2^ DOMENICA DI AVVENTO

10 dicembre 2023

SPERANZA E PRESENZA

Nel nostro mondo confuso e disperato, il Vangelo lancia una nuova speranza.
Il Signore pone in mezzo a noi la sua presenza di Salvatore.
Come la gente che va dal Battista, anche noi domandiamo misericordia per il nostri peccati e le nostre debolezze.
Domandiamo di poter riconoscere e accogliere il Signore che viene, come principe di pace, suscitatore di nuova energia e speranza.
Non possiamo rassegnarci a un mondo cattivo e disperato.
Da dove ci verrà l’aiuto?
Solo accogliendo Lui la vita personale e sociale prende una svolta di bene e di pace.

AVVENTO

…ma c’è una strada
per la nostra vita?

Per aiutarci in questo
cammino vi proponiamo
alcuni incontri significativi:

Lunedì 11 dicembre
Il nostro Vescovo
ci introduce nel tema:
Maschio e femmina li creò

Domenica 17 dicembre
Visita a Chioggia alla mostra:
The Mystery Man
Il mistero dell’Uomo della Sindone.
Partenza dal piazzale della
Chiesa alle ore 14,30.
Chiediamo di iscriversi
in parrocchia

Caritas
Per la Colletta di Avvento fissata
per domenica 17 dicembre, la
Diocesi propone di appoggiare il
progetto della costruzione di una
scuola in Burundi dove ci sono le
Suore Serve di Maria Addolorata
di Chioggia.

Presepio Vivente
Ca’Cappellino 24 dicembre ore 16

Raddrizzate le vie del Signore

La seconda domenica di Avvento propone la figura di Giovanni Battista come modello. Anche se Gesù non si è ancora rivelato pubblicamente, il precursore ha già posto la sua vita a servizio di Gesù. Il suo attendere, vigilare, mettere in guardia le folle che venivano a lui, gli daranno la possibilità di intuire i segni di Dio e riconoscere Gesù quando si presenterà nelle acque del Giordano per essere battezzato. Il Battista riconosce Gesù confuso tra i peccatori perché di fatto desiderava vederlo. Il forte desiderio sviluppò in lui la capacità di discernimento, seppe distinguere tra i peccatori colui che è il Santo di Dio, il Figlio prediletto in cui Dio si compiace perché venuto a salvare i peccatori.
L’evangelista Marco ci dice che si presentò a battezzare nel deserto. La scelta del “deserto” come luogo di predicazione si innesta nella tradizione profetica che descrive il deserto come luogo di ritrovata intimità tra Dio e il suo popolo, è un richiamo all’Esodo, all’alleanza sinaitica. Perciò la venuta della gente nel deserto per farsi battezzare indica un nuovo esodo a cui tutti siamo chiamati verso quella terra promessa che è Cristo, Figlio di Dio in cui si compie la nuova e definitiva alleanza. Preparare la strada del Signore, raddrizzare i suoi sentieri è mettersi in profonda sintonia con lui incamminandosi nella strada della conversione, rimuovendo il vero ostacolo che è il male, il peccato.
In questa logica di conversione e in vista della venuta del Signore, anche l’abbigliamento e la dieta del Battista, eccessivamente rigorose per la nostra cultura (vestiva con peli di cammello, si cibava di locuste e miele selvatico), diventano provocazione a scelte di vita meno condizionate dal consumismo, per dire di chi veramente ci fidiamo e che si può vivere sereni anche con poche cose, condividendo con i fratelli quello che abbiamo.

d.G.