Domenica II^ di Avvento

4 dicembre 2022

UN NUOVO GERMOGLIO

Veniamo richiamati e stimolati da un ‘profeta’ come Giovanni Battista, con decisione e asprezza, per raddrizzare il nostro desiderio e la nostra domanda.
Che cosa possiamo desiderare e domandare se non Cristo e la sua presenza nella nostra vita?
Senza farci vincere dalla presunzione di essere cristiani già a posto (Abbiamo Abramo per padre…); e senza rassegnarci a vivere al ribasso.
La nostra fede può rifiorire con un nuovo germoglio nella preghiera, nella familiarità con la parola di Dio, nella compagnia cristiana della Chiesa, nella carità e nella missione.

Mercatino di Natale 

È allestito in Chiesa, è opera delle catechiste dei ragazzi e di diverse mamme
che sono state coinvolte, è il desiderio di compiere un atto di carità.
Le ringraziamo per la testimonianza, mentre rivolgiamo alle loro opere tutta la nostra attenzione.

Giovedì 8 dicembre

 Solennità
dell’ IMMACOLATA

L’orario delle S.S. Messe
è quello festivo

Il cammino dell’Avvento

“E il Verbo si è fatto carne”

Incontro del Vangelo

Ogni venerdì
alle ore 20,45,

in canonica,

Perché la Parola del Signore
diventi carne anche nella nostra vita.

* * *

Nella Chiesa del Monastero

Sabato 10 dicembre
ore 20,30

serata in ascolto
di testi e brani musicali

Convertitevi, il regno dei cieli è vicino

Il forte appello di Giovanni Battista alla conversione caratterizza questa seconda domenica di Avvento: Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino! Il Messia promesso e annunciato dai profeti è vicino ma, perché la sua venuta sia fonte di salvezza, occorre convertirsi, ritornare al Signore. Un esempio di conversione, prima ancora che dalle sue parole, viene dalla persona stessa del Battista. Egli insegna a trasformare la propria vita in un «deserto», cioè in un luogo libero e disponibile nel quale Dio possa incontrarsi con noi. Nel deserto, il Battista predica e battezza; nel deserto, le folle accorrono confessando i propri peccati e ricevendo il suo battesimo, segno di penitenza e conversione. Il deserto, durante il cammino dell’esodo, è stato per Israele il luogo della fatica, della tentazione, dell’infedeltà, ma anche il luogo della scoperta di Dio, del dono dell’alleanza.
Il Battista, inoltre, insegna a «vivere con sobrietà», a mantenere un certo distacco dalle cose. Per lui, questo voleva dire vestire pelli di cammello e nutrirsi di cavallette e miele selvatico; per noi questo è un invito a compiere scelte di vita un po’ meno condizionate dal consumismo, per dire di chi veramente ci fidiamo, e che si può vivere bene e sereni anche con poche cose, condividendo con i fratelli quello che abbiamo.
Per spingere alla conversione, il Battista insiste sul tema del giudizio, parla di ira imminente e afferma che la scure è già posta alla radice degli alberi. Conversione significa mettersi in linea con il messaggio del vangelo, significa rientrare in noi stessi e verificare, con sincerità e verità, se siamo sulla strada giusta o se dobbiamo portare variazioni di rotta al cammino della nostra vita. Convertirsi significa imparare a fare un po’ di silenzio in noi stessi, mettersi davanti al Signore e of­frirgli, ogni giorno, la nostra vita; significa dare un’anima alle cose che facciamo, affinché siano gesti ricchi di vero amore cristiano, tappe significative del cammino verso la pienezza della Vita.

 d.G.

Percorso Fidanzati

in preparazione alla celebrazione
del Sacramento del Matrimonio
nel nostro vicariato di Loreo:

di venerdì sera, alle ore 21,

4, 11, 18, 25 novembre 2022
nella parrocchia di Scalon;

di sabato sera ore 21

14, 21, 28 gennaio
4, 11, 18, 25 febbraio 2023
nella parrocchia di Taglio di Po;

al mercoledì sera ore 21

1, 8, 15, 22, 29, marzo
19, 26 aprile 2023
nella Parrocchia di Loreo.

Cari presbiteri e diaconi,
oggi inizia li tempo di Avvento, una nuova tappa del nostro santo viaggio alla sequela di Gesù e nel servizio come pastori e servi del gregge che Dio ci ha affidato.

