Domenica XXX^ del Tempo Ordinario

29 ottobre 2023

DOVE RINASCE LA FEDE

Fermiamoci a considerare la nostra chiesa, costruita da noi o consegnataci dai nostri padri.
La Chiesa in paese, in quartiere, è segno e strumento di unità per i cristiani e tante altre persone.
Non chiudiamoci nel nostro individualismo, nell’egoismo e nell’orgoglio.
Non fermiamoci ai social. Siamo chiamati insieme e abbiamo bisogno della fede e della carità degli altri.
Questa sorgente di misericordia ci rende partecipi del sacrificio del Corpo e Sangue di Cristo.
Nel luogo del battesimo nostro e dei figli, sempre rinasciamo nella fede.

Mercoledì festa di tutti i Santi

I Santi sono i cristiani che hanno amato Dio con tutto il cuore e hanno amato
il prossimo come se stessi. Si può?
Si può vivere così! E’una strada aperta, da percorrere
guardando coloro che ci camminano avanti nell’amore di Dio e del prossimo.
Ss. Messe orario festivo: 8,30 – 10,30 – 18,00

Giovedì 2 novembre

nella commemorazione di tutti i fedeli defunti,
SS: Messe in Chiesa San Bartolomeo ore 8,30 e 15,00

Oggi, in tutta la Diocesi
Festa della Dedicazione
della propria Chiesa

La nostra Chiesa divenne
sede parrocchiale
il 7 settembre 1665.
La chiesa parrocchiale
venne ricostruita nel 1726
in stile neoclassico
e fu consacrata
l’8 settembre 1845
dal Vescovo di Chioggia
Mons. Jacopo De Foretti.

CAMBIO DELL’ORA
Nella notte fra sabato 28
e domenica 29 ottobre
le lancette dell’orologio
vengono portate
indietro di un’ora.
L’orario delle messe
resta invariato

Venerdì 10 novembre
alle ore 21
presso la sala
delle opere parrocchiali
ci sarà la presentazione del libro:

Cento ripartenze
quando la vita ricomincia

Con la presenza dell’autore:
Giorgio Paolucci e
Youlsa Tangara
uno dei cento
protagonisti del libro.
Sostengono l’iniziativa:
Centro di solidarietà
“Madre Teresa di Calcutta”,
la Parrocchia di San Bartolomeo,
il Centro Culturale L’Umana Avventura,
con il patrocinio della
Città di Porto Viro

I fiori della preghiera
e della carità

In tutti i mercoledì di novembre
Alle 18,00 recita del Vespro e
S. Messa con Catechesi sulla
lettera del Vescovo:
“Partirono senza indugio”.
Si ripropone l’iniziativa:
“I Fiori della carità”.
Sul foglio, per aderire all’iniziativa,
possiamo scrivere i nomi dei defunti
che desideriamo ricordare
nella S. Messa del mercoledì.

Il comandamento più grande

Un dottore della Legge, si avvicina a Gesù e chiede: Qual è il più grande comandamento della legge? A questa domanda è sottesa una questione molto dibattuta nel mondo rabbinico del tempo di Gesù, che si domandava quale fosse il comandamento da porre al di sopra di tutti gli altri. Gesù risponde citando Dt 6,5: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo comandamento ricordava all’israelita l’esclusività di Dio, nel suo cuore non ci dovevano essere altre divinità. Con la citazione di questo comandamento, Gesù ricorda che il primato spetta a Dio, è Dio che deve stare in cima alla scala dei valori.
Gesù però si spinge oltre e afferma che l’amore verso Dio va unito all’amore verso il prossimo. Questo secondo comandamento viene ripreso dal libro del Levitico (19,18). Le interpretazioni rabbiniche di questo passo non erano però concordi e nella prassi concreta “prossimo” era solo il compatriota israelita che osservava la Legge. Gesù unisce i due comandamenti e dall’insieme del suo insegnamento emerge che “prossimo” non è solo il fratello di religione o di razza ma ogni uomo e, in particolare, ogni uomo che si trova in stato di necessità (cfr. Mt 25,31-46). Gesù aggiunge che il prossimo va amato come se stessi, cioè senza mezze misure, bisogna amare il prossimo con lo stesso amore che si nutre verso sé stessi.
L’annuncio di questa pagina evangelica è chiaro: l’amore verso il fratello è il termometro che misura la verità del nostro amore per Dio. Sono due comandamenti strettamente legati l’uno all’altro. Nella prima lettera di Giovanni si legge: Se uno dicesse: “Io amo Dio”, e odiasse suo fratello, è un mentitore. Chi, infatti, non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il fratello (1Gv 4,19-21).

d.G.

Maestra, perché nella nostra scuola
non ci sono zucche, fantasmi e zombi?

Cari genitori,
Crediamo che Halloween sia una festa che non appartiene alla nostra tradizione e che, mascherata sotto una veste carnevalesca, esalti la morte e la paura.
Al suo posto noi, scegliamo di presentare ai bambini la festa dei Santi: durante la preghiera mattutina parleremo del Paradiso, dei nostri cari che sono defunti, che ci hanno amati e che vivono eternamente con Dio. Scegliamo di parlare della Vita.

Le Maestre