II domenica di Pasqua  della Divina Misericordia

16 aprile 2023

ESPERIENZA VIVA

Gesù risorto si presenta oggi, come ai primi:
gli apostoli (e le donne e altre persone!) riuniti nel cenacolo, il saluto di pace, il dono della misericordia, la concretezza della sua presenza che finalmente convince anche Tommaso e con lui i dubbiosi e increduli.
Così ancora Gesù si mostra a noi e ci salva.
La fede diventa un passo e una esperienza personale, e nello stesso tempo un gesto della comunità e un dono dello Spirito Santo.
La fede: esperienza concreta che fa vivere.

VISITA  DEL VESCOVO

Lunedì 17, alle ore 21,
ci sarà tra noi Mons. Vescovo il quale incontrerà i membri del Consiglio Pastorale,

del Consiglio per gli affari economici, i catechisti, gli animatori liturgici e pastorali.
Il dialogo che il Vescovo intende fare è attorno al lavoro che è stato fatto sulla
sua lettera pastorale in vista del Sinodo della Chiesa Universale.
Affidiamo al Signore, nella preghiera questo momento di lavoro del Pastore con la nostra Comunità.

GITA
PELLEGRINAGGIO

Stiamo organizzando per lunedì 24 c.m
una gita pellegrinaggio al
Santuario della Madonna della Corona
con escursione poi sul Lago di Garda.
E’ partita come proposta fatta ai ragazzi
del catechismo e ai loro genitori.
Per chi vuol approfittarne
c’è ancora qualche posto disponibile.

Acqua benedetta

Nella Messa della Veglia Pasquale
è stata benedetta l’acqua che abbiamo
usato nel Battesimo.
Ora l’acqua benedetta si trova in
una vaschetta accanto all’altare della
celebrazione vicino al Cero Pasquale.
Chi desidera avere in casa dell’acqua
benedetta può liberamente prendersela.

Angolo dell’amministrazione

In occasione della Pasqua sono state
offerti alla Chiesa, per sostenere
le sue diverse necessità,
€ 1.294,40.
Ringraziamo di cuore!

Mio Signore e mio Dio!

 L’evangelista Giovanni, mediante le due scene del brano evangelico, presenta il rinascere della fede in Gesù dopo la Pasqua. L’evento, iniziato il mattino del giorno di Pasqua, prosegue e raggiunge il suo culmine la sera. Il contesto notturno (sera) suggerisce l’incredulità nella quale erano sprofondati i discepoli, mentre l’accenno alle porte chiuse rimanda alla paura che li attanagliava. Il fatto che Gesù entri nel luogo dove si trovano i disce­poli mentre erano chiuse le porte, significa che Gesù è entrato in un ordine di vita totalmente nuovo; la risurrezione ha con­ferito al suo corpo un nuovo modo di essere. Gesù è stato restituito alla sua originale somiglianza con Dio. Il Risorto dona ai discepoli la sua pace: Pace a voi! Non è un semplice saluto o un gesto di cortesia, è invece un gesto di amore e fiducia. Gesù rinnova la sua amicizia a coloro che l’hanno ab­ban­donato, li perdona, elimina la loro infedel­tà, da vita a un nuovo inizio. Con una sola parola (Shalom = pace), Gesù cancella il peccato e dona una vita nuova, un futuro ricco di speranza.
Quando Gesù appare per la prima volta Tommaso non è presente e si chiude nell’incredulità. L’intenzione dell’evangelista è chiara: aiutare il lettore a capire che bisogna credere in Gesù anche senza vederlo; credere nella sua presenza invisibile ma reale nella Chiesa. Otto giorni dopo Gesù appare nuovamente mostrando di conoscere le pretese dell’incredulo Tommaso. L’incontro con Gesù spinge Tommaso a esprimere la più alta e chiara professione di fede di tutto il Quarto vangelo: Mio Signore e mio Dio! Gesù apprezza l’atto di fede di Tommaso ma aggiunge: Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto! Questa beatitudine è per noi, è rivolta a tutti coloro che, pur non avendo avuto la fortuna di Tommaso, credono e crederanno in lui, ed è fonte di fiducia e speranza. Gesù dice beato a chi crede in lui anche senza vederlo. La vera fede in Gesù risorto non nasce dagli occhi ma dal cuore, nasce dalla disponibilità a lasciarsi illuminare dai segni che sono stati scritti nel vangelo affinché, credendo in Gesù, abbiamo la vita nel suo nome.
Nei versetti conclusivi l’evangelista chiarisce il fine del suo vangelo: il suo lavoro non è stato quello di un semplice storico che racconta dei fatti, ma quello di un testimone che desidera convincere a partire dalla descrizione di segni che chiedono però di essere letti e interpretati. Noi oggi siamo rimandati alla responsabilità di accogliere e lasciar parlare questi segni, perché ci guidino alla conoscenza concreta e vitale del Signore Gesù.

d.G.

COS’È E COME È NATA
LA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA

La festa della Divina Misericordia è stata istituita ufficialmente da Giovanni Paolo II nel 1992 che la fissò per tutta la Chiesa nella prima domenica dopo Pasqua, la cosiddetta “Domenica in albis”.

QUALI SONO LE ORIGINI DELLA FESTA?

Gesù, secondo le visioni avute da suor Faustina e annotate nel Diario, parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa a suor Faustina a Płock nel 1931, quando le trasmetteva la sua volontà per quanto riguardava il quadro: “Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia”. Negli anni successivi  Gesù è ritornato a fare questa richiesta addirittura in 14 apparizioni definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie ad essa legate.