3^ Domenica del tempo ordinario

23 Gennaio 2022

Domenica della Parola di Dio

Formidabile l’inizio del Vangelo di Luca, che dobbiamo ringraziare per la sua attenta documentazione.
Bellissimo l’inizio del ministero di Gesù  nella sinagoga di Nazaret, dove si fa riconoscere per colui che compie la promessa di salvezza.
Gesù è presente e ci parla nella assemblea eucaristica e si comunica a noi.
Abbiamo un punto a cui guardare e al quale affidarci, per rinnovare la fede e insieme un retto giudizio sulle cose del mondo.
Siamo lieti, come gli ebrei che esultano per aver ritrovato il libro della Parola dopo l’esilio.
Il Maestro, il Salvatore, la Parola viva è con noi, ci accompagna e ammaestra.

Presso il monastero  delle Clarisse
23 gennaio 2022
domenica della Parola di Dio

ore   7,30   S. Messa con intronizzazione della Parola
ore   9,15   Ufficio delle Letture
ore 17,30   Celebrazione della Parola ascoltando alcuni brani del Vangelo secondo Luca
ore 18,15   Secondi Vespri

La Diocesi di Chioggia saluta
Mons. Adriano Tessarollo
domenica 23 gennaio 2022
nella Cattedrale di Chioggia

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Il nuovo Vescovo farà l’ingresso
in Diocesi di Chioggia
domenica 30 gennaio 2022.

 

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Nelle 3 domeniche
del mese di gennaio (16, 23, 30)
interessate all’avvicendamento
dei Vescovi, sarà celebrata
in tutta Porto Viro
una sola messa vespertina
a Donada alle ore 18,30

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Percorsi di preparazione
al matrimonio:

 Parrocchia  di Rosolina
Sabato 15, 22, 29 gennaio
e 5, 12, 19 febbraio.

 Contarina – San Bartolomeo

Mercoledì 2, 9, 16, 23, 30 marzo
e  6 aprile.

Oggi si è compiuta questa Scrittura

Il vangelo presenta due brani: il prologo (1,1-4) e l’inizio dell’attività pubblica di Gesù nella sinagoga di Nazareth (4,14-21). Nel prologo al vangelo Luca precisa argomento, fonti, metodo e scopo del suo lavoro. L’«argomento» sono i fatti che riguardano la vicenda di Gesù di Nazareth; le «fonti» sono la tradizione e i vari tentativi di stesura scritta; il «metodo» è quello dello storico che, oltre a documentarsi con indagini accurate, espone in modo chiaro il frutto delle sue ricerche; lo «scopo» si ricava dalla dedica: Teofilo deve riconoscere la solidità dell’insegnamento che ha ricevuto.
Nel secondo brano, Gesù si presenta come colui che compie le Scritture: Oggi si è compiuta questa Scrittura. La salvezza non è più una promessa rinviata a un futuro lontano, ma una realtà, un fatto concreto che si adempie oggi «nelle orecchie di chi ascolta». Il brano di Isaia che Gesù legge non è più una speranza che orienta l’ascoltatore a un futuro migliore e/o lo dispone all’attesa del tempo messianico quando tutto si realizzerà, sulla bocca di Gesù si trasforma nella salvezza che Dio offre «oggi» a tutti. La salvezza annunciata nelle pagine del vangelo non è un insieme di belle parole, ma «un fatto» concreto.
La parola di Gesù però diviene fonte di salvezza solo se la si accoglie con fede, se la si mette in pratica con coerenza. Un proverbio dice: «tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare», ebbene ogni cristiano è chiamato a colmare questa distanza, a darsi da fare per arrivare all’equazione tra parola e vita. La parola di Gesù non va dimenticata quando si varca in uscita la porta della chiesa, ma è, e deve essere, lampada per i nostri passi e luce sul nostro cammino (Sal 119,105), deve essere meditata e custodita nel cuore. La Parola di Dio deve diventare sorgente di rinnovamento per il mondo in cui viviamo. Bisogna imparare a confrontarsi con la Parola e lasciarsi guidare e contestare da essa. Solo allora Dio diviene la nostra guida, e solo allora siamo davvero in stato di vera conversione.

d.G.

 

Il passaggio da un vescovo all’altro, che senso ha, quale valore comunica? La Diocesi di Chioggia ha una lunga storia, percorsa da 80 vescovi. Ora, dopo il commiato del vescovo Adriano, segue l’accoglienza del vescovo Giampaolo. Nelle vicende del tempo, il vescovo accompagna un popolo che vive e lavora, sul mare, in laguna, nei fiumi, nei campi, tra guerre e alluvioni, carestie e pestilenze, imprese e sviluppo, santità e peccato, dedizione ed egoismo. Il vescovo costituisce il punto di convergenza di un popolo, l’attracco della fede di ciascuno, la strada da percorrere per risalire alla sorgente del Mistero che ci salva. Siamo di Gesù Cristo perché apparteniamo alla chiesa, con i Sacramenti che fanno vivere e la Parola che illumina. Cristo è un avvenimento presente non per una nostra immaginazione, ma per un fatto che sale lungo la storia e scende dal cielo con la grazia dello Spirito Santo…

 (dall’editoriale di Nuova Scintilla)