XXIII^ Domenica del Tempo Ordinario

5 settembre 2021

PAROLA DETTA E UDITA

Un dono che ci pare ovvio: l’udire e il parlare, con la possibilità di conoscenza, apprendimento, di contatto, di comunicazione, di relazione. Ma c’è un passo in più.
Gesù, Parola incarnata, dona la parola e l’udito al sordomuto: nel Battesimo un gesto significativo manifesta che il Signore ci apre a un nuovo udito e a una nuova parola.
Nella confusione di tante parole ascoltate e lette, pronunciate e scritte, quali parole sanano e salvano?
Chi ascoltiamo veramente?
Gesù diventa Maestro vivo e attuale, nel Vangelo e nei fratelli che lo testimoniano.

Natività della Beata Vergine Maria.Domenica 12 settembre celebriamoa Ca’ Cappellino la festa patronale.In quella domenica viene sospesala celebrazione della Messa delle ore 18a San Bartolomeo, perchéalle ore 18 verrà celebratala Messa solenne a Ca’ Cappellino.

Festa della Madonna di San Pasquale

Si celebra questa domenica alle ore 18 nella Chiesa di Taglio di Donada.
Al termine della Messa si accompagna la statua della Madonna alla Chiesa
di San Pasquale.

Adorazione Eucaristica

da domenica 19 settembre riprenderà
l’adorazione eucaristica in chiesa
dalle ore 17  alle ore 18.

Inizia martedì 7 settembre un corso di formazione per i catechisti del Vicariato
di Loreo.
Si tiene presso le nostre opere parrocchiali.
Il Corso si protrarrà per tutto il mese di settembre e di ottobre, perciò l’inizio dell’anno catechistico sarà spostato in avanti.

In questa settimana le Suore sono assenti. Si trovano a Roma con la loro comunità per un corso di Esercizi Spirituali.

Fa udire i sordi e parlare i muti

Alcune persone conducono a Gesù un sordomuto e lo supplicano di imporgli la mano. Gesù lo porta in disparte, questa è un’indicazione preziosa: la parola tra la gente spesso si trasforma in chiacchiera, e la chiacchiera non apre l’orecchio, crea solo frastuono e confusione, genera pregiudizi («si dice») che rendono spesso impossibile il vero ascolto e la ricerca della verità.
Gesù mette le dita negli orecchi del malato e con la saliva gli tocca la lingua, sono segni evocativi: il dito che tocca le orecchie e la lingua evoca la potenza creatrice di Dio, mentre la saliva che rianima la lingua secca indica trasmissione di vita. L’«alzare gli occhi al cielo» rivela che la potenza che opera in Gesù viene da Dio. La guarigione del malato è immediata, e nonostante l’ordine di Gesù di tacere, la gente non può non manifestare stupore e meraviglia: Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!
Quanti cristiani sono colpiti da sordità e mutismo, chiusi all’ascolto della parola di Dio, incapaci di professarla e viverla! Tutti ne siamo più o meno colpiti! Siamo «sordi» perché prestiamo un ascolto distratto o talvolta nessun ascolto alla parola di Dio, presi unicamente dai nostri interessi e dalle preoccupazioni della vita di ogni giorno. Siamo «muti» perché le nostre labbra restano chiuse, quando invece dovrebbero aprirsi per ringraziare il Signore dei suoi benefici, per proclamare il suo amore e professare coraggiosamente la nostra fede. Dovremmo essere i portavoce del Signore di fronte ai fratelli e invece, sarà per indifferenza o paura, ce ne stiamo in silenzio.
Il Signore pronunci anche su di noi il suo Effatà, in modo che i nostri orecchi si aprano alla sua parola e la nostra lingua proclami le sue meraviglie.

G.B.

Il desiderio che non finisce

Tutti a settembre parlano del ricominciare, come se l’estate fosse solo una bella parentesi. Per me non è così. L’estate non finisce. A settembre non si ricomincia. L’estate continua tutta la vita, perché il desiderio non finisce. Desiderio di sole, mare, montagna, infinito, bellezza, bene: tutto questo desiderio non si esaurisce con il cambio di stagione. Dentro la famiglia, nel lavoro di ogni giorno; nella vita del mondo, nelle ferite della guerra, l’incertezza dell’Afghanistan, la distruzione di Haiti; nelle circostanze faticose, nel timore della pandemia. Dentro tutto permane la certezza di un bene che abbiamo visto abitare la terra. Un giovane seminarista portoghese racconta quello che gli sta accadendo, e mi fa guardare con speranza la piccola  semente che in lui cresce anche per me, per noi. Una donna africana incontra dei ragazzi che le chiedono di essere battezzati. E chi se lo aspettava? Cosa hanno visto e incontrato quei ragazzi in una terra così? Un’amica offre la disponibilità ad ospitare profughi afgani. E io, e noi? Mio figlio mi fa mille domande sulla scienza, sulla vita: ho risposte già fatte, oppure lascio la sua libertà aperta sul mondo? La persona rinasce ogni giorno perché i fatti della vita ci sfidano, scuotono la libertà e rinnovano il desiderio. Tutta la vita è davanti a noi. La vita – in estate e in tutte le stagioni – ci viene consegnata nelle braccia e nel cuore.

Claudia C.