5^ DOMENICA DI QUARESIMA
17 MARZO 2024
VOGLIAMO VEDERE GESÙ!
Vogliamo vedere Gesù!”:
esiste desiderio più vero e domanda più bella?
Ogni azione ci porta a desiderare incontri belli e veri:
al fondo di ogni attesa e desiderio ‘è Gesù che noi cerchiamo’ diceva Giovanni
Paolo II ai giovani.
Con discrezione e decisione non perdiamo
l’opportunità di testimoniare Cristo.
Forse qualcuno chiederà anche a noi:
Vogliamo vedere Gesù. Gesù ci apre la via, che attraverso la croce
conduce alla risurrezione di una vita nuova.
Anche le difficoltà, gli ostacoli, le sofferenze che incontriamo ogni giorno, aprono all’urgenza di incontrare il Signore che salva.
IL RITORNO
Martedì 12 marzo ultimo scorso sono ritornati nella chiesa di San Bartolomeo
gli antichi inginocchiatoi del coro, i quali, fatti disinfestare dai
tarli e solidificare a spese personali dal vescovo emerito Adriano Tessarollo,
poi erano stati trasferiti nella chiesetta dei Ss. Pietro e Paolo in
Chioggia il I° aprile 2020, con il consenso del Consiglio pastorale parrocchiale,
mentre la Curia si faceva garante che gli stessi sarebbero
rimasti di proprietà di San Bartolomeo. A Chioggia sono serviti durante
il lungo periodo della pandemia da Covid, dal momento che la suddetta
chiesa era l’unico luogo sacro accessibile ai fedeli della Città,
essendo facilmente disinfestabile; in essa il vescovo Tessarollo aveva
presieduto anche ad alcune brevi liturgie penitenziali. Ora, passato il
contagio, la Soprintendenza ha pensato che i due manufatti lignei dovessero
essere riconsegnati alla chiesa d’origine, per evitare dispersioni
di opere d’arte. Si conclude così, dopo qualche anno, il faticoso esilio
dei due inginocchiatoi del secolo XVIII
don Giuliano Marangon
CONFESSIONI PASQUALI
Martedì 26 Marzo
ore 18,45
Parrocchia
S.Bartolomeo Ap.
VENERDI’ 22 MARZO
alle ore 21
Chiesa della Mea
Il Comitato pro Sandro Dordi
racconta la vita del
BEATO SANDRO DORDI
Martire della carità e della fede
* * *
Domenica prossima, 24 marzo
Domenica delle Palme
La celebrazione inizia
alle ore 9,00 Mea
alle ore 10,30 San Bartolomeo,
alle ore 11,00 Ca’ Cappellino.
Benedizione dell’olivo, processione e
Messa con lettura della Passione.
Viene preparato l’olivo benedetto da
portare nelle proprie famiglie.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
QUARESIMA 2024Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
QUARESIMA 2024Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà
Cari fratelli e sorelle!
La forma sinodale della Chiesa, che in questi anni stiamo riscoprendo e
coltivando, suggerisce che la Quaresima sia anche tempo di decisioni
comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare
la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini
negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato.
Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri
fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare
la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore.
Guai se la penitenza cristiana fosse come quella che rattristava Gesù.
Egli dice anche a noi: «Non diventate malinconici come gli ipocriti,
che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano
» (Mt 6,16). Si veda piuttosto la gioia sui volti, si senta il profumo
della libertà, si sprigioni quell’amore che fa nuove tutte le cose, cominciando
dalle più piccole e vicine. In ogni comunità cristiana questo può
avvenire.
Nella misura in cui questa Quaresima sarà di conversione, allora,
l’umanità smarrita avvertirà un sussulto di creatività: il balenare di una
nuova speranza. Vorrei dirvi, come ai giovani che ho incontrato a
Lisbona la scorsa estate: «Cercate e rischiate, cercate e rischiate. In
questo frangente storico le sfide sono enormi, gemiti dolorosi. Stiamo
vedendo una terza guerra mondiale a pezzi. Ma abbracciamo il rischio
di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine,
ma all’inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio per pensare
questo» È il coraggio della conversione, dell’uscita dalla schiavitù. La
fede e la carità tengono per mano questa bambina speranza. Le insegnano
a camminare e, nello stesso tempo, lei le tira in avanti. [1]
Benedico tutti voi e il vostro cammino quaresimale.
FRANCESCO
Vogliamo vedere Gesù
La risurrezione di Lazzaro e l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme avevano destato la curiosità di molti pellegrini che si trovavano in città per la festa di Pasqua. La gente voleva vedere con i propri occhi chi era questo personaggio che suscitava tante attese e contrasti. Vogliamo vedere Gesù, chiedono alcuni greci a Filippo. Non si tratta solo di vedere la persona fisica di Gesù, ma del desiderio di conoscerlo per quello che è. Gesù aveva detto: Io sono la luce del mondo (Gv 8,12), perciò il suo messaggio interessa tutti. Ecco, quindi, che due greci vogliono vederlo. Per l’evangelista è un momento importante: alla croce di Gesù sono convocati tutti, anche i pagani. E Gesù, proprio in questa domanda, vede un segno che l’ora è giunta.
Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Queste parole sembrano non rispondere alla domanda dei Greci, ma in realtà Gesù risponde proprio a quella domanda. La venuta dei pagani a Gesù sarà resa possibile solo dalla morte del chicco di frumento, cioè dalla morte di Gesù che per il suo dono d’amore diventerà il primogenito di una moltitudine di fratelli (Rm 8,29). La risposta alla richiesta dei greci è contenuta in questa frase e in quella che chiude il discorso di Gesù: quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me. La croce sarà il punto di attrazione di tutti, perché l’amore donato da Gesù crocifisso è l’amore stesso di Dio che non può non aprire il cuore alla fede e alla conversione.
Gesù è giunto al culmine della sua azione salvifica nel momento della croce, così anche il cristiano, ogni volta che accetta difficoltà e sofferenze per non cedere al compromesso e rimanere fedele a Dio, continua l’azione iniziata da Gesù: Se il chicco di frumento non muore, non porta frutto. Essere discepoli di Gesù significa seguire il suo stile di vita, fare le sue scelte, accettare la logica del vangelo, rimanere fedeli a Lui e alla sua parola anche a costo di camminare contro corrente!
d.G.