XXVI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 settembre 2024

RIPARTIRE DAL BENE

Viviamo in un mondo ricco di doni e di promessa. L’altro è un bene; gli altri sono un bene, anche nella loro diversità. Spalanchiamo sguardo e cuore a riconoscerlo. Gesù ci sospinge e valorizzare il bene dovunque si trova! In questo modo, arriviamo apprezzare di più il dono della fede cristiana, con la grandezza della sua presenza e l’abbondanza delle sue opere. Smettiamo di sbandierare il male come fosse bene, e impariamo a ‘tagliare’ quello che è dannoso alla mente e al cuore, in noi e negli altri. Ricominciamo ogni giorno dagli spunti di bene che riscontriamo attorno a noi.

Convocazione Consigli Pastorali Parrocchiali di Porto Viro

Il nostro Vescovo,
in occasione dell’inizio della Comunità Sinodale di Porto Viro,
ha convocato
TUTTI I CONSIGLI PASTORALI DELLA CITTA’
il giorno 2 OTTOBRE ALLE ORE 20.45
presso le nostre Opere Parrocchiali!
Fissiamo tale data come momento fondamentale per la nostra storia
ecclesiale e cerchiamo di non mancare!!

Domenica 20 ottobre
Il Centro Culturale “LUmana Avventura
organizza
UN PELLEGRINAGGIO A MILANO
sulla tomba di Don Luigi Giussani
Per iscrizioni: Elena 3452274780

FESTA DELLA PATRONA
“SANTA MARIA MADRE DELLA CHIESA”
In preparazione:
Domenica 29 settembre:
PELLEGRINAGGIO ALLA
MADONNA DI MONTE BERICO

Martedì’ 8 ottobre
Incontro con
DON MARCO POZZA
Presso la Sala Eracle, ore 20,45
“CON LO SGUARDO
RIVOLTO A MARIA”

Venerdì 11 ottobre
Chiesa di Scalon ore 18,30
CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
presieduta da
Mons. Giampaolo Dianin

Percorso di formazione
per catechisti
Centro Pastorale
“S. Bartolomeo”

dalle ore 18 alle ore 20
30 settembre 2024
Arte e annuncio del Vangelo
21 ottobre 2024
Laboratorio:
Dall’antica alla
Nuova Alleanza “La Pasqua”
27 ottobre 2024
Mandato ai Catechisti ore 15,30
Madonna della Navicella

Domenica 6 ottobre
alle ore 15,30
in cattedrale, nel contesto
di una celebrazione della Parola,
il Vescovo aprirà il nuovo anno
pastorale presentando la sua
lettera pastorale.

Chi non è contro di noi è per noi

L’apostolo Giovanni giudica intollerabile che uno sconosciuto, estraneo al gruppo dei discepoli, cacci i demoni nel nome di Gesù. Il Maestro però respinge questo spirito di gelosia: Non glielo proibite chi non è contro di noi è per noi, e gli fa capire che la potenza del suo nome è al di sopra di tutti e opera in maniera misteriosa anche fuori del gruppo dei discepoli. In altre parole, il vero discepolo deve saper vedere e apprezzare il bene da qualunque parte venga. Esiste una parola usata spesso nel mondo ecclesiale: la parola «lontano». Chiamiamo «lontani» coloro che non si riconoscono nella comunità parrocchiale, coloro che sono in una linea diversa dalla nostra quanto alla fede e al modo di viverla. Questa pagina evangelica mette profondamente in crisi questa categoria. Certe persone che non conoscono il vangelo talvolta ne sono più vicine di altre che si vantano di conoscerlo, ma che con le loro infedeltà ne sono invece molto lontane. Il «lontano» che opera il bene ci interpella e ci provoca. La sua opera al servizio dell’uomo interroga la nostra religiosità a volte così sterile e incapace di produrre solidarietà.
Nella seconda parte del vangelo Gesù afferma che il male e lo scandalo può annidarsi anche all’interno stesso della comunità cristiana. I «piccoli» di cui parla Gesù non sono i bambini, ma i membri della comunità che hanno una fede ancora debole. Non scandalizzarli significa far sì che il nostro comportamento non sia di ostacolo alla crescita della loro fede, perché questo sarebbe molto grave: Meglio che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. In positivo «non scandalizzare» significa dare buona testimonianza, aiutare e sostenere la crescita del fratello. Le tre parti del corpo menzionate da Gesù, l’occhio, la mano e il piede, sono organi di relazione. Con gli occhi guardiamo e giudichiamo il fratello. Le nostre mani possono accoglierlo o chiudersi nel rifiuto. Il nostro piede può condurci al fratello o allontanarci da lui. L’ordine di tagliarli è ovviamente paradossale, va interpretato come invito ad agire secondo l’insegnamento di Gesù, a vivere il discepolato con il dovuto impegno. La comunità cristiana non solo non deve essere invidiosa del bene che il Signore opera al di fuori dei suoi confini, ma deve adoperarsi per essere segno visibile di che cosa significhi lasciarsi guidare da Cristo per ottenere mani, piedi e occhi nuovi.

d.G.