XVIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
4 agosto 2024
L’ESPERIENZA DEL BENE PIU’ GRANDE
Come la gente del Vangelo, cerchiamo Gesù perché risponda ai nostri bisogni immediati, come il cibo di ogni giorno. Attraverso tutti i doni del Signore, che cosa risponde al nostro desiderio di felicità, alla nostra domanda di senso, al bene vero di tutti gli uomini nel mondo? Tutti i beni che possiamo possedere non colmano il nostro bisogno, non danno pace al cuore e non mettono pace tra le persone: ‘Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete’. Impariamo dalla vita dei santi, come Sant’Alfonso e il Santo Curato d’Ars, e tante persone semplici e vere.
MONASTERO CUORE
IMMACOLATO di MARIA
I Giovedì di santa Chiara
anno 2024
la preghiera in Santa Chiara
8 Agosto
Poni la tua mente nello
specchio dell’eternità
Calendario
Domenica 4 agosto
San Giovanni Maria Vianney
Santo Curato d’Ars
Festa della Madonna
dell’Apparizione – Pellestrina
Martedì 6 agosto
Trasfigurazione del Signore
Giovedì 8 agosto
San Domenico
Venerdì 9 agosto
Santa Teresa Benedetta della Croce
(Edith Stein) patrona d’Europa
Sabato 10 agosto
San Lorenzo
FESTA DEL PATRONO 2024
La Comunità intera si dispone a celebrare la Solennità di
San Bartolomeo apostolo
Venerdì 23 agosto ore 21
In Chiesa
Serata di musica e preghiera
Sabato 24 agosto ore 18
Solenne celebrazione presieduta dal nostro Vescovo
e processione
lungo Via Contarini
Gesù pane della vita
Il lungo discorso sul «pane della vita» si apre descrivendo la folla che va alla ricerca di Gesù. Il verbo «cercare» nel quarto vangelo esprime l’atteggiamento del vero discepolo di Gesù (cfr. 1,38: Che cosa cercate?). La ricerca di Gesù, però, può essere orientata male. Gesù, infatti, ri-orienta la ricerca della gente. Il significato del brano evangelico sta proprio qui: trasformare la domanda della gente per fare emergere la domanda vera.
I passi che la folla deve compiere per conoscere chi è veramente Gesù sono tre. Prima di tutto deve purificare il proprio desiderio. Gesù non condanna la ricerca del pane quotidiano, condanna il fatto che la gente non ha colto nella moltiplicazione dei pani il segno che doveva metterla in cammino verso qualcosa di più vitale e importante. L’uomo è pieno di desideri, sempre rivolti a persone o a oggetti concreti, particolari: desiderio di cibo, affetto, salute e così via; ma se approfondisce il senso di questi desideri, si accorge che sono segno di un desiderio più profondo: essi orientano verso l’Assoluto, verso Dio, il solo pane che sazia il desiderio dell’uomo. In secondo luogo, Gesù indica nella fede il giusto atteggiamento verso Dio. L’ebreo del tempo di Gesù, e in genere l’uomo religioso, è abituato a pensare che il rapporto con Dio passi attraverso alcune «opere» che si devono compiere per essergli fedeli. Ed ecco la domanda: Che cosa dobbiamo fare per compere le opere di Dio? Gesù risponde: credere in colui che Egli ha mandato, tutto deve essere orientato verso quest’unica «opera». Il termine greco per dire «opera» (ergon) significa anche «fatica», «lavoro», ed esprime il carattere impegnativo della fede, di questo affidarsi a Dio. Il terzo passo è riconoscere che il Dio che ha donato la manna nel deserto, ora dona il pane dal cielo, il pane vero.
Alla richiesta della gente di avere questo pane dal cielo Gesù risponde: Io sono il pane della vita. È lui l’opera di Dio, è lui il pane che va accolto con fede perché è il termine ultimo del desiderio di vita dell’uomo. Gesù, apparentemente, non ha risposto alla folla che gli ha chiesto un segno, ma in realtà è lui stesso «il segno», un segno che si può cogliere solo aprendosi alla fede in lui.
d.G.