2^ Domenica del tempo ordinario

14 gennaio 2024

LA STRADA DA SEGUIRE

C’è un’ora bella, importante, decisiva nella nostra vita?
Giovanni e Andrea la ricordano ancora tanti anni dopo.
Da lì è cominciato tutto non solo per loro, ma anche per noi.
Si sono fidati dell’indicazione del Battista.
Abbiamo persone di cui fidarci per la strada da percorrere nella fede?
Anche il giovane Samuele ha avuto bisogno del suggerimento del suo maestro.
Noi chi ascoltiamo?
A nostra volta possiamo essere buona occasione per altre persone:
un giovane, un figlio…
Aiutiamoci a guardare e a seguire ciò che è vero.

Dovendo, in questi giorni, riordinare la nuova agenda per la celebrazione delle S.S. Messe
in suffragio dei defunti, le persone che desiderano o sono abituate a far celebrare
mensilmente la S. Messa, sono pregate di riconfermarlo quanto prima.

Percorso di
preparazione al matrimonio
Parrocchia San Bartolomeo
giovedì sera alle ore 20,45
presso le opere parrocchiali
22 e 29 febbraio 2024
7, 14, 21 marzo 2024

Dal 18 al 25 gennaio
Settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani
“Ama il Signore Dio tuo…
e ama il prossimo tuo
come te stesso”
Nella Messa delle ore 18,00 ci
uniamo a questa grande intenzione
di preghiera che da più di 110 anni
tutta la Chiesa e le altre confessioni
cristiane presentano al Signore.

Dal settimanale diocesano
Nuova Scintilla
Un percorso umano e spirituale
Chiusa la mostra
“The Mystery Man”
pp. 7 e 8
– Speciale Ucraina p. 3
– CEI Insegnanti di Religione
firmata l’Intesa sul concorso p.4

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani(18 - 25 gennaio)«Ama il Signore Dio tuo … e ama il prossimo tuo come te stesso»

I cristiani sono chiamati ad agire come Cristo, ad amare come il buon Samaritano, misericordiosi e compassionevoli verso chi è nel bisogno, a prescindere dalla sua identità religiosa, etnica o sociale. La forza che spinge a questo non deve risiedere nel fatto di condividere la medesima identità dell’altro, ma nel considerarlo “prossimo”. Questo amore, al quale Gesù ci sprona, è tuttavia messo a dura prova nel mondo di oggi, non solo nei Paesi lacerati da guerre e altri disastri sociali, ma anche in Italia, dove la continua pressione causata dall’afflusso di migranti e profughi avviene in, e aggrava, un contesto di perdurante criticità, sia economica che morale e sociale. La difficoltà ad amare il prossimo può aversi anche in campo ecumenico, quando, rispetto al confronto fiducioso, prevalgono altre preoccupazioni, come la rivalità tra le Chiese, che porta i cristiani a perdere tante opportunità per entrare in relazione tra loro. Gesù ha pregato che i suoi discepoli fossero tutti una cosa sola (cf. Gv 17,21); per questo motivo, anche quest’anno i cristiani sono concordi, con la Settimana di preghiera per l’unità, nel chiedere al Signore di venire in loro aiuto e di curare le loro ferite. Solo così essi avranno la garanzia che le vie percorse sono le vie di Dio.

Che cosa cercate?

La vocazione dei primi discepoli, secondo il vangelo di Giovanni, avviene sulle rive del Giordano. L’incontro è favorito da Giovanni che indirizza a Gesù due dei suoi seguaci proclamandone l’identità: «Ecco l’Agnello di Dio». L’iniziativa della chiamata è però di Gesù che si volta verso i due discepoli del Battista e li interpella sulla loro ricerca, invitandoli ad andare con lui, per «rimanere» con lui. Il ruolo del Battista nel vangelo di Giovanni è quello di fare da cerniera tra i due Testamenti: egli prepara la strada al Messia, lo rivela presente e conduce a lui i primi discepoli.
La domanda di Gesù: «Che cosa cercate?» spinge i due amici a esplicitare la loro intenzione. I due discepoli domandano: «Maestro, dove dimori?». Essi non chiedono a Gesù dove sia accasato, il senso della domanda è un altro: qual è la tua vita, qual è il mistero della tua persona? Gesù risponde: «Venite e vedrete». Non sappiamo che cosa Gesù disse e fece in quel pomeriggio, sappiamo solo che nacque nei due discepoli la certezza di avere trovato quello che cercavano. L’indicazione dell’ora («circa le quattro del pomeriggio») suggerisce l’importanza dell’avvenimento e il cambiamento avvenuto in loro. La loro ricerca poteva dirsi conclusa.
Andrea, dopo questo incontro, trova il fratello Simone e con entusiasmo gli annuncia: «Abbiamo trovato il Messia!». È l’inizio di una catena che non terminerà più. Chi ha conosciuto Gesù diventa uno che a sua volta invita anche gli altri all’incontro con lui, perché questa gioiosa esperienza non può tenerla solo per sé, così di generazione in generazione fino a oggi. Gesù fissa lo sguardo su Simone e, dandogli un nome nuovo (Cefa = Pietro), gli rivela anche la sua missione: guidare la chiesa di Dio.
All’incontro con il Signore si può essere indirizzati dalla parola o dall’esempio di qualche testimone, ma viene poi il momento di compiere una scelta personale. Il discepolato consiste nel «rimanere» con il Maestro e farsi guidare da lui dovunque voglia condurci.

d.G.