5^ Domenica di Quaresima

03 Aprile 2022

LA MISERICORDIA CHE FA VIVERE

Il Signore apre ‘una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti’.
La novità del perdono ricostruisce un popolo, ridona la vita alla donna che tutti volevano condannare.
Gesù smaschera l’ipocrisia di chi condanna con disinvoltura gli altri per i loro peccati, con la pretesa di essere considerato giusto.
Invece tutti siamo peccatori.
Gesù giudica con chiarezza il peccato, e nello stesso tempo guarda con misericordia il peccatore.
Tutti abbiamo bisogno di essere guardati e di guardare con misericordia: domandiamo questo cuore mentre viviamo in casa, nel lavoro, in parrocchia…

R o m a

18 aprile 2022

lunedì dell’Angelo, il Papa ha convocato a Roma i giovani e gli adolescenti.

D’accordo con i genitori e i catechisti, abbiamo pensato di partecipare anche noi a questo evento
con i ragazzi che si stanno preparando ai Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana,

il 18 e il 19 aprile 2022

Ci stiamo preparando con grande entusiasmo.

Se qualcuno è interessato c’è ancora qualche posto disponibile

Il cammino della Quaresima 

A livello Vicariale vengono proposte le
Stazioni Quaresimali

Martedì 5 aprile
ore 21,00 a Rosolina Mare

“Chiamati alla pienezza dell’Amore”
preparazione alla celebrazione
della Riconciliazione.

Domenica prossima, 10 aprile,
Domenica delle Palme

La celebrazione inizia

alle 9,00 Mea,
alle 10,30 San Bartolomeo
alle 11,00 Ca’ Cappellino.

Benedizione dell’olivo, processione,
Messa con lettura della Passione.
Viene preparato l’olivo benedetto
da portare nelle proprie famiglie.

Martedì 12 aprile ore 19.00

Conclusione delle Quarantore e
celebrazione del Sacramento della
Confessione con Assoluzione generale

 *****

Domenica 24 aprile ore 15

1^ Confessione dei ragazzi
di 3^ e 4^ elementare.

La misera e la Misericordia

Gesù nel tempio insegna una parola nuova nella quale spicca soprattutto il messaggio della misericordia: Siate misericordiosi … non giudicate … non condannate … (cfr. Lc 6,36-37). Alcuni scribi e farisei vogliono obbligare Gesù ad applicare queste sue parole. Gli portano una donna sorpresa in adulterio, gli ricordano che la legge di Mosè comanda di lapidarla e gli chiedono come devono comportarsi. Di fatto gli tendono un tranello che sembra senza via di uscita: se la perdona, Gesù si oppone alla Legge di Dio; se la condanna, cade in contraddizione con le parole che dice di pronunciare a nome di Dio. Gesù non risponde, abbassa la testa, si mette a scrivere per terra e solo in seguito alla loro insistenza dà la risposta: Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei. Gesù obbliga gli accusatori a riconoscersi per quello che sono: peccatori, chiamati a giudicare sé stessi e non gli altri. Gesù torna a scrivere per terra mentre gli accusatori se ne vanno uno dopo l’altro, a cominciare dai più anziani. Alla fine, rimangono solo Gesù e la donna: la miseria e la Misericordia (scrive S. Agostino), la debolezza umana e la bontà divina. La donna poteva andarsene contenta, rimane invece lì, forse per dire il suo grazie a colui che ora chiama Signore, e Gesù le dice: Neanche io ti condanno, va’ e d’ora in poi non peccare più.
Gesù è misericordia, condanna il peccato non il peccatore. Noi invece siamo così facili a condannare! L’abitudine di scagliare la pietra contro chi sbaglia è una tentazione irresistibile. Spesso sembra che non abbiamo altro da fare che scagliarci addosso la pietra della critica, della condanna. Si fa presto a scagliare una pietra, ma sappiamo tutti com’è difficile far ripercorrere alla pietra il cammino inverso, ottenere cioè che l’offesa o l’accusa venga dimenticata. La vita degli altri non si corregge e non si salva con la condanna. L’atteggiamento che Gesù ci suggerisce dinanzi agli sbagli dei fratelli è la misericordia, l’incoraggiamento, il promuovere la rinascita morale e spirituale della persona.
Ogni volta che ci presentiamo davanti al Signore nel sacramento della riconciliazione facciamo anche noi l’esperienza di quella donna. Gesù ci dona il suo perdono, ma ci affida anche un compito: camminare sulla via del bene. Non peccare più è un impegno serio ed esigente, che deve stare davanti a noi come obiettivo a cui tendere, come meta da raggiungere.

d.G.

Arrendersi o difendersi?

“Non pensi che la cosa migliore sarebbe arrendersi? Per evitare di spargere altro sangue, come dicono certi pacifisti?”

Forse questa è una domanda che si può fare in astratto, no il mio popolo non può arrendersi, perché in tutta la nostra storia, per moltissimo tempo siamo stati senza una patria, inglobati nell’impero russo, poi nell’URSS.
Adesso è un momento in cui non ci si può arrendere. L’avranno vinta solo arrivando a distruggere tutto il popolo, ma perdere la nostra terra ormai non si può. Non potremo più far parte della Russia… non è possibile nel vero senso della parola.
Perciò capisco che o la Russia distruggerà tutto il paese, farà terra bruciata, e allora non ci saranno più né gli ucraini, né l’Ucraina. O resistiamo. Vedo che è dura, che fa paura, è doloroso, non si capisce perché stia succedendo questo, perché muoiono tante persone, ma nessuno è disposto ad accettare, perché noi lottiamo per la nostra casa. In 28 anni è la prima volta che ho sentito un legame così forte con la mia terra, che è la mia casa. Io amo molto l’Europa, ho viaggiato, ma voglio tornare a casa, non sono disposta a restare a vivere qui. Anche se qui avete un livello molto più alto nel campo della medicina, dell’istruzione, della cultura, voglio tornare a casa, a Kiev, costruire il mio teatro, educare i miei figli e vivere nella mia terra; adesso si è risvegliata in me la sensazione di essere legata alla mia terra…

( l’intervista a Kristina Ursulijak da “La Nuova Europa” continua su Nuova Scintilla di questa settimana )