Come lo sappiamo e lo sperimentiamo?
In Gesù ‘che ha dato la vita per noi suoi amici’.
In Lui scopriamo che l’amore tra Padre, Figlio, Spirito Santo si comunica agli uomini nella creazione e poi nella incarnazione. L’opera della fede è riconoscere Dio che è amore e si esprime nell’amore verso il prossimo: verso il coniuge, come amore intero e fedele; verso parenti e vicini e colleghi. L’amore affettuoso e tenace delle mamme. L’amore che fa vivere una comunità cristiana e l’intera chiesa. Un amore che si apre ad accogliere chi è diverso da noi, come fa Pietro con il pagano Cornelio… Sperimentando che Dio ci ha amati per primo.

Fioretto del mese di Maggio

Recita del Rosario

In Chiesa
ogni sera
alle 17,30

 

Al Capitello di
Sant’Antunin da Po
ogni sera
alle 20,30

 

In Chiesa
dal lunedì
al venerdì
alle 20,45

Maratona di preghiera

lanciata da Papa Francesco

Trenta Santuari sparsi in tutto il mondo guidano la preghiera mariana,
trasmessa in diretta alle ore 18 ogni giorno, per invocare la fine della pandemia.

Per connettersi:
www.vaticannews.it

Amatevi come io ho amato voi

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. La caratteristica del vero discepolo di Gesù è quella di lasciarsi amare dal Signore e costruire relazioni fraterne dentro la comunità. L’amore non consiste semplicemente nel dare cose a chi ha bisogno, ma nel fargli sentire l’amore del Signore che vive e opera negli annunciatori del vangelo. La missione si realizza nella testimonianza di una comunità che vive insieme al Signore e in fraternità, e non solo nel predicare un ideale o nell’offrire aiuto. Il modello di amore proposto ai discepoli è l’atto supremo di amore mediante il quale Gesù ha dato la propria vita: Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Dio è amore, amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi sono la sintesi del messaggio di Gesù. Queste affermazioni del vangelo a forza d’essere sentite e ripetute, forse hanno perso parte della loro forza e hanno subito una certa usura. La parola di Dio di questa domenica invita a riscoprirne il profondo significato. Gesù è venuto tra noi per rivelarci che Dio è amore, che Dio ci ama. La prova suprema di questo amore è il dono che Dio ha fatto del suo Figlio: un amore gratuito e incondizionato. Dio ci ha amati per primo senza alcun merito da parte nostra, ci ha scelti così come siamo, con le nostre debolezze e i nostri peccati. Dio si aspetta da noi una risposta di amore.

Amare Dio significa: «rimanere in lui», restare alla sua presenza, ascoltare e attuare la sua parola. Amare Dio significa cercare ciò che piace a lui. Colui che ama veramente non ha altra preoccupazione se non quella di piacere all’amato, di soddisfare ogni suo desiderio, anzi di prevenirlo in ciò che desidera. Amare Dio significa riversare sugli altri questo amore: Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri (Gv 13,35). Dio ama tutti, quindi non possiamo dire di amare Dio se non amiamo coloro che egli ama, se ci rifiutiamo di far rifluire sui fratelli l’amore che Dio ha per noi.

d.G.

Si ricomincia….

C’è una parte del mondo che riprende a vivere: scuole aperte, bar con persone ai tavolini, lo scorrimento del passeggio, le visite a parenti e amici, il traffico del lavoro.
La primavera muove le gambe e apre i cuori.
I politici tornano a incontrarsi in presenza.
In altre parti del mondo, drammaticamente si muore. In India bruciano i cadaveri per le strade.
Qui sotto, tra le onde del Mediterraneo, la gente è lasciata morire.
Che mondo strano.
La colomba della speranza, lanciata fuori dall’arca come Noè, vola alta.
E qualche volta vola vicina a rincuorarci.
Il mese di Maggio apre discretamente le porte delle chiese alla sera, e raduna la gente nei campielli.
Una maratona di preghiera per far cessare la pandemia, poteva pensarla solo papa Francesco.
Ci convoca nelle chiese, presso i capitelli, in casa, in macchina. Da soli e insieme.
Il Rosario è facile per tutti. Ce n’è per sani e malati, vecchi e giovani, buoni e cattivi.
Perché tutti vivono di speranza.
Dedichiamo questo numero di Nuova Scintilla alle mamme.
A una in particolare, di nome Maria, Madre di Gesù.
A tutte le mamme.
C’è bisogno di maternità. Bisogno di figli. Bisogno di vita.
Buon mese di Maggio.

Don Angelo Busetto
Sostituto del Direttore di Nuova Scintilla

La catechesi

che svolgeremo in questo periodo con i ragazzi e i genitori presenti seguirà questo percorso:

“La fede e le sue immagini”
LO SPIRITO SANTO

Al sabato alle ore 14,30 in Chiesa