4^ Domenica di Avvento

19 dicembre 2021

GESU’ ACCOLTO ETESTIMONIATO

Gesù accolto da Maria, viene portato a incontrare Elisabetta e Giovanni: è il primo annuncio della presenza del Salvatore nel mondo. Oggi Gesù si dona per essere accolto da ciascun cristiano e dalla Chiesa intera e annunciato e portato agli uomini e alle donne di oggi. Gesù riconosciuto e manifestato nella casa di Zaccaria ad opera di due donne, oggi può essere accolto nella nostra casa e nella casa del mondo: ai nostri familiari, amici, colleghi. La più grande carità è portare Cristo. Cominciamo con il dare al Natale del Signore il suo vero nome.

“Il presepe è l’immagine del paradiso:
La nascita di questo bambino cambia il destino di tutti noi:
la nostra vita è destinata, all’eternità, alla pienezza”

Buon Natale
Don Alfonso, Don Gastone, le Suore

 FESTE  del  Santo  NATALE
Venerdì 24 Dicembre Vigilia di Natale

Ca’ Cappellino: ore 21.00 S. Messa della Notte Santa
San Bartolomeo: ore 23.30 Veglia di Natale con Canti e Letture
ore 24.00 Santa Messa della Notte di Natale

Sabato 25 dicembre SANTO NATALE

San Bartolomeo ore 8.30; 10.30; 18.00
Mea ore 9.00  Ca’ Cappellino  ore 11.00

Domenica 26 dicembre, Santo Stefano

L’orario delle S.S. Messe è quello festivo

Venerdì 31 dicembre

San Bartolomeo ore 18.00
S. Messa di ringraziamento con il canto del Te Deum

Sabato 1 gennaio 202 Maria SS.ma Madre di Dio

SS. Messe: San Bartolomeo ore 10.30; 18.00 con il Veni Creator
Mea ore 9.00 – Ca’Cappellino ore 11.0

Giovedì 6 gennaio, Epifania del Signore

SS. Messe: San Bartolomeo ore 8,30; 10,30; 18.00
Mea ore 9.00; Ca’ Cappellino ore 11.00

Novena di Natale

da Giovedì 16 è iniziata
la Novena di Natale.

Sono i nove giorni che aiutano,
attraverso il canto e le letture,
a preparare il Natale del Signore.
Ci diamo appuntamento alla messa delle 18
per vivere insieme questo grande momento.

CONFESSIONE NATALIZIA

“… anche in occasione di questo Natale, rinnovo l’opportunità e l’invito a celebrare il Sacramento della Riconciliazione nella forma della celebrazione della Parola e dell’Assoluzione pubblica. E’ un atto comunitario nel quale ciascuno di noi, celebra l’amore misericordioso del Signore, riconosce gli atteggiamenti e le azioni che allontanano da Dio e dai fratelli (peccato) ed esprime il serio impegno a ‘ritornare’ all’obbedienza a Lui e all’amore ai fratelli (conversione). Rimane sempre la possibilità, per chi lo desidera, di richiedere la confessione individuale ai propri sacerdoti, compatibilmente con la situazione di pandemia”. (Vescovo Adriano)

Nella Chiesa di San Bartolomeo:

preparazione comunitaria
martedì 21 dicembre ore 18,45

celebrazione pubblica con Assoluzione
giovedì 23 dicembre ore 18,45

Ringraziamento

Ringrazio tutte le persone che,
in un periodo di difficoltà come quello
che stiamo attraversando,
collaborano in diversi modi
alle necessità della nostra Chiesa.

François Xavier Van Thuan

François Xavier Van Thuan nacque a Ph Cam in Vietnam, il 17 aprile 1928, da una famiglia cattolica. Entrato adolescente in Seminario, venne ordinato sacerdote nel 1953 e proseguì gli studi a Roma.
Una volta tornato in patria, divenne docente in Seminario, poi Vicario generale della diocesi di Huè e nel 1967 vescovo titolare della diocesi di Nha Trang. Il 15 agosto 1975, poco dopo essere stato nominato da papa Paolo VI arcivescovo coadiutore di Saigon, venne convocato con un pretesto dalle autorità comuniste e accusato di essere una spia al servizio del Vaticano e delle potenze straniere. Iniziò così il suo travagliato percorso, durato 13 anni, tra domicili coatti, celle d’isolamento, campi di prigionia  e torture di ogni sorta, costantemente illuminato da un’incrollabile  speranza.
Il 21 novembre 1988 venne finalmente liberato; espulso dal paese, riparò a Roma, dove papa Giovanni Paolo II lo nominò Presidente della Commissione Giustizia e Pace della Santa Sede. Fu voluto dallo stesso Pontefice come predicatore degli Esercizi spirituali per la Curia Romana nella Quaresima del 2000 e venne creato cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001. Proprio mentre si preparava alla cerimonia, ricevette gli esiti di alcuni esami; aveva un cancro molto raro che lo portò alla morte il 16 settembre 2002.
La sua causa di beatificazione, ottenuto il nulla osta l’8 marzo 2010, si è svolta nel Vicariato di Roma dal 22 ottobre 2010 al 5 luglio 2013 ed è stata convalidata il 22 novembre dello stesso anno.
Il 4 maggio 2017 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui è stato dichiarato Venerabile.
I suoi resti mortali riposano dall’8 giugno 2012 nella chiesa di Santa Maria della Scala a Roma

Fede e servizio

La protagonista di questa ultima domenica di Avvento è Maria. È lei che ha preparato la nascita storica di Gesù, ed è lei che può insegnarci a passare dall’attesa all’accoglienza di Colui che ancora una volta torna in mezzo a noi. Nell’episodio della visita di Maria alla cugina Elisabetta è bello cogliere il bisogno di Maria di fare qualcosa per rendere operante la sua fede. Maria, appena uscita dal dialogo dell’annunciazione, si ritrova la gioia di chi ha incontrato Dio ed è impaziente di comunicare la sua gioia. Il suo è un gesto di servizio ma nello stesso tempo anche di testimonianza. La «fretta» di Maria è la fretta di chi ha intuito la necessità di una occasione da non perdere, e agisce con spirito di disponibilità e servizio. Spesso l’occasione di fare il bene ci passa accanto in modo inatteso; perciò, certe decisioni bisogna prenderle in un attimo. Un «sì» generoso può orientare in modo esaltante tutta la vita, un «no» detto oggi può chiudere il nostro cuore a tante altre esperienze positive.
L’incontro di Maria con Elisabetta mette in rilievo la grandezza dell’atto di fede che Maria ha com­piuto, si è fidata della Parola di Dio, non si è fermata neanche davanti all’inspiegabile. Prima ancora di accogliere Gesù nel suo seno, Maria lo ha accolto nella fede. Di qui la beatitudine che Elisabetta le rivolge: Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto. La grandezza di Maria è legata alla sua fede: è beata perché ha creduto. Come Abramo si è fidata di Dio. Il brano evangelico si chiude con i primi versetti del «Magnificat»: L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. Maria è stupita e ammirata che proprio su di lei, giovane donna di un umile villaggio della Galilea, sia caduta la scelta di Dio che la rende madre del Messia, ed è per questo che canta la bontà e grandezza di Dio.
Questa pagina evangelica mette in luce tre importanti atteggiamenti di Maria: la fede, il servizio e la preghiera, atteggiamenti che devono caratterizzare anche il cammino della nostra vita. Poniamoci alla scuola di Maria!

d.G.