XXIX^ Domenica del Tempo Ordinario

17 Ottobre 2021

ESSERE GRANDI NEL SERVIZIO

Il cristiano non fa carriera davanti agli uomini.
O almeno non è questo lo scopo della sua vita.
Domandiamo la grazia di seguire il Signore nella condizione in cui ci troviamo, dedicandoci a Lui secondo la nostra vocazione e la nostra professione:
famiglia, lavoro, impegni.
Anche attraverso la croce e il servizio passa la pace del cuore e con essa la nostra felicità.
Viviamo un tempo di ripresa e di rinnovamento della Chiesa, pur dentro problemi e ostacoli.
Un cuore aperto e una volontà decisa a camminare dietro Gesù nella Chiesa.

APERTURA ANNO PASTORALE

In questa domenica, 17 ottobre,
alle ore 15,30,
in Cattedrale a Chioggia,

 

Il Vescovo Adriano apre il nuovo anno pastorale, e la fase diocesana del Sinodo dei vescovi.
Il tema della sinodalità guiderà le riflessioni e le dinamiche di
collaborazione nella vita della nostra comunità parrocchiali per una Chiesa missionaria.

Sono invitati in modo particolare
tutti i collaboratori pastorali.

Su Nuova Scintilla
di questa settimana:

Editoriale:
Primi passi del Sinodo: l’ascolto

Pag. 3
Sinodo, Un cammino per tutti

Sacerdoti della Diocesi
Due giorni di formazione

Giornata missionaria:
La missione della compassione

Parrocchia di Scalon:
La chiesa rimessa a nuovo

Capovolgimento di prospettive

lI vangelo presenta la richiesta che i discepoli Giacomo e Giovanni rivolgono a Gesù: Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra. Questa richiesta, mentre Gesù sta parlando della sua imminente passione, fa comprendere il divario che separa lo spirito che anima Gesù da quello che domina i due fratelli. Si deve però onestamente ammettere che il virus che affligge la richiesta dei due figli di Zebedeo non è dissimile da quello che infetta i nostri sogni e desideri. Giacomo e Giovanni desiderano un «posto al sole», un posto al fianco di chi conta. Chi però domanda per sé, dimenticando gli altri, domanda inevitabilmente contro gli altri. Se salgo più in alto, qualcuno rimarrà più in basso. È uno spettacolo che si ripresenta sempre e dovunque: dal banale fare a gomitate per salire prima sull’autobus, agli sgambetti fatti ai colleghi di lavoro per superarli nella carriera, senza entrare in quel mistero di interessi egoistici in cui si risolve spesso l’azione politica, che invece dovrebbe essere un servizio al bene comune.
Essere qualcuno, essere influenti, lodati, onorati, chi c’è al mondo, cristiano o no, che non abbia nel fondo del cuore questa aspirazione? Gesù insegna però che nel suo Regno la vera grandezza consiste non nell’essere serviti, ma nel servire. Le parole di Gesù riguardano tutti e sgonfiano le nostre ambizioni e sogni di potere. Servire è l’unica via verso la vera grandezza. Questo “servizio” deve arrivare fino all’accettazione delle incomprensioni, delle critiche e degli insuccessi. “Servizio” significa armarsi di pazienza e perseveranza fino a giungere al sacrificio della vita, data e offerta nel dovere quotidiano, negli incarichi che si svolgono, talvolta anche nella sofferenza e nella morte del cuore sull’esempio di Cristo crocifisso.
Il cristiano è chiamato a percorrere la via di Gesù: essere l’ultimo e il servo di tutti. La vera grandezza sta nel considerare ogni persona più grande e importante di me. Se i potenti della terra sono temuti e rispettati, non sono certamente amati. Al contrario, chi vive una esistenza “donata” al fratello non manca di ricevere il riconoscimento e l’amore di coloro che ha servito. La nostra storia, anche recente, è ricca di figure indimenticabili e indimenticate, che il dono di sé ha portato straordinariamente alla ribalta (ad es.: Madre Teresa di Calcutta, padre Massimiliano Kolbe).

d.G.

 Riviste missionarie

Racconti dalla missione

Il mondo della missione vive nelle persone, prima e più che nelle opere. La missione è un rapporto personale, una testimonianza, un incontro.
Le cose più belle e più utili che leggiamo nelle riviste e nei libri di missione, sono quelle in cui i missionari raccontano, come un tempo per le lettere di San Francesco Saverio e più recentemente di Padre Clemente Vismara. Su questa lunghezza d’onda scorre il mensile di otto pagine della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, Fraternità e missione.
Una grande foto in prima pagina introduce il tema di ciascun mese, al quale poi si riferiscono l’intenso editoriale e i racconti, spicci o più elaborati, provenienti da varie parti del mondo. Il messaggio cristiano e chi lo vive provoca un incontro che impatta la vita delle persone, la provoca, anche fino a una svolta e a un cambiamento radicale.
Di mese in mese, corrispondenze che riguardano l’educazione, la scuola, le vicende della vita con le paure e le speranze di ogni condizione umana, accentuate in questo tempo di pandemia: le famiglie, il lavoro, la malattia, la paternità, l’esperienza della riconciliazione, la condivisione, la carità.
E anche il tempo di formazione dei nuovi sacerdoti, lo studio e le prime esperienze in terra di missione prima dell’ordinazione, e appunto il grande avvenimento della consacrazione sacerdotale.
Una pagina viene dedicata al ramo femminile, ormai in navigazione anch’esso da diversi anni, con l’intervento delle missionarie.
In ultima pagina l’intervento del fondatore, il vescovo Massimo Camisasca. In tutto, uno spaccato di mondo che informa e forma, vivendo e raccontando.

a.b.