2^ Domenica di Avvento

5 dicembre 2021

GESU’ AL CENTRO

Il Vangelo di Luca colloca Cristo al centro della storia umana.
Attraverso la presenza della Chiesa e la testimonianza dei cristiani, Cristo diventa speranza per tutto il mondo.
Nell’attesa di Lui il cuore si ridesta alla gioia.
Il racconto del Natale, la preparazione del Presepio e dell’albero, la disponibilità alla preghiera e alla carità sono la strada aperta di cui parla il Battista.
Camminiamo verso il Natale cristiano perché non si spenga la speranza nel nostro cuore, nel corso delle giornate e nelle circostanze più laboriose e difficili, e perché Cristo venga riconosciuto da tutti come vera salvezza per tutti.

Mercatino di Natale 

È allestito in Chiesa, è opera delle catechiste e di diverse signore che
sono state coinvolte, è il desiderio di compiere un atto di carità.

Le ringraziamo per la testimonianza, mentre rivolgiamo
alle loro opere tutta la nostra attenzione.

Il cammino dell’Avvento

Incontro del Vangelo

“E il Verbo si è fatto carne”
Perché la Parola del Signore
diventi carne anche nella nostra vita.

Ogni venerdì alle ore 20,45
in canonica

“Egli è qui come il primo giorno”

Incontro con

Stefano Vitali

miracolato dalla Beata Sandra Sabatini
proclamata Beata il 24 ottobre 2021
nella cattedrale di Rimini.

16 dicembre, ore 20,45
nella Chiesa di Rosolina

Messa nei giorni feriali

 Da lunedì 29 novembre
la S. Messa viene celebrata
alle ore 18 nella sala maggiore
delle opere parrocchiali.
L’accesso è dal cortile dietro la canonica

Mercoledì 8 dicembre

Solennità dell’ IMMACOLATA

L’orario delle S.S. Messe è quello festivo

Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio

Il vangelo presenta la figura di Giovanni Battista, colui che ha preparato il suo popolo ad accogliere Gesù che sarebbe venuto di lì a poco. Giovanni Battista non si mette a predicare di sua iniziativa, è la Parola di Dio che scende su di lui e che lo spinge a predicare. Dio fa nuovamente scendere la sua parola su un uomo che si è reso disponibile, e tramite lui annuncia la salvezza prossima a venire. La salvezza è un dono di Dio che viene a noi attraverso persone e strumenti che agiscono a nome di Dio e con la sua forza (il sacerdote, la Parola, i sacramenti). La data, i nomi di persona, le indicazioni geografiche con cui si apre il vangelo indicano che ciò che succede con la predicazione del Battista riguarda il mondo intero: i rappresentanti di Roma e del giudaismo, della politica e della religione, vengono presi a testimoni del dono di Dio che cambia la storia. La parola di Dio che scende su Giovanni dice che ogni frammento di storia umana può diventare “storia di salvezza”.
Le parole del Battista esortano alla conversione, a fare in modo che la nostra persona diventi una strada piana, diritta, che possa essere percorsa facilmente dal Signore che viene in mezzo a noi. Ci è chiesto di riempire i burroni, che rappresentano l’indifferenza, il vivere alla giornata, la lontananza da Dio e dai fratelli. Ci è chiesto di abbassare monti e colli, simboli della superbia, dell’egoismo, della presunzione che ci fanno sentire più grandi degli altri e, magari, ci spingono a contrapporci a Dio fino a prenderne il posto. Ci è chiesto di raddrizzare le vie tortuose e spianare quelle impervie, segno delle prove, sofferenze e delusioni vissute nella chiusura verso gli altri e nella ribellione verso Dio. In una parola, un invito a cambiare il nostro modo di vivere per ritornare al Signore.
Accogliamo le parole del Battista, raddrizziamo nei nostri cuori i sentieri che conducono a Dio, così da accogliere e vivere con fede la venuta del nostro salvatore Gesù Cristo.

 d.G

Charles de Foucauld

Charles de Foucauld nasce a Strasburgo il 15 settembre 1858 e muore a Tamanrasset (Algeria) il 1 dicembre 1916. Figlio del suo tempo, partecipa all’impresa coloniale francese prima come militare in Algeria, poi come esploratore del Marocco. Durante il pericoloso viaggio, il contatto con i musulmani risveglia in lui quella fede che aveva perduto a quindici anni.
Conquistato da Dio, mentre cerca di capire quale sia la Sua volontà su di lui, è illuminato durante un viaggio in Terra Santa. Intravede nell’esistenza umile e nascosta di Gesù a Nazareth la misura dell’amore di Dio che vuol imitare. Da quel momento in poi la sua vita sarà una ricerca incessante di riprodurre la vita del divino operaio. Prima facendosi monaco in una poverissima Trappa in Siria, poi diventando il domestico delle clarisse di Nazareth, infine tornando in Algeria, dopo aver ricevuto gli ordini sacri, come monaco missionario.
All’inizio a Beni-Abbès, sul confine marocchino, poi a Tamanrasset, nel profondo Sahara algerino. Charles si immerge sempre più profondamente nella vita degli abitanti del luogo, in particolare i Tuareg. Ne impara la lingua, le usanze, le tradizioni, fino a comporre un monumentale lessico tuareg-francese, una vera e propria enciclopedia dell’universo tuareg.
“Seppellito” in mezzo a loro, solo, pur desiderando dei compagni, vuole essere segno della presenza di Gesù, il Fratello universale, attraverso l’ospitalità e l’amicizia offerta a tutti, il lavoro e la preghiera silenziosa davanti al Santissimo. La sua vita sarà offerta fino al sangue, seme dal quale nasceranno numerose famiglie spirituali che si ispireranno al suo carisma.