4^ Domenica del tempo ordinario

28 gennaio 2024

UNA PRESENZA AUTOREVOLE

A chi guardiamo nella vita?
Chi riconosciamo come presenza autorevole, come paragone e orientamento per le scelte importanti e quelle di ogni giorno, come sostegno e compagnia nelle decisioni e nelle azioni?
Anche senza accorgerci, rischiamo di cadere in una mentalità di disperazione e di morte e di disperderci in scelte inutili e dannose.
Riconosciamo in Gesù il Maestro che ci salva dal male profondo: lo troviamo nella parola del Vangelo, nell’autorità di maestri veri, nell’esperienza di chi vive nella sua amicizia.

Oggi salutiamo Suor Consolata che dopo 13 anni di permanenza tra noi è
chiamata in Tanzania a continuare la sua missione, nella sua patria;
e diamo il benvenuto a Suor Ruth che è arrivata tra noi! Grazie!!

domenica, 28 gennaio
71^ Giornata dei malati di lebbra
Ore 15: Convegno catechistico
in Seminario a Chioggia

Mercoledì 31 gennaio
San Giovanni Bosco
Ore 18,30 S. Messa a Scalon
E’ sospesa la Messa in Parrocchia

Giovedì 1 febbraio
Incontro del
Consiglio Pastorale Parrocchiale
in canonica alle ore 20,45.
O.d.g.: la Quaresima

Venerdì 2 febbraio
Presentazione del Signore
Candelora
ore 18,00 celebrazione della
S. Messa preceduta dalla benedizione
delle candele e dalla processione
all’interno della Chiesa.
Sono invitati tutti i ragazzi
del catechismo con i loro genitori

Sabato 3 febbraio
San Biagio vescovo e martire
Alla messa delle ore 18,00
benedizione della gola

Percorso di
preparazione al matrimonio
Parrocchia San Bartolomeo
giovedì sera alle ore 20,45
presso le opere parrocchiali
22 e 29 febbraio 2024
7, 14, 21 marzo 2024

“Anno della Preghiera”
«Un momento privilegiato in cui riscoprire l’esigenza della preghiera quotidiana»

L’anno appena iniziato, il 2024, sarà l’Anno della Preghiera, ufficialmente inaugurato domenica scorsa, 21 gennaio, da Papa Francesco all’Angelus. Si tratta di «un Anno speciale in preparazione al Giubileo, durante il quale dovrà emergere maggiormente l’orizzonte spirituale dell’evento giubilare che va ben oltre ogni necessaria e urgente forma di organizzazione strutturale. Come il Papa ha inteso sottolineare nel Te Deum di fine anno: “Il cristiano, come Maria, è un pellegrino di speranza”. E proprio questo sarà il tema del Giubileo del 2025: Pellegrini di speranza».
«Non si tratta di un Anno con particolari iniziative, piuttosto, di un momento privilegiato in cui riscoprire il valore della preghiera, l’esigenza della preghiera quotidiana nella vita cristiana; come pregare, e soprattutto come educare a pregare oggi, nell’epoca della cultura digitale, in modo che la preghiera possa essere efficace e feconda».

Erano stupiti del suo insegnamento

Gesù si reca nella sinagoga di Cafarnao e comincia a insegnare. In questa circostanza, all’evangelista Marco non interessa tanto il contenuto dell’insegnamento di Gesù e neanche il miracolo in quanto tale (guarigione di un indemoniato). Ciò che lo interessa è il tipo di insegnamento di Gesù. La gente rimane stupita e meravigliata di fronte alla sua dottrina, e nel modo in cui insegna avverte che dietro quello che dice c’è Dio stesso. La gente si sente af­ferrata dalla parola di Gesù e spinta a dare un nuovo orientamento alla propria vita (= conversione).
A beneficiare e sperimentare la forza della parola di Gesù non sono stati solo i suoi contemporanei. La parola di Gesù continua a risuonare oggi nella Chiesa e mantiene la stessa identica forza. Ogni volta che leggiamo il «Vangelo» è Gesù che parla, e la sua parola ha sempre in sé la forza di produrre qualcosa di nuovo. Non è però il suono materiale delle parole che produce l’effetto, la Parola di Dio ha bisogno di entrare nel cuore dell’uomo attraverso un vero ascolto, e il vero ascolto richiede la realizzazione della parola udita. Non c’è vero ascolto se la parola ascoltata non diventa azione.
A questo proposito l’insegna­mento della tradizione rabbinica coin­­cide con quello di Gesù: «Colui la cui conoscenza supera le sue azioni si può pa­ragonare a un albero che ha molti rami, ma poche radi­ci: quando viene il vento, lo sradica e abbatte … Invece colui le cui azioni superano la sua conoscenza e simile a un albero che ha pochi rami, ma molte radici: potrebbero venire tutti i venti del mondo e soffiare contro di lui, ma non lo smoverebbero dal suo posto» (Pirqe Avot, III, 22). Il vero credente è colui che accoglie la Parola di Dio e si impegna a tradurla nella vita, solo così essa dispiega tutta la sua forza e «compie in noi la sua corsa» (cfr. 2Tm 4,7).

d.G.