Buon viaggio a ciascuno di voi e a tutto il presbiterio, in particolare ai confratelli anziani e a quelli malati.
Ho pensato che potrebbe essere utile attivare un piccolo collegamento tra noi che chiamo semplicemente “lettera diocesana”.

Vorrei ogni tanto scrivervi per condividere alcune notizie, sottolineare aspetti della vita pastorale che sento importanti, rinforzare la comunione tra noi.
Non voglio sostituire le comunicazioni che vi arrivano dal vicario generale dal delegato della pastorale, ma mettere in evidenza alcuni temi che mi stanno a cuore. Mi rendo conto che il Vescovo da solo non può andare da nessuna parte se i preti e i diaconi non sono con lui, o meglio se non andiamo insieme sulla stessa strada.
Ecco quanto oggi vorrei condividere con voi.

1. IL CAMMINO SINODALE.

La prossima settimana ci incontreremo con l’équipe che già loscorsoanno ha accompagnato il cammino sinodale e metteremo insieme alcune indicazioni operative. Nel frattempo ricordo che siamo tutti impegnati nella tappa dell’ascoltoattorno ai quattro “cantieri di Betania” indicati nella mia Lettera pastorale.
In particolare ricordo l’incontro del Vescovo con i Consigli pastorali e gli altri operatori che vorrei fare in ogni unità pastorale (CP e operatori di tutte le parrocchie insieme) e in ogni parrocchia che non fosse parte di una unità pastorale. Le indicazioni e le domande per prepararsi all’incontro sono scritte nella Lettera. Ricordo che quest’anno non ci sono decisioni da prendere, ma siamo chiamati ad attivare un ascolto che aiuti noi e i nostri operatori pastorali a diventare consapevoli delle questioni che sono in gioco e camminare versodelle scelte che siano sinodali.
Benché parte del cammino della Chiesa italiana, i cantieri di Betania sembrano pensati proprio per noi e sono strettamente collegati tra loro: 1) l’ascolto di chi si è allontanato; 2) le relazioni; 3) al formazione e il servizio. Il quarto cantiere sulle “parrocchie sinodali” è la logica conseguenza dei primi tre ed è proprio mettendo a fuoco i primi tre che sorge la domanda sulle strutture pastorali che dovrebbero essere ripensate per realizzare meglio i primi tre cantieri.
Quando siete pronti potete chiedere l’incontro col Vescovo e così lo mettiamo in agenda.

2. IL SACRAMENTODELLA PENITENZA NELLA TERZA FORMA.

Lo scorso 2 novembre ci siamo incontrati a Zelarino con i vescovi del Triveneto. Tutti i vescovi si sono trovati concordi nell’affermare che è terminato quel tempo eccezionale che giustificava la scelta di celebrazioni penitenziali con l’assoluzione generale. Torniamo quindi alla prassi della confessione individuale già da questo Avvento.
Resta in vigore l’attenzione prudenziale di confessare in luoghi spaziosi oppure, nel caso si usasse il confessionale, di usare la mascherina e di tenere aperte le porte per favorire il ricambio dell’aria.
Vorrei raccomandare a tutti voi qualcosa che sono certo già fate: la disponibilità per le confessioni indicando anche degli orari che favoriscano i fedeli soprattutto con l’avvicinarsi delle feste natalizie.

3. INDICAZIONI PER PREVENIRE LI CONTAGIO DA COVID- 19.

Come sapete la Chiesa italiana nei mesi scorsi non ha consegnato decreti ma solo indicazioni prudenziali. Ecco alcune indicazioni condivise anche con gli altri vescovi del Triveneto:

– Le mascherine in chiesa non sono più obbligatorie. Il presbitero e i ministri dell’ Eucaristia si igienizzino le mani e la indossino per la distribuzione dell’Eucaristia;
– Continuiamo a dare la comunione in mano. Coloro che chiedono di riceverla in bocca possono riceverla purché si mettano al termine della fila dopo che tutti gli altri si sono comunicati:
– È bene lasciare ancora alle porte della chiesa i dispenser per igienizzare le mani. Non è più necessario igienizzare i banchi al termine di ogni celebrazione;
– È possibile riprendere a usare le acquasantiere con l’acqua benedetta;
– Per la catechesi e gli incontri formativi possiamo seguire le indicazioni delle scuole. Se, per esempio, in una scuola del paese scatta l’obbligo della mascherina a motivo della crescita dei contagi, è bene che anche in parrocchia ci sia la stessa attenzione.