Domenica XI del Tempo Ordinario

18 giugno 2023

LA VITA, UNA MISSIONE

In questo ‘tempo ordinario’ della liturgia, il Vangelo presenta Gesù che ci guarda e ci segue con ‘compassione’, cioè con attenzione e amore.
Egli vuole raggiungere tutti e per tutti consegna la sua vita fino alla croce
(2.a lettura).
Gesù coinvolge nella sua missione altri “operai”, a partire dai dodici apostoli;
il cerchio si allarga, cominciando dalle “pecore perdute” più vicine, fino a raggiungere anche noi.
A nostra volta, siamo chiamati a renderci responsabili gli uni degli altri, in famiglia, in comunità, nella società.

Campo Scuola estivo 17 – 20 luglio
Lorenzago di Cadore

Trenta persone, tra ragazzi e animatori, sono in gioco per organizzare e vivere insieme
un momento tanto bello e importante per la vita dei ragazzi e degli adulti.
Tema del Campo:

“Come è bello il mondo, e come è grande Dio!”

Lunedì 19, alle ore 20,45
presso le opere parrocchiali, incontro con i genitori per presentare l’esperienza del campo

3 esperienze
belle e significative

Domenica 11 giugno
Festa del Corpus Domini
Unica S.Messa alle 9,30
e processione fino alla
Chiesa delle Clarisse
dove ogni giorno c’è
l’adorazione al
SS.mo Sacramento.

* * *

Domenica 11 pomeriggio
a Mea, S.Messa e processione
nella festa dei Santi Felice e Fortunato.
Buona la partecipazione e il momento
di festa dopo la processione.

* * *

Martedì 13 festa di S.Antonio
Sempre molto sentita la festa di
Sant’Antonin da Po.
La riuscita è dovuta alla
devozione al Santo e al grande
lavoro degli organizzatori.

La messe è molta ma gli operai sono pochi

La messe è molta ma gli operai sono pochi. Il gregge di Dio è grande, ma sono pochi coloro che si fanno strumenti del Signore per guidare questo gregge. L’invito di Gesù è pregare Dio perché mandi operai. La preghiera, per essere vera, ha bisogno di una caratteristica: la disponibilità ad accogliere la volontà del Signore prima di tutto nella nostra vita, la disponibilità a mettersi con fiducia nelle sue mani. Non
possiamo pregare con sincerità senza renderci disponibili al Signore, senza metterci in gioco personalmente nella realizzazione dei piani
di Dio. La seconda parte del vangelo presenta la parte iniziale del discorso missionario di Matteo (c.10). Le indicazioni che Gesù dà agli apostoli sono concrete, e sono anche oggi indicazioni importanti. Gesù invita ad andare alle pecore perdute della casa d’Israele. Ciò vuol dire che il primo ambiente in cui siamo invitati a operare è il più vicino a noi. Come possiamo annunciare l’amore di Dio e la sua misericordia ai lontani, se nella nostra famiglia si vive una situazione di divisione, di discordia, di incapacità di dialogo e perdono? Il Signore ci invita a iniziare la nostra opera di annunciatori del regno di Dio partendo dalla nostra famiglia.
Il vangelo di oggi si chiude con un’affermazione importante: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Se ci guardiamo attorno vediamo tante persone che si auto incensano per quanto sonoriuscite a costruire: una vita agiata, una impresa, una bella casa … Così facendo non riconoscono però una cosa fondamentale: tutto ciò che siamo e abbiamo è dono di Dio per noi stessi e per il mondo. È lui che ci ha donato i talenti di cui disponiamo. Se riuscissimo a riconoscere questo e a vivere la dimensione della gratuità, il nostro ambiente di vita ci guadagnerebbe in serenità, gioia e pace … e diventerebbe un ambiente dove si può vivere l’esperienza di un Dio che ci ama, protegge e guida alla salvezza.

d.G.

PELLEGRINAGGIO MACERATA-LORETO

Il pellegrinaggio come metafora della vita.
Oltre diecimila persone in cammino

A ssieme ad un bel gruppo di persone della diocesi di Chioggia ho partecipato al 45° Pellegrinaggio Macerata-Loreto. Nella notte tra sabato 10 e domenica 11 giugno durante il pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto ho pregato per la nostra diocesi e l’ho affidata alla Madonna di Loreto. Abbiamo camminato assieme a 10.000 persone (adulti, ragazzi ed anziani) per tutta la notte. Ho partecipato altre volte a questo pellegrinaggio e mi colpisce sempre questo popolo che si muove in preghiera verso l’unica meta che dona sollievo al cuore: l’affetto della Madonna che si prende cura di noi. La fatica è niente rispetto alle grazie che si ottengono da Lei. Prima di partire, sabato sera, abbiamo celebrato la messa, presieduta dal cardinale Angelo De Donatis insieme con altri vescovi e sacerdoti e durante il cammino abbiamo pregato i quattro rosari, fatto l’adorazione eucaristica, il rinnovo delle promesse battesimali, l’accensione delle fiaccole, insieme con tanti canti e testimonianze… una fatica che è stata ben sostenuta ed accompagnata: 28 km di cammino senza neanche sentirli! Partiti verso le 22 da Macerata, siamo arrivati verso le 7 a Loreto. Ad ogni passo una preghiera. Questo mi educa perché è proprio vero che il pellegrinaggio è una metafora della vita. Quest’anno è riuscito anche a partecipare mio papà con tutti i suoi problemi di salute, suoi e della mamma, perché, come ha detto nella testimonianza che ha fatto durante il pellegrinaggio, era proprio la Madonna che lo ha chiamato. Come ha chiamato me, perché camminando avevo pro-prio nel cuore il bene della nostra diocesi e di tutta la Chiesa. L’unità della Chiesa, non per un dovere ma per Amore verso Colui che ci mette assieme. Che questo Amore possa ardere nei nostri cuori sempre!