, i discepoli restano a guardare il cielo, e questo atteggiamento è rimproverato dagli angeli che distolgono i discepoli da un equivoco, quello di limitarsi a guardare in alto. Il discepolo che ha visto Gesù salire in cielo possiede una certezza: Gesù tornerà. L’attesa del Signore e la certezza del suo ritorno vanno vissuti immergendosi nel mondo e divenendo sale della terra e luce del mondo.

d.G.


VI^ domenica di Pasqua

VI^ domenica di Pasqua

5 maggio 2024

L'AMORE DI DIO ACCOLTO E VISSUTO

Una cascata di amore, come un torrente benefico viene da Dio e si riversa nell’umanità. Quasi a compimento del tempo pasquale Gesù ci dice: “Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”. Questa è la storia di Dio con noi, il nostro tracciato di vita. Il cuore dell’uomo e della donna rinasce da questa fonte: verso il coniuge, figli, genitori, familiari, colleghi e quanti incontriamo nella vita di ogni giorno. Un atteggiamento nuovo, aperto al mondo.
Un Vangelo che vive.

Si svolgerà dal 16 al 19 maggio Festival Biblico a Chioggia
L’evento quest’anno comincerà da Porto Viro
giovedì 16 maggio con un dialogo sul tema:
“Il corpo tra eros e agape”
che si terrà nella Sala Eracle
moderatore il nostro vescovo mons. Giampaolo Dianin.
Nel pomeriggio di sabato 18 maggio nel Parco dell’Amicizia
si terrà un’attività multidisciplinare per bambini di 9-10 anni:
“Dall’Io al Noi – Il Cuore dei Bambini cambierà il Mondo.

Il Fioretto del mese
di
Maggio
Il mese di Maggio ci mette insieme
a pregare con il Rosario
per chiedere a Maria il dono della pace.
Si recita il Rosario ogni sera:
 – in Chiesa, alle 17,30, prima della Messa
– Sant’Antunin da Po ogni sera ore 20,30
– In Parrocchia dal lunedì al venerdì

alle ore 20,45

Giovedì 9 maggio alle 21
il seminarista
Daniele Mozzato
farà la sua
domanda pubblica di ammissione
tra i candidati agli Ordini Sacri
presso la parrocchia di Rosolina

Amatevi come io ho amato voi

Gesù propone ai discepoli come modello di comunità la sua comunione con il Padre: Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Gesù si è sempre sentito profondamente amato dal Padre. Ciò che il Padre gli chiedeva non è stato per lui una imposizione, ma una condivisione di vita e progetti. Egli ha fatto suo il progetto del Padre e ha liberamente messo a disposizione la sua vita come segno profondo di corrispondenza al suo amore. Gesù ha fatto la stessa cosa con i discepoli: i suoi comandamenti sono un invito a partecipare alla sua missione, un invito che parte da colui che ha offerto loro un amore che è giunto fino alla croce.
Il vangelo di questa domenica mette a fuoco il primato della fraternità come stile di vita della comunità. Ciò che fa la differenza e distingue il discepolo dal “mondo” è l’amore fraterno: da qui tutto parte e qui tutto si verifica. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. La caratteristica del discepolo è quella di lasciarsi amare dal Signore e costruire relazioni fraterne dentro la comunità. E l’amore non consiste solo nel dare delle cose a chi ha bisogno, ma nel fargli sentire l’amore del Signore che vive nella comunità cristiana.
Infine, non si sta con Gesù per qualche convergenza di idee o reciproca utilità, all’origine di tutto c’è una scelta libera del Signore: Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi. La Chiesa non è una società costituita da persone che si mettono insieme per interessi comuni, ma dipende totalmente dall’iniziativa del Signore e dal rimanere in comunione con lui. L’elezione comporta la dedizione totale per la missione di Gesù: Vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto. Accettare di essere eletti e aderire a Gesù vuol dire riconoscere che, anche nella missione, il primato dipende da lui e i frutti ci saranno nella misura in cui si opera con e insieme a lui.

d.G.

Custodiscimi. Proteggimi da ogni male

In ventotto anni abbiamo percorso strade irte e scoscese; terreni inquinati dal “sistematico male” che attraverso l’abuso sui bambi-ni è stato perpetrato, lacerandone l’innocente vita, coi suoi sogni e attese. Quanto grido di dolore è stato ascoltato, accolto, accompagnato, sostenuto! Quante volte, insieme alle vittime, abbiamo alzato le mani verso il Cielo e «alzando gli occhi verso i monti» abbiamo supplicato ed elevato un grido: da dove mi verrà l’aiuto? (cf. Salmo 121) Quanta sofferenza è stata lenita con il balsamo della consolazione e con le “attrezzature” della guarigione! Dentro questo abisso “infernale”, la presenza dei “diaconi dell’infanzia” (chi custodisce e si occupa delle ferite degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili) non solo ha fatto la differenza, ma ha manifestato la possibilità della guarigione e della speranza. Dobbiamo continuare a fare di più e insieme. Questo operare insieme è una vera e propria sfida per l’oggi, che ci proietta a un domani maggiormente caratterizzato dalla tutela e dalla protezione dei bambini. L’abuso è un trauma permanente; è una ferita invisibile con la quale si sopravvive, ma spesso anche visibile a causa delle autodifese che ogni persona mette in atto. Di qui la necessità di comprenderle, di accoglierle, di condividerle per permettere a quanti siano stati feriti di uscire e di rivedere la luce della vita. Perché la vita, ogni vita, non merita alcuna violenza, in alcun modo e in alcun caso. Non esiste una violenza sui bambini, fin dal concepimento, che possa essere giustificata. Non è possibile sostenere, anche ideologicamente, l’ipersessualizzazione e l’erotizzazione dei bambini per fini assolutamente inaccettabili, quali il relativismo del corpo e la sua commercializzazione, anche attraverso il digitale. La pedofilia online rappresenta una gamma di delitti, fra i più efferati, che si inquadrano nell’ambito della criminalità transnazionale e che non deve essere, come ancora accade, minimizzata e sottostimata. La Giornata dei Bambini Vittime, ideata dall’Associazione Meter, è pertanto un appuntamento che offre, a quanti stanno dalla parte dei minori, l’occasione per richiamare a un impegno imprescindibile e non delegabile. Insieme.